Passeggiare lentamente sulle rive del lago tra ambienti storici, uliveti, montagne, isole e scorci bucolicidi Marco ArezioPensare al lago di Como viene subito in mente la bellezza degli ambienti, il turismo internazionale, le ville storiche che in primavera si riempiono di fiori, ricordi di una storia elegante, splendidi scorci tra chiese antiche e castelli medioevali, la cucina a base di pesce e le tradizioni delle sagre di paese. Ma il lago di Como ha anche un fascino fatto dalle montagne che aggettano su di esso, dando la possibilità agli amanti dello slow trekking di fare innumerevoli passeggiate, godendo la tranquillità dell’ambiente e la bellezza dei luoghi storici. Ce ne sono tante, che si possono fare con tappe di più giorni, o altre che si possono fare in giornata, tutte panoramiche, più o meno impegnative per quanto riguarda il dislivello, ma ognuna con un fascino particolare, unico, che vi ricorderete per molto tempo. Ogni camminatore può scegliere la passeggiata che soddisfarà le proprie aspettative, ma ognuna vi darà la sensazione di vivere all’interno di un film perché, passo dopo passo, i panorami splendidi vi accompagneranno costantemente. Tra le tante passeggiate che vi possiamo consigliare citerei la Greenway del Lago di Como, che parte sulla sponda occidentale del lago, nel paese di Colonno e finisce a Menaggio, con un susseguirsi di emozionanti paesi affacciati sul lago. La lunghezza della Greenway è di circa 10 Km., frazionandola in varie tappe se si desidera, snodandosi su sentieri battuti, strade interne dei paesi, vecchie mulattiere. Si passeranno abitati come Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo, Griante e Menaggio. Per chi conosce un po' questa sponda del lago, possiamo dire che ci troviamo al cospetto delle ville storiche come la villa Balbianello, La Quiete, Carlotta, Palazzo Rosati e molte altre che punteggiano, con la loro eleganza architettonica e la bellezza dei loro giardini fioriti, questo ramo del lago. Il percorso a piedi è caratterizzato da un saliscendi non impegnativo, considerato che su tutto il percorso possiamo registrate di circa 220 metri di dislivello, il terreno dove si cammina è sempre ben curato e non necessita di particolari attrezzature, se non un paio di scarpe comode da trekking, uno zainetto con l’acqua da bere e la macchina fotografica sempre a portata di mano. Si incontreranno in ogni caso, lungo la Greenway, alcuni punti di ristoro e, in caso di stanchezza, facilmente si può scende verso il lago, in cui è possibile trovare una fermata della corriera o un battello per tornare al punto di partenza. Molti i punti storici da ammirare e visitare, alcuni dei quali risalgono al periodo medioevale, come il borgo di Sala Comacina, la torre di Villa e molte chiese antiche che caratterizzano i paesi che si incontrano camminando. Più che il racconto, sono le fotografie che possono far capire all’appassionato della camminata lenta quanto sia splendido il percorso, che può essere percorso 3-4 ore, ed è per questo che le riportiamo in fondo all’articolo, con l’auspicio di avervi dato lo spunto per una giornata rilassante sul lago di Como.
SCOPRI DI PIU'La società internazionale di distribuzione delle materie prime plastiche Snetor entra direttamente sul mercato Italiano siglando un accordo con TecnopolSnetor, il gruppo francese attivo nella distribuzione mondiale delle materie plastiche, ha recentemente siglato una partnership con l'azienda Italiana Tecnopol, attiva nella distribuzione, commercio e compounding di polimeri termoplastici, con sede a Torino, specializzata tra gli altri, nel campo medicale, automobilistico, dei mobili e dell'imballaggio. Tecnopol, forte di un fatturato di 60 milioni di euro nel 2019, ha siglato un accordo con Snetor, il quale prevede l'acquisizione fino al 70% delle attività di distribuzione di Tecnopol dando vita al gruppo Tecnopol Snetor. Il restante 30% del capitale resterà nella mani dei precedenti proprietari Tecnopol (Giancarlo Rizzi e Alberto Borio) che continueranno a ricoprire i ruoli di Amministratori Delegati e di management della realtà Italiana per dare continuità e crescita all'azienda. Inoltre, l'accordo prevede di unire le attività di Snetor Iberica e Tecnopol creando una nuova entità distribuiva sul mercato Spagnolo controllata al 60% da Snetor e al 40% da Tecnopol. L'attività di compounding di Tecnopol, tramite Omikron, rimane fuori dall'accordo tra le società ma Tecnopol Snetor si occuperà della distribuzione dei suoi prodotti. Snetor, società con oltre 35 anni di storia e più di un miliardo di euro di fatturato annuo, presente nel continente Americano, Europeo e Africano con 19 sedi proprie, rafforzerà attraverso questa partnership la presenza distributiva in Europa, entrando direttamente sul mercato Italiano, secondo di importanza in Europa.
SCOPRI DI PIU'Dalla filiera responsabile agli imballaggi ecologici: il percorso verso un prosciutto a basso impatto ambientaledi Marco ArezioIn un mondo dove la sostenibilità non è più un'opzione ma una necessità, anche un prodotto simbolico come il prosciutto può diventare un esempio concreto di responsabilità ambientale. La sfida non riguarda solo il mantenimento del suo valore gastronomico e culturale, ma l’intera filiera produttiva: dall’allevamento degli animali fino alla distribuzione finale. Ogni passaggio può e deve essere ripensato per ridurre l’impatto sul pianeta. Ripensare l’Allevamento: La Sostenibilità alla Radice La sostenibilità del prosciutto ha le sue radici nell’allevamento, una fase cruciale per ridurre l’impatto ambientale e promuovere un sistema più equilibrato. Le moderne pratiche di allevamento puntano a un uso intelligente e responsabile delle risorse naturali: il risparmio idrico, l’ottimizzazione dell’energia e la riduzione delle emissioni di gas serra diventano priorità. Questi traguardi si raggiungono grazie a tecnologie avanzate per la gestione dei rifiuti e alla scelta di mangimi sostenibili, spesso derivati da sottoprodotti agricoli, che contribuiscono a ridurre l’impatto della produzione alimentare. Un esempio virtuoso è l’adozione di modelli circolari all’interno degli allevamenti. Qui, gli scarti organici non sono considerati rifiuti, ma risorse da trasformare in biogas attraverso processi di digestione anaerobica o in fertilizzanti naturali per arricchire i suoli agricoli. Questo approccio chiude il cerchio, dando nuova vita agli scarti e riducendo drasticamente l’impronta ambientale complessiva dell’allevamento. Allo stesso tempo, il benessere animale non viene trascurato: allevamenti sostenibili si distinguono anche per l’attenzione alle condizioni di vita dei suini. Spazi adeguati, accesso a mangimi di qualità e pratiche etiche sono elementi fondamentali per una produzione responsabile. Questo equilibrio tra efficienza produttiva, innovazione tecnologica e rispetto degli animali dimostra come l’allevamento possa evolvere verso un modello più sostenibile, senza sacrificare qualità e tradizione. Lavorazione e Scarti: Dal Rifiuto alla Risorsa La trasformazione della carne rappresenta una fase cruciale per rendere l’intera filiera del prosciutto sostenibile, sia dal punto di vista energetico che della gestione dei rifiuti. Qui, l’efficienza energetica diventa protagonista: grazie a processi industriali moderni e innovativi, è possibile recuperare il calore prodotto durante la lavorazione e riutilizzarlo, riducendo notevolmente i consumi energetici e le emissioni di gas serra. Un altro aspetto fondamentale è la valorizzazione degli scarti, che da rifiuti si trasformano in risorse preziose all’interno di un sistema circolare. Le ossa, le cotenne e altri sottoprodotti della lavorazione possono essere utilizzati in diverse applicazioni industriali. Ad esempio, possono essere trasformati in gelatina per uso alimentare o farmaceutico, contribuendo a una maggiore efficienza economica e ambientale. Altri scarti organici, invece, vengono impiegati nella produzione di fertilizzanti naturali per l’agricoltura biologica o di biocarburanti, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e promuovendo un sistema energetico più pulito. Tecnologie avanzate, come la digestione anaerobica e la pirolisi, offrono ulteriori opportunità: attraverso questi processi, i rifiuti organici vengono convertiti in energia o in biochar, un materiale utile per migliorare la fertilità dei suoli e sequestrare il carbonio. Questo approccio non solo abbatte i costi di smaltimento, ma contribuisce attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico. In definitiva, la lavorazione sostenibile del prosciutto dimostra come ogni fase della produzione possa essere ottimizzata per generare valore. Ciò che un tempo veniva considerato un problema, oggi si trasforma in una risorsa strategica, capace di sostenere non solo l’economia della filiera, ma anche la salute dell’ambiente. Imballaggio: Un Nodo Cruciale da Sciogliere L’imballaggio svolge un ruolo essenziale nella conservazione e nella protezione del prosciutto, garantendo al prodotto freschezza, sicurezza e una presentazione adeguata. Tuttavia, il suo impatto ambientale è un problema urgente, soprattutto a causa dell’uso diffuso della plastica monouso, che si accumula nei sistemi naturali e richiede secoli per decomporsi. Sebbene la plastica sia stata a lungo la soluzione ideale per proteggere il prodotto e prolungarne la vita, oggi non è più sostenibile nel contesto di una produzione responsabile. Fortunatamente, la ricerca sta aprendo nuove strade per un futuro più green. Materiali biodegradabili e compostabili, come quelli a base di polimeri naturali derivati dall’amido di mais o dalla canna da zucchero, rappresentano alternative promettenti. Questi materiali, oltre a ridurre l’impatto ambientale, possono integrarsi nei sistemi di compostaggio industriale o domestico, restituendo nutrienti alla terra senza lasciare residui nocivi. Un’altra innovazione riguarda l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, come la carta o bioplastiche di nuova generazione. Imballaggi progettati per un ciclo di vita circolare non solo riducono la produzione di rifiuti, ma incentivano l’utilizzo di risorse già esistenti, contribuendo a chiudere il ciclo della materia. Alcune aziende stanno sperimentando l’uso di film protettivi commestibili, ottenuti da proteine o estratti vegetali, che rappresentano una soluzione altamente innovativa. Parallelamente, si lavora sulla leggerezza e sull’efficienza degli imballaggi. Progettare confezioni con meno materiale e ottimizzarne le dimensioni permette di ridurre non solo l’uso di risorse, ma anche le emissioni associate al trasporto. L’introduzione di packaging intelligente, dotato di sensori in grado di monitorare la freschezza del prodotto e ridurre gli sprechi alimentari, rappresenta un ulteriore passo avanti verso una logistica più sostenibile. In conclusione, l’imballaggio del prosciutto sta vivendo una rivoluzione guidata dalla necessità di coniugare funzionalità e sostenibilità. La combinazione di materiali innovativi, design circolare e tecnologie avanzate sta trasformando questo elemento da problema ambientale a opportunità concreta per ridurre l’impatto sull’ecosistema. Distribuzione: Ridurre le Distanze per Salvare l’Ambiente Anche il trasporto e la distribuzione del prosciutto possono essere ottimizzati. Ridurre le distanze percorse, promuovere il mercato locale e utilizzare mezzi a basse emissioni sono soluzioni efficaci per abbattere le emissioni di CO2. Le tecnologie moderne permettono di ottimizzare le rotte e di minimizzare il consumo di carburante, mentre la logistica sostenibile diventa un asset strategico non solo per l’ambiente, ma anche per il mercato. Il Ruolo dei Consumatori: Scegliere con Consapevolezza I consumatori di oggi sono sempre più attenti: vogliono sapere da dove provengono i prodotti, come sono stati realizzati e quale impatto hanno sull’ambiente. La trasparenza è diventata un valore imprescindibile. Le certificazioni ambientali e la tracciabilità della filiera offrono garanzie concrete, permettendo ai consumatori di fare scelte consapevoli e sostenibili. Questo non solo incentiva le aziende a migliorare, ma crea anche un circolo virtuoso che premia chi investe nella sostenibilità. Un Futuro Sostenibile: Tradizione e Innovazione Il prosciutto è un simbolo della nostra tradizione gastronomica, ma può anche essere un modello di innovazione. Ripensare l’allevamento, ottimizzare i processi industriali e valorizzare ogni scarto sono esempi di come un prodotto tradizionale possa evolvere senza perdere la propria identità. Questo equilibrio tra passato e futuro rappresenta una sfida ambiziosa, ma necessaria per rispondere alle richieste di un pianeta che non può più aspettare. Conclusione: La Sostenibilità come Opportunità Guardare al prosciutto in chiave sostenibile significa abbracciare una visione più ampia: un futuro in cui ogni scelta conta, ogni risorsa viene valorizzata e ogni attore della filiera gioca un ruolo determinante. Non si tratta solo di ridurre l’impatto ambientale, ma di creare valore – economico, sociale e ambientale – in un mondo che richiede un cambiamento tangibile. La sostenibilità è un percorso concreto, fatto di innovazione, collaborazione e consapevolezza, e il prosciutto sostenibile ne è la prova più gustosa. © Riproduzione Vietata
SCOPRI DI PIU'La collaborazione tra produttori di polimeri riciclati e soffiatori di flaconi per una migliore qualità del prodottodi Marco ArezioOggi la produzione di flaconi di HDPE, impiegando totalmente o solo in parte granuli da post consumo, è un'attività ampiamente utilizzata dai produttori, a causa dei prezzi delle materie prime, per una questione ambientale e di marketing. Ma l'utilizzo di granuli in HDPE da post consumo potrebbe causare alcuni inconvenienti produttivi, se non si rispettassero determinate regole durante la produzione e il soffiaggio dei granuli. I problemi più comuni sono: - fori sulla superficie dei flaconi - Irregolarità superficiali - Basso valore di compressione - Bassa resistenza alla saldatura - Odore di detergente del prodotto finale - Bassa resistenza alla compressione verticale - Elevato scarto durante la produzione, il soffiaggio e il test visivo Per evitare questi inconvenienti dobbiamo intervenire nella produzione dei granuli attraverso alcune fasi: - scelta del materiale in ingresso - selezione - lavaggio - selezione ottica dei granuli - corretta analisi degli odori attraverso il test della gascromatografia a mobilità ionica - corretta filtrazione in fase di estrusione - gestione termica del processo - creazioni di ricette in base alla resistenza meccanica richiesta - controllo dell’umidità durante le fasi di imballo - corretto stoccaggio del prodotto Inoltre vi sono alcune accortezze da seguire durante le fasi di soffiaggio e confezionamento: - verifica miscele polimeriche in base alla forma e alla dimensione del flacone - controllo della fase di estrusione del polimero in macchina - controllo delle temperature - tempi Parison - verifica dei punti di incollaggio ed eventualmente modifica della miscela riciclata - test sulla qualità delle superfici e identificazione dei problemi e delle cause - controllo della corrispondenza dei colori richiesti e modifica delle ricette - test sulla resistenza del flacone pieno e sotto carico ed eventuale soluzione dei problemi - controllo della trasparenza o semitrasparenza dei flaconi, se richiesto, con eventuale modifica delle ricette Come abbiamo detto, la produzione di flaconi in HDPE (polietilene ad alta densità) riciclato, derivante da materiale post-consumo, è diventata una prassi sempre più diffusa tra i produttori. Le motivazioni dietro questa scelta sono molteplici: dal risparmio economico derivante dall'uso di materie prime meno costose, agli innegabili vantaggi ambientali, fino all'impatto positivo in termini di immagine aziendale. Nonostante questi benefici, la trasformazione di HDPE riciclato in flaconi di qualità non è priva di sfide tecniche. Uno dei problemi principali riscontrati nella produzione di questi contenitori include la presenza di fori e irregolarità sulla superficie, che possono compromettere l'integrità del flacone. Questi difetti sono spesso causati da impurità non adeguatamente separate nel processo di riciclo o da una miscelazione non ottimale del materiale. Altri problemi comuni includono una bassa resistenza alla compressione e alla saldatura, problematiche che possono essere direttamente correlate alla degradazione del materiale durante le fasi di lavorazione e riciclo. Un'altra problematica importante è la gestione degli odori: i flaconi possono acquisire un odore di detergente, residuo delle sostanze chimiche utilizzate in precedenza nei contenitori, se il processo di lavaggio non è eseguito con la dovuta attenzione. Inoltre, la resistenza alla compressione verticale può risultare insufficiente, e lo scarto di produzione durante il soffiaggio e i test visivi può aumentare notevolmente se il processo non è attentamente monitorato e ottimizzato. Per affrontare questi problemi, è fondamentale un controllo rigoroso e metodico del processo di produzione. Inizia dalla selezione accurata del materiale di scarto, che deve essere il meno degradato e il più pulito possibile. Il lavaggio deve essere eseguito meticolosamente per eliminare tutte le impurità e i residui chimici, mentre la selezione ottica dei granuli consente di scartare quelli di qualità inferiore. È altrettanto importante l'analisi degli odori, per la quale si utilizza la gascromatografia a mobilità ionica, una tecnica che permette di identificare e quantificare le molecole responsabili degli odori indesiderati. Durante l'estrusione, una filtrazione efficace può rimuovere le ultime impurità, e una gestione attenta della temperatura impedisce ulteriori degradazioni del polimero. La creazione di ricette personalizzate in base alle resistenze meccaniche richieste dai diversi tipi di flaconi è un altro passo critico. La corretta gestione dell'umidità durante le fasi di imballaggio e un adeguato stoccaggio sono essenziali per mantenere la qualità del materiale fino alla sua trasformazione. Il soffiaggio e il confezionamento richiedono ulteriori accortezze: la verifica delle miscele polimeriche in base alla forma e alla dimensione del flacone è cruciale, come lo è il controllo delle temperature e dei tempi di estrusione. I test sulla qualità delle superfici e sulla resistenza del flacone pieno e sotto carico aiutano a identificare problemi e cause, permettendo interventi tempestivi. Infine, una stretta collaborazione tra i fornitori di granuli di HDPE riciclato e i produttori di flaconi è vitale. Questo rapporto consente di affinare continuamente la qualità del materiale riciclato e di anticipare problemi che potrebbero compromettere il prodotto finale. In conclusione, sebbene l'utilizzo di HDPE riciclato presenti sfide notevoli, con un attento monitoraggio e ottimizzazione dei processi, è possibile produrre flaconi non solo economicamente vantaggiosi ma anche di alta qualità, che rispondono alle esigenze del mercato e contribuiscono significativamente alla sostenibilità ambientale.
SCOPRI DI PIU'Il visionario che studiò le “PMMA” e brevettò il Plexiglas di Marco ArezioCome tutti i pionieri illustri nel mondo della plastica anche Otto Rohm è una figura che non si può circoscrivere alla figura di un geniale inventore di un prodotto che ha fatto epoca. La sua preparazione chimica e la sua determinazione alla conoscenza hanno caratterizzato la sua vita spingendolo a studiare e a capire in prima persona i misteri che allora aleggiavano nella chimica industriale. Otto Rohm nasce il 14 Marzo 1876 a Ohringen, nell’attuale Germania, compie i primi studi di base e poi all’età di 15 anni viene impiegato come aiutante presso una farmacia. Questa dura formazione lavorativa lo temprano sia nel rigore lavorativo sia nella curiosità e nella conoscenza della chimica di base. Consegue dopo alcuni anni l’abilitazione alla professione di farmacista che gli permette di iscriversi all’università di Tubinga, presso la facoltà di chimica, raggiungendo la laurea nel 1901, presentando la tesi “Sui prodotti di polimerizzazione degli acidi acrilici”. Nonostante l’interesse per i polimeri le sue prime esperienze lavorative e di ricerca furono fatte nel mondo della conceria con lo studio sugli enzimi, sviluppando un innovativo processo per la mordenzatura del cuoio. Produsse un prodotto chiamato Oropon che permetteva un processo più igienico e dai risultati migliori. Fu un risultato commerciale di grande livello che impegnò Otto Rohm nella costituzione di una società commerciale nel 1907 con il socio Otto Haas. Gli studi sugli enzimi continuano e ne scaturiscono soluzioni innovative applicate al mondo dei detersivi, delle bevande, dei cosmetici e dei preparati farmaceutici. Nello stesso periodo i suoi laboratori di ricerca stanno lavorando sugli acrilati e verso la fine degli anni 20 anche sui metacrilati. Il direttore del laboratorio Walter Bauer inizia gli studi e le sperimentazioni sull’uso dei metacrilati come vetro stratificato. Proprio attraverso questi studi che nasce il PMMA con le qualità, a lungo ricercate, di trasparenza e durezza al contrario degli acrilati, creando così il famoso Plexiglas.Categoria: notizie - tecnica - plastica - plexiglass - storia foto Evonik Industries AG
SCOPRI DI PIU'Come scegliere e produrre una membrana bugnata performante con un granulo in HDPE riciclatodi Marco ArezioLa funzione delle membrane bugnate protettive, in HDPE riciclato nel campo dell’impermeabilizzazione edilizia è conosciuta da molti anni anche se probabilmente non tutti conoscono le molteplici opportunità di utilizzo di questo utile elemento separatore-protettore-impermeabilizzante. Le membrane si dividono: Per conformazione geometrica delle bugne Per altezza delle stesse rispetto alla suolaPer spessore della suola Per grammatura al metro quadratoPer resistenza meccanica a compressione e a trazionePer gli eventuali accoppiati che si possono installare in fase di produzioneTessuti non tessuti in poliestereTessuti non tessuti in polipropileneTessuti in polietilene reticolatoReti porta intonacoFogli lisci in PE di scorrimento Per utilizzo in edilizia Non ci soffermeremo in questa sede sui vari utilizzi ai quali la membrana si presta per migliorare tecnicamente il lavoro, ma su aspetti legati alle materie prime che vengono utilizzate per la produzione del manufatto e al risvolto qualitativo dello stesso, producendo il prodotto con macchine da estrusione a testa piana. In passato si producevano membrane bugnate standard, di comune utilizzo, da 600 grammi al mq. utilizzando resina in HDPE vergine che dava prestazioni tecniche costanti e qualità fisica del prodotto eccellente. Verso la fine degli anni 90 e gli inizi degli anni 2000, la forte crescita della domanda del prodotto ha spinto l’incremento dell’offerta sul mercato con conseguente tensione sui prezzi, spingendo i produttori ad un uso massiccio e quasi esclusivo di granuli in HDPE rigenerati per la produzione. Parallelamente, sempre nell’ottica di una accresciuta conflittualità dei prezzi, si sono offerte membrane bugnate con grammature al mq. da 500-450 e 400. La riduzione di grammatura e l’utilizzo di granuli rigenerati può portare ad una performance meccanica decisamente sotto le attese relativamente agli impieghi per cui i progettisti li hanno prescritte. Per ovviare a questo duplice problema, in relazione alle materie prime da impiegare nella produzione, si deve fare attenzione ad alcuni punti basilari: • L’input normalmente usato è composto da bottiglie e flaconi in HDPE proveniente dalla raccolta differenziata nei quali si trovano tappi in PP che ha un comportamento peggiorativo nella qualità della membrana. Una % di PP elevata porta ad una marcata fragilità del manufatto, specialmente in fase di resistenza all’ancoraggio nella fase di re-interro del piano di fondazione. La riduzione delle % di PP si risolvono attraverso l’uso di macchine separatrici a lettura ottica. • La fase di lavaggio del macinato proveniente dai flaconi di HDPE è importante in quanto il permanere di piccoli residui rigidi nello stesso, in quantità elevate, potrebbero non essere fermati completamente dai filtri in fase di estrusione e quindi essere inglobati nei granuli che, impiegati per la produzione di membrane con spessori di 0,4-0,5 mm., potrebbero facilitare la formazione di buchi sulla superficie del prodotto con la conseguenza di una perdita di impermeabilità e resistenza alla trazione. Quindi un buon lavaggio per decantazione e a rotazione, unito alla scelta di filtri e cambia-filtri in continuo, aiuta ad avere un granulo pulito. • L’utilizzo di cariche minerali per aumentare la resistenza meccanica delle bugne, riducendo l’impiego, in peso, del polimero in HDPE, al fine di ridurre il costo della materia prima, può essere virtuoso fino ad una soglia, conosciuta, oltre la quale il prodotto aumenta in modo importante la fragilità e la vetrosità riducendo le caratteristiche meccaniche richieste.In relazione all’impiego nelle opere edili della membrane bugnate si elencano alcuni fattori fondamentali: • Per la posa verticale come la protezione della guaina impermeabile e per la funzione di drenaggio verticale in fondazione, si richiede principalmente una resistenza a trazione rispetto a compressione • Per la posa orizzontale come gli stati separatori nei pavimenti è preminente la resistenza meccanica verticale • Per la posa di membrane con rete porta intonaco per la deumidificazione dei muri è preminente la qualità di resistenza a trazione della membrana rispetto ai tasselli di chiodatura • Per gli strati separatori e drenanti nelle gallerie e tunnel sono necessarie sia una buona resistenza meccanica che di trazione • Per la posa di membrane per l’isolamento acustico la sollecitazione meccanica è molto contenuta nelle abitazioni civili. Con questi punti non si vuole esaurire l informativa, sia gli impieghi, che sono innumerevoli ma che per questione di spazio non si possono trattare in questa sede, sia per i risvolti produttivi nei quali si devono anche considerare l’impatto della qualità delle membrane in relazione ai parametri macchina relativi all’estrusione.Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - membrane bugnate - edilizia
SCOPRI DI PIU'Attraverso vari processi, tra cui la chiariflocculazione, si crea una nuova materia prima riciclata da impiegare in molti campidi Marco ArezioI fanghi ceramici sono sottoprodotti della produzione di ceramica, composti da argilla, silice e altri materiali e possono essere riutilizzati o riciclati in vari settori, come l'edilizia o l'agricoltura. Questi si formano durante il processo di lavorazione della ceramica in tutte le sue forme, infatti, quando si prepara l'argilla per la produzione di lavabi, bidet, water, piatti doccia e molti altri elementi, è comune aggiungere acqua e altri materiali. Infatti, durante il processo di modellatura e lavorazione, l'acqua viene spesso utilizzata per ottenere la giusta consistenza dell'argilla. Successivamente, durante la cottura delle ceramiche, l'acqua presente nell'argilla evapora, lasciando residui che diventano i fanghi ceramici. Come abbiamo detto, i fanghi ceramici sono principalmente costituiti da argilla, silice e altri materiali che sono presenti nell'argilla utilizzata nel processo di produzione, tuttavia, la composizione chimica esatta può variare in base al tipo di argilla utilizzata e ai processi di produzione specifici. Come raccogliere e riciclare i fanghi ceramici La raccolta e il riciclo dei fanghi ceramici può essere gestita attraverso i seguenti passaggi: Separazione Durante il processo di produzione è importante separare i fanghi ceramici dagli altri materiali di scarto. Ciò può avvenire attraverso sistemi di filtraggio o sedimentazione. Stoccaggio I fanghi ceramici separati devono essere stoccati in modo adeguato, per impedire contaminazioni o dispersioni. Potrebbero essere utilizzati contenitori o vasche dedicate. Analisi della composizione Prima del riciclo, è consigliabile condurre analisi della composizione chimica dei fanghi ceramici per determinare le loro proprietà. Queste informazioni guideranno l'efficacia del riciclo in diverse applicazioni. Scelta dell'applicazione di riciclo In base alle analisi, si può decidere l'applicazione specifica per il riciclo, come l'utilizzo in edilizia, agricoltura o nell'industria ceramica. Cosa è il processo di chiariflocculazione per il recupero dei fanghi ceramici La chiariflocculazione è un processo utilizzato nel trattamento delle acque per rimuovere particelle sospese e sostanze colorate attraverso l'aggiunta di agenti chimici chiamati flocculanti e coagulanti. Questo processo è composto dalle seguenti fasi: Coagulazione In questa fase, viene aggiunto un coagulante all'acqua grezza. Il coagulante favorisce la formazione di flocculi, agglomerati di particelle fini, che rendono più facile la loro rimozione successiva. Mescolamento o Agitazione Dopo l'aggiunta del coagulante, l'acqua viene mescolata o agitata per promuovere la formazione di flocculi più grandi. Questo processo di agitazione facilita la coesione delle particelle sospese. Chiarificazione o Sedimentazione La miscela di acqua e flocculi viene lasciata riposare in un'apposita vasca di sedimentazione. Durante questo periodo, i flocculi sedimentano sul fondo della vasca, formando una massa più densa di particelle. Estrazione dell'Acqua Chiara L'acqua chiara, priva dei flocculi sedimentati, viene estratta dalla parte superiore della vasca di sedimentazione. Questa acqua è significativamente più pulita rispetto a quella iniziale. Filtrazione In alcuni casi, la chiariflocculazione può essere seguita da un processo di filtrazione per rimuovere eventuali particelle residue rimaste nell'acqua. Disposizione dei Fanghi I flocculi sedimentati, noti anche come fanghi di sedimentazione, vengono rimossi dalla parte inferiore della vasca e spesso destinati a ulteriori trattamenti o smaltiti in modo appropriato. Come si riutilizzano i fanghi ceramici I fanghi ceramici possono essere riutilizzati in diversi settori: Edilizia Possono essere incorporati in materiali da costruzione come mattoni o malte, contribuendo a migliorare le proprietà fisiche del materiale. Agricoltura Possono essere utilizzati come correttivi del suolo per migliorare la fertilità e la struttura del terreno grazie alla presenza di argilla e altri minerali. Industria ceramica In alcuni casi, i fanghi ceramici possono essere riutilizzati nel processo di produzione di nuove ceramiche, riducendo così gli sprechi. Cementifici Possono essere utilizzati come additivi nella produzione di cemento, contribuendo alla riduzione del consumo di materiali vergini. Il riutilizzo dipende dalla composizione specifica dei fanghi ceramici e dalle esigenze dell'applicazione. Come usare i fanghi ceramici in agricoltura L'utilizzo dei fanghi ceramici in agricoltura può contribuire a migliorare la fertilità del terreno e favorire una gestione sostenibile delle risorse. Tuttavia, è fondamentale adottare un approccio oculato e monitorare attentamente l'effetto sulle colture e sull'ecosistema. Per utilizzare i fanghi ceramici in agricoltura bisogna tenere in considerazione le seguenti fasi: Analisi del fango ceramico Prima di utilizzare i fanghi ceramici in agricoltura, effettuare un'analisi della composizione per valutarne le proprietà e assicurarti che siano adatti all'uso nel tuo terreno. Preparazione del terreno E’ possibile incorporare i fanghi ceramici nel terreno durante la preparazione del suolo. Questi possono migliorare la struttura del terreno, aumentare la capacità di ritenzione dell'acqua e fornire nutrienti alle piante. Regolazione del pH E’ consigliabile verificare il pH del terreno dopo l'applicazione dei fanghi ceramici e apportare eventuali regolazioni necessarie per garantire un ambiente adatto alla crescita delle colture. Monitoraggio delle colture Sarebbe auspicabile osservare attentamente le colture per valutare l'impatto dei fanghi ceramici, monitorando la crescita, la salute delle piante e la resa per determinare l'efficacia dell'applicazione. Dosaggio adeguato Seguire le indicazioni sulla quantità di fango ceramico da applicare per evitare sovra o sotto-dosaggi. La quantità può variare in base al tipo di coltura e alle caratteristiche del terreno. Rotazione delle colture Considerare l'implementazione della rotazione delle colture per massimizzare i benefici dei fanghi ceramici e prevenire eventuali accumuli di nutrienti o elementi. Qual vantaggi si apportano alle colture con l’uso dei fanghi ceramici L'uso dei fanghi ceramici in agricoltura può offrire diversi vantaggi per le colture, tra cui: Miglioramento della Struttura del Terreno I fanghi ceramici, ricchi di argilla e altri minerali, possono migliorare la struttura del terreno, aumentando la sua capacità di trattenere acqua e migliorando la porosità. Fornitura di Nutrienti Questi scarti possono contenere sostanze nutritive come azoto, fosforo e potassio, che sono essenziali per la crescita delle piante. I suddetti nutrienti possono essere gradualmente rilasciati nel terreno, beneficiando le colture nel lungo termine. Aumento della Capacità di Ritenzione dell'Acqua La presenza di argilla nei fanghi contribuisce a migliorare la capacità del terreno di trattenere acqua, riducendo la necessità di irrigazione frequente. Riduzione dell'Erosione del Suolo La migliorata struttura del terreno grazie ai fanghi ceramici può contribuire a ridurre l'erosione del suolo, proteggendo così le radici delle piante. Mineralizzazione del Terreno I minerali presenti nei fanghi possono contribuire alla mineralizzazione del terreno, arricchendolo con elementi essenziali per la crescita delle piante. Riduzione degli Sprechi L'uso dei fanghi ceramici rappresenta una forma di riciclo industriale, contribuendo a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche agricole più sostenibili. Come utilizzare i fanghi ceramici nei prodotti per l’edilizia Per utilizzarli nei prodotti edili, puoi considerare diverse applicazioni che sfruttano le proprietà di questi materiali. Ecco alcuni modi comuni: Malte e Intonaci I fanghi ceramici possono essere incorporati nelle malte e negli intonaci durante la fase di miscelazione, infatti, contribuiscono a migliorare le proprietà meccaniche e termiche del materiale finale. Laterizi e Mattoni I fanghi possono essere utilizzati come componente nella produzione di laterizi e mattoni, di fatto la loro presenza può influenzare la resistenza e la durabilità del prodotto finito. Materiali da Costruzione Leggeri Nei processi di produzione di materiali da costruzione leggeri, come pannelli isolanti, i fanghi ceramici possono essere incorporati per apportare leggerezza e migliorare le caratteristiche isolanti. Miscelazione con Aggregati Possono essere miscelati con aggregati (come sabbia o ghiaia) per la produzione di calcestruzzo leggero o massetti alleggeriti. Cappotti Termoisolanti E’ possibile utilizzarli nella produzione di cappotti termoisolanti per migliorare le proprietà isolanti dei rivestimenti esterni degli edifici. Blocchi Prefabbricati I fanghi ceramici possono essere integrati nella produzione di blocchi prefabbricati, offrendo proprietà specifiche al materiale. Come usare i fanghi ceramici nella produzione di cemento Per utilizzare i fanghi ceramici nella produzione di cemento, sarebbe consigliabile tenere in considerazioni i seguenti passaggi: Analisi della Composizione Prima di tutto, effettuare un'analisi dettagliata della composizione chimica e fisica dei fanghi ceramici. Questo aiuterà a comprendere le proprietà specifiche del materiale e a determinare la quantità ottimale da utilizzare. Dosaggio E’ importante determinare la quantità di fango ceramico da aggiungere al cemento, infatti, il dosaggio influenzerà le caratteristiche del cemento finale, quindi è consigliabile trovare un equilibrio che mantenga la qualità del prodotto. Integrazione nella Miscelazione Durante la fase di produzione del cemento, è possibile integrare i fanghi ceramici nella miscela aggiungendoli insieme agli altri componenti come cemento Portland, ghiaia, sabbia e acqua. Prove di Laboratorio Eseguire prove di laboratorio per valutare le prestazioni del nuovo composto cementizio, misurando la resistenza compressiva, l'assorbimento d'acqua e altre caratteristiche per garantire che il cemento soddisfi gli standard richiesti. Regolazioni Se necessario, si possono apportare regolazioni al dosaggio dei fanghi ceramici in base ai risultati delle prove di laboratorio. Questo processo di sperimentazione può essere cruciale per ottenere il giusto equilibrio tra prestazioni e quantità di fango ceramico. Come è perché utilizzare i fanghi ceramici nella produzione di ceramiche L'utilizzo dei fanghi ceramici nella produzione di ceramiche presenta diversi motivi e vantaggi: Recupero di Materiali L'impiego di fanghi ceramici consente il recupero e il riutilizzo di materiali residui derivanti dalla produzione di ceramiche, contribuendo a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche sostenibili. Miglioramento delle Caratteristiche dell'Argilla L'inclusione di questi scarti può migliorare le caratteristiche dell'argilla utilizzata nella produzione di ceramiche, influenzando positivamente la lavorabilità e le proprietà fisiche del materiale crudo. Riduzione dei Costi L'utilizzo dei fanghi ceramici può ridurre i costi associati all'acquisto di nuovi materiali, contribuendo così a una gestione più efficiente delle risorse finanziarie dell'azienda. Diversificazione Estetica I rifiuti delle lavorazioni a base di argilla possono aggiungere varietà estetica alle ceramiche, introducendo colorazioni o effetti speciali che derivano dalla composizione specifica dei fanghi. Sostenibilità Ambientale Incorporare fanghi ceramici nella produzione di ceramiche promuove una pratica più sostenibile, riducendo la necessità di smaltire i residui in discarica e limitando l'estrazione di nuove risorse.
SCOPRI DI PIU'Trasporto via Mare: Cosa ci Dobbiamo Aspettare per la Fine del 2021?di Marco ArezioLe tariffe raggiunte per il trasporto dei containers via mare continuano a macinare record su record, con nuovi picchi dei prezzi sulle rotte Asia-Europa-AmericaDopo il periodo di punta della pandemia mondiale, il forte rimbalzo della domanda dei beni di consumo ha messo in crisi il sistema, imprimendo una forte pressione sia gli spedizionieri che i produttori. Sembra pazzesco anche scrivere i dati sui costi dei container che, sulla linea Asia-Europa, sono arrivati a toccare i 18.000 USD, mentre sulla rotta Asia-Stati Uniti addirittura 22.000 USD, secondo i dati riportati da Freighttos. E’ forse bene ricordare che prima del periodo pandemico i costi per gli stessi servizi si aggiravano intorno ai 3.000 USD. Tra le cause di cui abbiamo parlato in questi mesi attraverso diversi articoli, si può evidenziare che le famiglie, tra il periodo pandemico e post pandemico, hanno cambiato i loro stili di vita, riducendo le spese per viaggi e ristoranti, ed incrementando l’acquisto di mobili, elettrodomestici ed oggetti per la casa. Questi cambiamenti hanno modificato l’approccio alla spesa, creando una fortissima domanda di beni, soprattutto dalla Cina verso l’Europa e gli Stai Uniti, con la conseguente incredibile ascesa di richiesta di containers per il trasporto di tutta questa merce. Di conseguenza, le compagnie di navigazione, prese alla sprovvista, non sono riuscite a soddisfare tutta la richiesta crescente, complice anche le problematiche metereologiche straordinarie durante l’inverno negli Stati Uniti e il blocco temporaneo del canale di Suez. Per questi motivi, se guardiamo verso l’ultima parte dell’anno, la situazione dei costi dei trasporti marittimi non fà sperare in una diminuzione a breve, in quanto gli importatori si stanno approvvigionando per il periodo Natalizio e del Ringraziamento e sono disposti a sostenere questo incredibile onere per non compromettere le vendite di fine anno. Il problema che devono affrontare le aziende che si occupano di import & export non riguarda solo la situazione dei costi finanziari enormi, per unità venduta a causa dei costi della logistica, ma anche ai numerosi ritardi continui e prolungati per la consegna degli ordini.
SCOPRI DI PIU'Scopri come ridurre le turbolenze nelle turbine eoliche con tecnologie avanzate e design ispirati alla natura per aumentare la produzione di energia e ridurre i costi operatividi Marco ArezioLe pale rappresentano una delle componenti più critiche delle turbine eoliche, in quanto responsabili della conversione dell’energia cinetica del vento in energia meccanica, poi trasformata in elettricità. Tuttavia, il movimento delle pale genera inevitabilmente turbolenze, che costituiscono uno dei principali ostacoli all’efficienza aerodinamica. Comprendere il fenomeno delle turbolenze, le sue implicazioni e le soluzioni tecnologiche disponibili è essenziale per migliorare la produttività e la sostenibilità economica dell’energia eolica. Cosa sono le turbolenze e come influenzano le pale eoliche Il flusso d’aria intorno alle pale di una turbina eolica non è sempre lineare e stabile. In particolare, alle estremità delle pale, dove la differenza di pressione tra il lato superiore (sottopressione) e quello inferiore (sovrappressione) è più marcata, si verificano fenomeni di distacco del flusso. Questo distacco genera vortici, noti come “vortici di punta”, che rappresentano una forma di turbolenza. Questi vortici provocano una perdita di energia cinetica nel flusso d’aria, riducendo l’efficienza complessiva della turbina. In pratica, parte dell’energia disponibile nel vento non viene catturata e convertita, ma si disperde sotto forma di movimento caotico dell’aria. Inoltre, le turbolenze possono causare: Vibrazioni strutturali: Le oscillazioni indotte dai vortici mettono sotto stress le pale, le giunzioni e i cuscinetti, riducendo la durata operativa della turbina. Rumore aerodinamico: Le turbolenze sono una delle principali cause del rumore generato dalle turbine, che può avere un impatto negativo sulle comunità circostanti. Riduzione della stabilità operativa: Le turbolenze possono interferire con il controllo del rotore, specialmente in condizioni di vento variabile. Innovazioni progettuali per la mitigazione delle turbolenze La mitigazione delle turbolenze è un obiettivo cruciale per migliorare l’efficienza delle turbine eoliche. Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi avanti significativi grazie all’adozione di soluzioni ispirate alla natura e a tecnologie avanzate. Tra queste innovazioni, spiccano le seguenti: 1. Alette ispirate alla natura Uno degli approcci più promettenti è l’adozione di alette alle estremità delle pale, ispirate alla struttura delle piume di grandi volatili, come i condor. Questi uccelli sfruttano la forma angolata delle piume per ridurre le turbolenze e migliorare l’efficienza aerodinamica durante il volo. Le alette, lunghe diversi metri, sono progettate con un’inclinazione specifica rispetto alla superficie della pala. Queste estensioni riducono i vortici di punta, migliorando il flusso d’aria intorno alla pala. Uno studio condotto dall’University of Alberta ha dimostrato che l’applicazione di queste alette può aumentare la produzione energetica fino al 9,69%. 2. Winglets I winglets, già ampiamente utilizzati nell’aviazione, sono piccole estensioni verticali alle estremità delle pale. Questi dispositivi modificano il flusso d’aria in modo da minimizzare i vortici di punta, riducendo così le perdite energetiche. I winglets sono particolarmente efficaci in condizioni di vento elevato, dove i fenomeni di turbolenza sono più marcati. 3. Ottimizzazione del profilo delle pale Il design delle pale gioca un ruolo fondamentale nella riduzione delle turbolenze. Modificare il profilo aerodinamico, ad esempio variando la curvatura o l’angolo di attacco, può migliorare il comportamento del flusso in diverse condizioni di vento. I profili ottimizzati riducono il distacco del flusso, diminuendo la formazione di vortici. 4. Materiali avanzati L’utilizzo di materiali compositi innovativi, come fibre di carbonio e resine rinforzate, consente di produrre pale più leggere e resistenti. Materiali più leggeri riducono l’inerzia delle pale, diminuendo le sollecitazioni meccaniche indotte dalle vibrazioni. Inoltre, la maggiore resistenza meccanica dei materiali avanzati contribuisce a migliorare la durabilità delle pale. 5. Soluzioni di controllo attivo Le tecnologie di controllo attivo delle pale, come i flap mobili, consentono di regolare dinamicamente il profilo delle pale in base alle condizioni del vento. Questi sistemi, simili a quelli utilizzati negli aerei, possono ridurre le turbolenze in tempo reale, ottimizzando l’efficienza energetica. Impatto delle innovazioni sulla produzione energetica Le soluzioni progettuali per la riduzione delle turbolenze hanno un impatto diretto sulla produttività delle turbine. Gli studi dimostrano che riducendo i vortici di punta e migliorando il comportamento aerodinamico delle pale, è possibile aumentare significativamente la quantità di energia catturata dal vento. Un miglioramento dell’efficienza anche solo del 5-10% può tradursi in notevoli benefici economici, specialmente per i parchi eolici di grande scala. Inoltre, la riduzione delle vibrazioni e delle sollecitazioni meccaniche consente di allungare la vita utile delle turbine, riducendo i costi di manutenzione e sostituzione. Ciò ha un impatto positivo sul costo livellato dell’energia (LCOE), rendendo l’energia eolica più competitiva rispetto alle fonti fossili. Sfide e prospettive future Nonostante i progressi, l’implementazione di soluzioni innovative per la riduzione delle turbolenze presenta ancora alcune sfide: Costi di sviluppo: L’adozione di materiali avanzati e tecnologie di controllo attivo comporta costi elevati, che devono essere bilanciati dai benefici energetici. Adattamento alle condizioni locali: Le pale devono essere progettate su misura per le specifiche condizioni di vento del sito, il che richiede un’analisi dettagliata e un approccio personalizzato. Riciclo delle pale obsolete: Le pale eoliche, una volta dismesse, devono essere riciclate in modo sostenibile per evitare impatti ambientali negativi. In futuro, l’integrazione di tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale e i sensori avanzati, potrebbe aprire nuove opportunità per il monitoraggio e l’ottimizzazione delle turbine. Ad esempio, algoritmi di machine learning potrebbero essere utilizzati per prevedere e mitigare le turbolenze in tempo reale, migliorando ulteriormente l’efficienza operativa. Conclusioni Le turbolenze rappresentano una sfida complessa per l’energia eolica, ma le soluzioni progettuali innovative offrono opportunità concrete per migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle turbine. Investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie aerodinamiche avanzate è essenziale per massimizzare il potenziale dell’energia eolica come pilastro della transizione energetica globale.© Riproduzione Vietatafoto wikimedia
SCOPRI DI PIU'Esplorando l'Intersezione tra Innovazione, Filosofia e Aspirazione Personale di Marco ArezioNel primo capitolo di questo esame dettagliato delle visioni di Steve Jobs, ci addentreremo nel concetto fondamentale del senso della vita, una questione che ha profondamente influenzato il percorso personale e professionale di Jobs. Sin dalla giovinezza, Jobs fu affascinato dalle grandi domande esistenziali, spesso esplorando idee che attraversavano il confine tra la tecnologia e la filosofia. Questa ricerca di significato non era puramente teorica, era intrinsecamente legata alla sua missione di creare prodotti che non solo funzionassero bene ma che elevassero lo spirito umano e migliorassero concretamente la vita delle persone. In questo capitolo, esploreremo come Jobs abbia incorporato questa ricerca di significato in ogni aspetto del suo lavoro e della sua vita, dal suo interesse per il buddismo zen alla sua visione per Apple. Vedremo come la sua comprensione del senso della vita abbia influenzato le decisioni aziendali, il design dei prodotti e le sue celebri presentazioni, spingendolo a sfidare continuamente lo status quo e a cercare soluzioni che fossero non solo innovative ma anche intrinsecamente significative. Attraverso l'analisi di discorsi pubblici, interviste e aneddoti personali, questo capitolo illustra come la visione di Jobs sul senso della vita possa offrire ispirazione e guida non solo per i leader aziendali e gli innovatori, ma per chiunque sia alla ricerca di un approccio più profondo e riflessivo alla vita quotidiana e al lavoro. Capitolo 1: Il senso della vita Nel corso della sua esistenza, Steve Jobs ha affrontato questioni esistenziali con un'intensità e una profondità che andavano ben oltre le sue realizzazioni imprenditoriali. La sua ricerca del senso della vita non era soltanto una riflessione filosofica; era un viaggio personale che influenzava ogni decisione, ogni prodotto e ogni passo intrapreso nell'ambito della sua carriera. Questo capitolo si propone di esplorare come la ricerca di significato abbia guidato Jobs, definendo la sua visione del mondo e il suo approccio alla tecnologia, all'innovazione e alla leadership. La Ricerca di Significato La gioventù di Jobs fu segnata da un'intensa ricerca di significato. Questa ricerca lo portò a viaggiare in India, dove esplorò lo spiritualismo e il buddismo zen. Queste esperienze contribuirono a forgiare una visione della vita che enfatizzava la semplicità, l'introspezione e la consapevolezza. Per Jobs, il senso della vita non poteva essere trovato nel materiale o nel convenzionale; era una questione di connessione più profonda con sé stessi, con gli altri e con l'opera della propria vita. La Tecnologia come Estensione dell'Umanità Jobs vedeva la tecnologia non come un fine ma come un mezzo per raggiungere un'espressione più elevata dell'umanità. Credeva fermamente che i prodotti tecnologici dovessero essere intuitivi, eleganti e funzionali, in modo da migliorare la qualità della vita delle persone e permettere loro di realizzare il proprio potenziale. Questa visione era radicata nella sua convinzione che il vero scopo della tecnologia fosse quello di servire l'umanità, ampliando le nostre capacità e arricchendo le nostre vite. Vivere con Consapevolezza Per Jobs, vivere con consapevolezza significava essere costantemente consapevoli delle proprie scelte, delle proprie azioni e del loro impatto sul mondo. Questa consapevolezza si rifletteva nel suo approccio al business e nella creazione di prodotti. Era noto per il suo perfezionismo e per la sua insistenza su design e funzionalità che rispecchiassero i più alti standard di eccellenza. Questo era il risultato di una visione del mondo in cui ogni dettaglio contava e in cui la cura e l'attenzione nel lavoro erano espressioni del proprio sé interiore. L'Importanza del "Perché" Una delle lezioni più significative che possiamo trarre dalla vita di Steve Jobs è l'importanza di comprendere il "perché" dietro ciò che facciamo. Jobs era mosso da una missione: quella di rendere la tecnologia accessibile e comprensibile, di rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con il mondo digitale. Questo senso di missione derivava da una profonda riflessione sul suo ruolo nel mondo e sul contributo che voleva lasciare all'umanità. Conclusioni La visione di Steve Jobs sul senso della vita rappresenta un potente promemoria del fatto che il successo e l'innovazione non sono fini a sé stessi, ma strumenti attraverso i quali possiamo cercare un significato più profondo e lasciare un'impronta duratura sul mondo. La sua eredità ci incoraggia a riflettere sulle nostre priorità, sui nostri valori e sulla nostra visione del futuro, ricordandoci che la vera realizzazione viene dall'allineamento tra le nostre azioni e i nostri principi più profondi.© Vietata la Riproduzione
SCOPRI DI PIU'Vantaggi e svantaggi nell’uso delle cariche per il polipropilene rigeneratodi Marco ArezioIl polipropilene rigenerato proveniente dalla lavorazione dello scarto rigido e semirigido da post consumo, porta con sé una presenza più o meno marginale di altre plastiche, specialmente il polietilene, che non vengono intercettate completamente durante la fase di separazione degli imballi. Inoltre, a seconda della provenienza dell’input, possiamo trovare anche cariche minerali che possono essere composte da talco, carbonato di calcio, fibre di vetro e altre tipologie di cariche di minor uso. La base della ricetta, che proviene dallo scarto eterogeneo selezionato che andrà a costituire il granulo in PP da post consumo, può essere modificata additivando nella fase di realizzazione del granulo con cariche minerali per variare il comportamento delle performance del polipropilene e di conseguenza del manufatto. Il talco è una delle cariche minerali più usate nella modifica delle ricette del polipropilene rigenerato in quanto migliora la rigidità e la stabilità dimensionale, la resistenza al calore e il comportamento di scorrimento. Ci sono però alcuni svantaggi da soppesare quando si decide di additivare un polipropilene con una carica di talco, infatti dobbiamo registrare una diminuzione della resistenza agli urti alle basse temperature, la diminuzione della saldabilità e la formazione di superfici opache. Il carbonato di calcio agisce come il talco ma presenta alcuni indiscussi vantaggi: migliore capacità di dispersione, migliore scorrimento della massa fusa, maggiore stabilità ai raggi U.V., minore usura nel tempo del manufatto realizzato e minor tempo di ciclo durante la fase di stampaggio a parità di percentuale di cariche aggiunte. Le fibre di vetro possono essere mischiate nella ricetta sotto forma di macinato o fibre tagliate e si distinguono in fibre corte e lunghe. Utilizzando quelle corte aumenteremo la rigidità e la tenacità del manufatto, mentre utilizzando quelle lunghe aumentano oltremodo la resistenza del prodotto e la resistenza di scorrimento. C’è però da tenere in considerazione che le fibre molto lunghe aumentano il comportamento anisotropo dovuto all’orientamento delle fibre, con pericolo di distorsione, superfici opache e maggiore usura del manufatto. Per ovviare al problema della distorsione, si può aggiungere in miscela una certa percentuale di sfere di fibra di vetro che contribuiscono ad accrescere la resistenza a compressione e la rigidità, contrapponendosi efficacemente al fenomeno della distorsione. Il vantaggio dell’impiego delle fibre di vetro in polipropileni rigenerati è anche la tendenza a contribuire alla riduzione dell’odore tipico di questa famiglia di prodotti. Altre fibre, meno utilizzate, sono la mica, che ha il vantaggio di raggiungere la stessa rigidità di un polipropilene caricato in fibra di vetro al 30% con un utilizzo di una percentuale al 40 di mica ad un prezzo inferiore. Inoltre la farina di legno migliora l’isolamento acustico, i silicati di calcio migliorano le proprietà elettriche e termiche, mentre l’ossido di zinco protegge dai microrganismi e aumenta la resistenza ai raggi U.V.Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - PP - cariche
SCOPRI DI PIU'Da cosa sono causati i difetti di iniezione e come è possibile risolverli quando si utilizzano dei polimeri riciclati? di Marco ArezioCi sono dei difetti estetici che potrebbero formarsi durante il lavoro di iniezione utilizzando dei granuli rigenerati, che siano da provenienza post consumo o post industriali. Il granulo post consumo si presta maggiormente, in ogni caso, alla possibile creazione di difetti estetici in quanto la composizione polimerica del granulo stesso può comprendere frazioni di materiali non del tutto omogenei (PP/PE per esempio). Le carenze estetiche espresse in striature superficiali, dette anche marmoree, normalmente non causano un difetto tecnico del prodotto stampato, ma solitamente un difetto estetico che, in ogni caso, può comportare il rifiuto del prodotto da parte del cliente finale. Abbiamo già affrontato l’argomento che riguarda la riconsiderazione degli aspetti estetici dei manufatti realizzati con un granulo riciclato, in presenza di piccoli difetti, in un’ottica di incremento della circolarità dei rifiuti plastici, proprio per avere un giudizio corretto sulle aspettative estetiche di prodotti che impiegano la plastica riciclata. Nella fase di stampaggio, la plastica utilizzata come materia prima, raggiunge temperature tra i 175° e i 400°, in base al materiale utilizzato, creando vari processi di trasformazione all’interno della massa fusa. L’acqua viene vaporizzata, e alcuni additivi e polimeri a basso peso molecolare si potrebbero degradare producendo sostanze volatili che accompagneranno la massa fusa all’interno dello stampo. Inoltre la velocità di stampaggio potrebbe agire sulle molecole polimeriche creando una certa percentuale di degradazione plastica. A causa della differenza di densità tra la massa fusa, le sostanze volatili e quelle degradate, ci sarà all’interno dello stampo una separazione tra le parti più pesanti e quelle più leggere, dove queste ultime arriveranno per prime verso le pareti dello stampo stesso, seguite poi dalla massa fusa, di cui si sporcheranno. Quindi, qualsiasi parte volatile e/o degradata che verrà spinta verso la parete dello stampo dal polimero riciclato fuso, creerà sulle pareti del prodotto finito, striature o parti marmorizzate che possono essere antiestetiche. Le cause di questi difetti si possono riassumere in: • Umidità del materiale • Degrado delle parti in plastica a causa dell’alta temperatura • Tempi di stampaggio eccessivi con degradazione dei polimeri • Contropressione troppo bassa • Punti di iniezione troppo piccoli che potrebbero degradare la materia prima • Eccessiva usura del mandrino • Sporco vicino ai punti di espulsione del gas nello stampo o numero insufficiente di punti In considerazione di quanto sopra esposto, per evitare o ridurre questi fenomeni antiestetici, bisognerebbe prendere tutti gli accorgimenti necessari per la regolazione dei parametri macchina e stampo, oltre a verificare, attraverso lo studio del DSC del polimero riciclato da usare, il peso delle componenti che potrebbero degradare.Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - iniezione - stampi - produzione
SCOPRI DI PIU'Gli addetti alle vendite pensano, spesso, che fare il lavoro sul campo, fatto bene, porti tutti i risultati attesi dall’aziendadi Marco ArezioA volte collaborano, a volte si snobbano, a volte si ignorano, a volte si scontrano, a volte non si capiscono e a volte vogliono prendersi tutti i meriti. Per definizione un commerciale è una figura attiva, indipendente, laboriosa e alla ricerca dei meriti per il lavoro che fa, senza considerare che, probabilmente, lavorando in stretto contatto con il marketing potrebbe ottenere di più e con risultati migliori. Argomenti principali trattati nell’articolo: - Il ruolo dell’ufficio marketing a supporto delle vendite - Come il marketing può supportare il commerciale nelle vendite su aree nuove - Come il marketing può migliore il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali - Come il marketing può migliorare la fidelizzazione dei clienti - Come il marketing può migliorare la fiducia nel marchio aziendale - Come il marketing può aiutare l’azienda nelle vendite online - Quanto una regolare azione di comunicazione aziendale può migliorare le vendite e il brand Il ruolo dell’ufficio marketing a supporto delle vendite Il marketing, può svolgere un ruolo fondamentale nel supportare le azioni di vendita dei commerciali attraverso una serie di attività e strategie. Queste, di competenza dell’ufficio marketing, possono contribuire al successo delle vendite: Ricerca di mercato L'ufficio marketing può condurre ricerche di mercato per identificare opportunità di vendita, individuare segmenti di clientela potenziali e analizzare la concorrenza. Queste informazioni possono aiutare i commerciali a concentrare i loro sforzi su prodotti, servizi e mercati chiave. Creazione di materiali di vendita Può sviluppare materiali di vendita di alta qualità, come presentazioni, brochure, schede tecniche e case study. Questi strumenti forniscono ai commerciali le risorse necessarie per comunicare efficacemente i benefici e le caratteristiche dei prodotti o servizi offerti. Definizione dei messaggi di marketing Lavorando a stretto contatto con i commerciali, può definire i messaggi di marketing che saranno utilizzati nelle attività di vendita. Questo assicura coerenza nella comunicazione e aiuta i commerciali a trasmettere in modo efficace il valore delle offerte ai potenziali clienti. Generazione di lead L'ufficio marketing può implementare strategie per generare lead qualificati attraverso attività di lead generation, come campagne pubblicitarie, marketing sui social media, webinar o eventi di networking. Fornendo ai commerciali un flusso costante di lead qualificati, l'ufficio marketing aiuta ad alimentare il processo di vendita. Supporto nella gestione del ciclo di vendita Inoltre, più praticamente, può fornire supporto durante il ciclo di vendita, offrendo risorse e materiali aggiornati per le diverse fasi del processo di vendita. Ciò include la creazione di proposte personalizzate, la fornitura di testimonianze o recensioni dei clienti, e l'offerta di supporto nella risposta alle obiezioni o alle domande frequenti dei potenziali clienti. Analisi dei dati e del feedback L'ufficio marketing può raccogliere e analizzare i dati di vendita, insieme ai feedback dei clienti, per identificare opportunità di miglioramento e adattare le strategie di marketing e vendita di conseguenza. Questo aiuta a ottimizzare le attività di vendita e ad aumentare l'efficacia complessiva del team. Formazione e supporto continuo Infine, può fornire formazione e supporto continuo ai commerciali per tenerli aggiornati sulle ultime strategie di marketing e vendita. Ciò può includere workshop, sessioni di formazione o la condivisione di risorse informative che possono aiutare i commerciali a migliorare le loro competenze e prestazioni. Come il marketing può supportare il commerciale nelle vendite su aree nuove Quando il commerciale si trova ad affrontare nuove aree di vendita, il marketing può svolgere un ruolo chiave nel supportarlo nel raggiungere i suoi obiettivi. Sono molte le attività che l’ufficio può svolgere a favore dei commerciali, vediamone alcune: Ricerca di mercato L'ufficio marketing può condurre una ricerca di mercato approfondita sull'area di vendita nuova, compresa l'analisi del mercato di riferimento, la concorrenza e le esigenze dei potenziali clienti. Queste informazioni possono aiutare il commerciale a comprendere meglio il contesto in cui opera e ad adattare la sua strategia di vendita di conseguenza. Segmentazione della clientela I colleghi del marketing possono contribuire a identificare e segmentare la clientela potenziale nell'area di vendita nuova. Questo permette al commerciale di focalizzare i propri sforzi sui segmenti di clientela più promettenti e di personalizzare le proprie attività di vendita, in base alle esigenze specifiche di ciascun segmento. Creazione di materiale di marketing localizzato Può sviluppare materiali di marketing specifici per l'area di vendita nuova, come brochure, presentazioni e annunci pubblicitari, che tengano conto delle peculiarità e delle preferenze dei potenziali clienti locali. Questo aiuta il commerciale a presentare i prodotti o servizi in modo più efficace e a creare un'immagine coerente dell'azienda sul nuovo mercato. Generazione di lead locali L'ufficio marketing può implementare strategie di generazione di lead mirate all'area di vendita nuova. Ciò può includere la promozione tramite canali locali, la partecipazione a fiere commerciali o eventi locali, la sponsorizzazione di iniziative locali o l'utilizzo di strategie di marketing online geolocalizzato. Generando lead locali qualificati, il marketing può fornire al commerciale una base di potenziali clienti con cui iniziare a lavorare. Supporto nella pianificazione delle attività di vendita Il marketing può collaborare con il commerciale nella pianificazione delle attività di vendita in un'area nuova. Ciò include la definizione degli obiettivi di vendita, l'identificazione delle strategie e delle tattiche da adottare, nonché la stesura di piani di azione dettagliati. Può inoltre fornire indicazioni sulle migliori pratiche di marketing e sulla comunicazione per aiutare il commerciale a raggiungere i suoi obiettivi. Formazione sulle caratteristiche e i vantaggi dei prodotti/servizi Può fornire al commerciale una formazione completa sulle caratteristiche e i vantaggi dei prodotti o servizi offerti dall'azienda. Questo aiuta il commerciale a comprendere appieno ciò che vende e a comunicarlo in modo convincente ai potenziali clienti. Monitoraggio e analisi delle performance Il marketing può supportare il commerciale nella misurazione e nell'analisi delle performance di vendita nell'area nuova. Attraverso l'uso di metriche adeguate e strumenti di analisi, può fornire informazioni preziose sulle prestazioni delle sue attività di vendita e sulla loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi stabiliti. Questo permette al commerciale di apportare eventuali correzioni di rotta e di migliorare continuamente le sue prestazioni. Come il marketing può migliore il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali Le attività di marketing possono svolgere un ruolo cruciale nel migliorare il margine di contribuzione sui prodotti e gli utili aziendali, implementando strategie mirate. Ecco alcuni suggerimenti su come queste attività possono contribuire a migliorare il margine di contribuzione e gli utili: Segmentazione di mercato e targeting Il marketing può identificare segmenti di mercato redditizi e focalizzarsi su di essi. Concentrarsi su segmenti di clientela più redditizi consente di indirizzare le risorse di marketing e vendita verso clienti con maggiori possibilità di generare margini di contribuzione più elevati. Prezzo adeguato Una corretta strategia di pricing può migliorare il margine di contribuzione. Il marketing deve condurre un'analisi approfondita del mercato e dei concorrenti per determinare il prezzo ottimale dei prodotti o servizi, tenendo conto dei costi di produzione e distribuzione. Un prezzo adeguato può massimizzare i profitti e il margine di contribuzione. Promozione mirata Lo sviluppo di strategie di promozione mirate possono stimolare la domanda dei prodotti o servizi a maggior margine di contribuzione. Ciò può includere l'utilizzo di canali pubblicitari efficaci, campagne di marketing mirate e offerte speciali mirate a segmenti di clientela che sono disposti a pagare di più per il valore aggiunto offerto. Upselling e cross-selling Il marketing può promuovere strategie di upselling e cross-selling per aumentare il valore medio delle transazioni. Questo può includere la promozione di prodotti o servizi complementari o di fascia alta ai clienti esistenti o durante il processo di vendita. L'obiettivo è quello di aumentare l'importo medio delle vendite e quindi il margine di contribuzione. Gestione del ciclo di vita del prodotto E’ possibile pianificare e implementare strategie per il ciclo di vita del prodotto, inclusa la fase di introduzione, crescita, maturità e declino. Questo può includere l'adeguamento dei prezzi, l'aggiornamento dei prodotti o l'identificazione di nuove opportunità di mercato, per mantenere elevati i margini di contribuzione anche nelle fasi mature del ciclo di vita del prodotto. Gestione del rapporto con i clienti Il marketing può concentrarsi sulla fidelizzazione dei clienti esistenti attraverso programmi di customer retention e servizi post-vendita di alta qualità. Clienti fedeli tendono ad acquistare più frequentemente e a generare margini di contribuzione più elevati nel tempo. Inoltre, il marketing può lavorare per aumentare il valore a lungo termine dei clienti attraverso strategie di upselling e cross-selling. Monitoraggio delle performance e analisi dei dati E’ necessario monitorare attentamente le performance delle iniziative di marketing e analizzare i dati per identificare i punti di forza e di debolezza. L'analisi dei dati può rivelare opportunità di miglioramento e fornire informazioni preziose per prendere decisioni più informate e mirate al miglioramento del margine di contribuzione. Come il marketing può migliorare la fidelizzazione dei clienti Il marketing può svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare la fidelizzazione dei clienti attraverso una serie di strategie e azioni mirate. Vediamo alcuni aspetti circa le azioni di fidelizzazione: Comunicazione personalizzata Utilizzare dati e informazioni sul comportamento dei clienti per creare comunicazioni personalizzate. Questo include l'invio di messaggi e-mail segmentati, l'utilizzo di nomi personalizzati nei messaggi, l'invio di offerte speciali basate sui precedenti acquisti o preferenze dei clienti. La personalizzazione delle comunicazioni crea un legame più forte tra l'azienda e il cliente, dimostrando attenzione e interesse nei loro confronti. Programmi di fedeltà E’ possibile sviluppare e promuovere programmi di fedeltà per premiare i clienti fedeli. Questi programmi possono includere sconti, punti fedeltà, premi speciali o vantaggi esclusivi. I programmi di fedeltà incentivano i clienti a tornare e ad acquistare nuovamente, creando un senso di appartenenza e gratificazione. Customer experience di qualità Il marketing può lavorare a stretto contatto con i commerciali, per garantire un servizio di alta qualità e soddisfacente. Ciò include la semplificazione dei processi di acquisto, la risoluzione rapida e cortese dei problemi, la creazione di un'esperienza online intuitiva e user-friendly. Una customer experience positiva contribuisce a creare un rapporto duraturo e di fiducia con i clienti. Content marketing e valore aggiunto Le attività di supporto dei commerciali possono includere la creazione dei contenuti informativi e di valore, che rispondono alle esigenze e agli interessi dei clienti. Questo può includere blog, articoli, guide, video tutorial o webinar. Fornire contenuti utili e rilevanti consente all'azienda di posizionarsi come esperta nel settore e di fornire valore aggiunto ai clienti. Ciò contribuisce a stabilire un rapporto di fiducia e fedeltà nel tempo. Monitoraggio e reattività sui social media Il marketing può monitorare attivamente i social media e rispondere prontamente ai commenti, ai feedback e alle domande dei clienti. Questo dimostra un impegno nell'ascoltare i clienti e nel fornire assistenza tempestiva. La gestione efficace dei social media contribuisce a migliorare la reputazione dell'azienda e a mantenere i clienti soddisfatti e fedeli. Programmi di raccomandazione Le attività dell’ufficio marketing possono incoraggiare i clienti soddisfatti a raccomandare l'azienda ai loro amici, familiari o colleghi attraverso programmi di referral. Questi programmi offrono incentivi ai clienti che portano nuovi clienti all'azienda, come sconti o premi. Le raccomandazioni personali hanno un forte impatto sulla fidelizzazione dei clienti e possono portare a nuove opportunità di business. Feedback e sondaggiSi può raccogliere feedback regolari dai clienti attraverso sondaggi, ricerche di mercato o focus group. Questi feedback forniscono informazioni preziose per comprendere le esigenze dei clienti, migliorare i prodotti o servizi e adattare le strategie di marketing di conseguenza. Coinvolgere i clienti nell'evoluzione dell'azienda dimostra che le loro opinioni sono ascoltate e valorizzate. Come il marketing può migliorare la fiducia nel marchio aziendale Il marketing può svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare la fiducia nel marchio aziendale attraverso diverse strategie e azioni. Ecco alcuni suggerimenti su come il marketing può contribuire a migliorare la fiducia nel marchio: Coerenza del messaggio E’ necessario comunicare un messaggio coerente e autentico su tutti i canali di comunicazione. Questo include il posizionamento del marchio, i valori aziendali, la promessa di valore e l'immagine del marchio. La coerenza del messaggio contribuisce a creare un'immagine di marca solida e affidabile. Trasparenza e autenticità Promuovere la trasparenza e l'autenticità nella comunicazione aziendale. Questo significa essere onesti e aperti riguardo ai prodotti, servizi, politiche aziendali e pratiche di sostenibilità. La trasparenza genera fiducia tra i consumatori e dimostra che l'azienda è impegnata a mantenere relazioni sincere con i propri clienti. Qualità del prodotto o servizio E’ necessario concentrarsi sulla promozione della qualità del prodotto o servizio offerto dall'azienda. Ciò può essere fatto attraverso testimonianze o recensioni dei clienti, dimostrazioni del prodotto, garanzie di qualità o certificazioni. Fornire prodotti o servizi di alta qualità contribuisce a creare fiducia nel marchio e a soddisfare le aspettative dei clienti. Customer service eccellente Bisogna lavorare a stretto contatto con il customer service per fornire un'esperienza clienti eccellente. Ciò include una risposta tempestiva alle domande o ai problemi dei clienti, una risoluzione rapida dei reclami e un atteggiamento cortese e professionale. Un servizio clienti di qualità aiuta a instaurare fiducia e a costruire relazioni durature con i clienti. Uso dei testimonial Potrebbe essere consigliabile utilizzare testimonial o influencer per promuovere il marchio e aumentare la fiducia dei consumatori. I testimonial possono essere clienti soddisfatti, esperti del settore o personalità riconosciute che attestano l'affidabilità e la qualità del marchio. Questi testimonial aiutano a creare un'associazione positiva con il marchio e a costruire fiducia tra i potenziali clienti. Gestione efficace della reputazione online E’ consigliabile monitorare e gestire attentamente la reputazione dell'azienda online. Ciò implica rispondere in modo rapido ed efficace alle recensioni dei clienti, sia positive che negative, sui siti di recensioni o sui social media. Affrontare in modo proattivo le preoccupazioni dei clienti e dimostrare un impegno per il servizio e la qualità migliora la fiducia dei consumatori. Coinvolgimento della comunità Si può coinvolgere il marchio in attività di responsabilità sociale d'impresa o iniziative di beneficenza. Questo dimostra l'impegno dell'azienda per la società e contribuisce a creare un'immagine positiva e fiduciosa del marchio. Partecipare a eventi locali o sostenere cause sociali rilevanti può generare un forte legame emotivo con i consumatori. Come il marketing può aiutare l’azienda nelle vendite online Le attività di marketing possono svolgere un ruolo fondamentale nell'aiutare l'azienda nelle vendite online implementando strategie mirate. Vediamo alcuni aspetti importanti: Ottimizzazione del sito web Lavorare in collaborazione con il team di sviluppo per ottimizzare il sito web dell'azienda. Ciò include l'ottimizzazione SEO (Search Engine Optimization) per migliorare la visibilità del sito sui motori di ricerca, la progettazione di un'esperienza utente intuitiva e user-friendly, l'ottimizzazione della velocità di caricamento delle pagine e la creazione di contenuti di alta qualità. Un sito web ben ottimizzato aumenta la probabilità che i visitatori si trasformino in acquirenti. Strategie di marketing digitale Si può utilizzare una varietà di strategie di marketing digitale per promuovere i prodotti o servizi online. Questo può includere la pubblicità online attraverso annunci display, ricerca a pagamento (Pay-Per-Click), social media advertising e marketing di influencer. Utilizzare le giuste piattaforme e strategie di marketing digitale consente di raggiungere il pubblico di destinazione in modo mirato e di aumentare la visibilità del marchio. Content marketing Il marketing può creare e promuovere contenuti di alta qualità come blog, articoli, guide, video tutorial o webinar. Fornire contenuti informativi e utili attira l'interesse e l'attenzione dei potenziali clienti, posizionando l'azienda come un'autorità nel settore. Ciò contribuisce a generare fiducia e a creare un legame con il pubblico, aumentando le probabilità di conversione. Strategie di social media marketing E’ possibile utilizzare i social media per promuovere i prodotti o servizi, coinvolgere il pubblico e creare una community attiva. Ciò include la gestione di account aziendali sui principali social media, la pubblicazione di contenuti interessanti e rilevanti, l'interazione con i follower, l'utilizzo di strategie di advertising sui social media e il monitoraggio e la gestione delle recensioni dei clienti. Le strategie di social media marketing aiutano a aumentare la visibilità del marchio e a generare interesse per i prodotti o servizi offerti. Strategie di e-mail marketing Il marketing può utilizzare l'e-mail marketing per inviare comunicazioni mirate e personalizzate ai potenziali clienti e ai clienti esistenti. Ciò include l'invio di newsletter, offerte speciali, promozioni o comunicazioni di follow-up. L'e-mail marketing consente di mantenere il contatto con i clienti, di promuovere nuovi prodotti o servizi e di incentivare le vendite ripetute. Analisi dei dati e ottimizzazione continua Monitoraggio delle metriche di vendita online, come il tasso di conversione, il valore medio degli ordini e il ROI (Return on Investment). L'analisi dei dati consente di identificare opportunità di miglioramento e di ottimizzare le strategie di marketing online di conseguenza. La comprensione delle tendenze e dei comportamenti dei clienti online aiuta a guidare le decisioni di marketing e a migliorare le performance complessive delle vendite online. Quanto una regolare azione di comunicazione aziendale può migliorare le vendite e il brand Una regolare azione di comunicazione aziendale può avere un impatto significativo sulle vendite e sul brand di un'azienda. Alcuni dei principali benefici che una comunicazione aziendale efficace può portare: Consapevolezza del marchio Una comunicazione regolare e coerente permette di aumentare la consapevolezza del marchio tra il pubblico target. Quando i potenziali clienti sono a conoscenza del marchio e dei suoi valori, sono più propensi ad acquistare i prodotti o servizi offerti. Differenziazione dalla concorrenza Una comunicazione chiara ed efficace aiuta a differenziare il marchio dalla concorrenza. Se l'azienda riesce a comunicare i suoi punti di forza, vantaggi unici e valore distintivo, può posizionarsi come leader di settore e attrarre l'attenzione dei potenziali clienti. Credibilità e fiducia Una comunicazione aziendale autentica e trasparente contribuisce a creare credibilità e fiducia nel marchio. I clienti sono più propensi a fare affari con un'azienda in cui si fidano, e la comunicazione regolare può aiutare a consolidare questa fiducia nel tempo. Coinvolgimento del cliente Una comunicazione efficace coinvolge i clienti, li fa sentire coinvolti e partecipi del marchio. Questo può essere fatto attraverso la condivisione di storie di successo, l'invio di newsletter informative, l'organizzazione di eventi o la gestione di una presenza attiva sui social media. Il coinvolgimento del cliente crea un legame emotivo con il marchio e aumenta le probabilità di vendite ripetute e di fidelizzazione del cliente. Educazione dei clienti La comunicazione aziendale può educare i clienti sui prodotti, servizi o settori specifici. Fornendo informazioni utili e pertinenti, l'azienda può aiutare i clienti a prendere decisioni d'acquisto più informate e consapevoli. Ciò può influenzare positivamente le vendite e consolidare la posizione dell'azienda come risorsa affidabile. Reputazione del marchio Una comunicazione efficace può contribuire a costruire una reputazione solida per il marchio. Una buona reputazione può aumentare la fiducia dei clienti, attirare nuovi clienti e persino generare raccomandazioni positive da parte dei clienti esistenti. Una reputazione solida può avere un impatto significativo sulle vendite e sul successo dell'azienda. Feedback dei clienti Una comunicazione regolare offre l'opportunità di raccogliere feedback dai clienti e di prendere in considerazione le loro opinioni e necessità. Il feedback dei clienti può guidare l'azienda nella messa a punto di prodotti o servizi, nell'adattamento delle strategie di marketing e nella risoluzione dei problemi. Utilizzare il feedback dei clienti può migliorare la soddisfazione del cliente e, di conseguenza, le vendite e la reputazione del marchio.
SCOPRI DI PIU'Riutilizzare lo scarto del pulper per creare polimeri adatti allo stampaggiodi Marco ArezioLe cartiere utilizzano un processo meccanico per riciclare la carta da recupero che entra nei loro stabilimenti. Il processo industriale parte dalla macerazione in vasca del cartone e della carta di uso quotidiano, attraverso l’acqua e un movimento rotatorio di apparecchiature che hanno lo scopo di separare le fibre di cellulosa dai materiali non utilizzabili. Da questo processo, semplificando, si forma lo scarto del pulper. Questi materiali sono composti, prevalentemente, da alluminio e polietilene che si trovano all’interno degli imballi alimentari, come il Tetrapak o altri imballi similari, che non possono essere impiegati nel processo di produzione delle cartiere. I numeri che compongono lo scarto del pulper sono davvero impressionanti in quanto si considera che circa il 10%, in peso, della carta prodotta, generi questo tipo di rifiuto, con costi di smaltimento a carico delle cartiere molto onerosi. Oggi ci sono delle tecnologie che permettono di riutilizzare lo scarto del pulper delle cartiere recuperando il polimero in LDPE che si trova all’interno, attraverso il processo di separazione, triturazione, lavaggio e granulazione dello scarto del pulper. I problemi che si incontrano per riciclare questo composto, PE+Alluminio sono però importanti, sia a livello produttivo che di qualità finale del prodotto: 1. Lo scarto del pulper presenta una percentuale di umidità elevata, superiore al 10%, che deve essere abbattuta in modo sostanziale per evitare problemi di granulazione e di perdita di produzione. 2. L’umidità residua all’interno del granulo può creare, in fase di stampaggio, problemi di gas, con conseguenti riduzioni della resistenza del manufatto e difetti estetici sulle superfici. 3. La presenza residuale di carta all’interno del composto da lavorare, comporta un lavoro aggiuntivo nelle fasi di filtraggio della granulazione. Infatti la micro-presenze di carta nella produzione del granulo finale porterebbe alla creazione di micro-pori dannosi al granulo finale. 4. La presenza di alluminio, anche sotto forma di elemento flessibile, quindi non ostacolante in fase di stampaggio, comporta un effetto estetico che deve essere tollerato in quanto le superfici colorate non saranno omogenee. Non c’è dubbio che tutti questi problemi possono essere gestiti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista dell’effetto ottico del prodotto finale, che deve essere accettato come una caratteristica peculiare del prodotto stesso. Il granulo che ne deriva è solitamente un LDPE con fluidità intorno a 1 a 2,16 Kg. /190° con una percentuale di LD oltre il 90% e residui di alluminio ed eventualmente di carta. Per quanto riguarda l’impego del granulo derivante dallo scarto del pulper, fermo restando la soluzione dei punti precedenti, è indicato per lo stampaggio di prodotti non estetici ma dove sono richieste qualità del polimero in termini di flessibilità e uniformità di composizione. Possiamo citare i bancali in plastica, vasi e mastelli, accessori per l’edilizia, grigliati non carrabili, ecc.. Il prodotto si adatta alla creazione di compound con PP, PO e HD a seconda degli impieghi che il cliente ne deve fare creando così un composto molto flessibile dal punto di vista delle ricette polimeriche. Ovviamente, visto che normalmente ha un DSC regolare, si presta facilmente all’aggiunta di cariche minerali, specialmente CACO3, che aiutano la ricetta a dare minore flessibilità, insita nell’LDPE, se il cliente ne facesse richiesta.Categoria: notizie - tecnica - carta - riciclo
SCOPRI DI PIU'L'indagine sulla scomparsa della nave cargo "Londra" aveva preso una piega oscura e inquietantedi Marco ArezioRacconti. Scomparsa della Nave Londra. Capitolo 2: Il Vortice dell'EnigmaL'indagine sulla scomparsa della nave cargo "Londra" aveva preso una piega oscura e inquietante. Le autorità marittime italiane erano sopraffatte dalla mancanza di prove concrete, mentre i familiari dell'equipaggio e le compagnie assicurative iniziavano a esercitare una pressione sempre più importante. In un clima di crescente frustrazione e sospetti, un investigatore di nome Marco Ferri fu assegnato al caso, portando con sé una reputazione di risolutore di misteri complessi.Marco Ferri era noto per il suo approccio meticoloso e per la sua capacità di scavare in profondità fino a trovare verità nascoste. Arrivato a Napoli, Marco iniziò il suo lavoro con un'attenta analisi dei documenti della "Londra". La nave era stata caricata con macchinari usati, almeno secondo i registri ufficiali. Tuttavia, Ferri sapeva che i traffici illeciti spesso mascheravano i loro carichi con merci legittime. Passando in rassegna i registri portuali e le testimonianze degli operai del porto, Ferri notò qualcosa di strano. Diversi macchinari erano stati caricati senza la consueta documentazione di sicurezza, e i sigilli dei container erano stati apposti da un'azienda subappaltata che aveva legami sospetti con attività criminali.La svolta arrivò quando Ferri scoprì un vecchio messaggio radio cifrato tra i documenti di bordo. Il messaggio, inviato poco prima della scomparsa, conteneva coordinate che non corrispondevano al percorso dichiarato verso il Nord Africa. Decifrare il messaggio si rivelò difficile, ma grazie all'aiuto di un esperto di codici della polizia, Marco riuscì a interpretarlo. Le coordinate indicavano una zona del Mediterraneo vicino alla costa della Libia, ben lontano dalla rotta ufficiale. Questo suggeriva che la "Londra" avesse un'altra destinazione, forse un punto di scambio per merci illecite. Ferri decise di recarsi sul posto con una squadra di sommozzatori, sperando di trovare qualche traccia della nave.Arrivati sul posto, la squadra di Ferri condusse una ricerca sottomarina con l'aiuto di sonar e subacquei esperti. Dopo ore di ricerche infruttuose, finalmente trovarono qualcosa: un container semisommerso con il logo della compagnia proprietaria della "Londra". Il container era danneggiato, ma al suo interno conteneva prove sconvolgenti. Tra i rottami, furono trovati resti di dispositivi elettronici sofisticati e armi di produzione occidentale, indicativi di un traffico di armamenti. Ma la scoperta più inquietante fu una serie di documenti che rivelavano un piano dettagliato per il trasporto di rifiuti tossici verso paesi del Nord Africa, in violazione delle leggi internazionali.Mentre Ferri esaminava i documenti, si rese conto che non solo aveva scoperto una rete di traffici illeciti, ma che aveva anche attirato l'attenzione di pericolosi nemici. Poco dopo il ritrovamento, la sua squadra fu attaccata da un gruppo armato sconosciuto. La squadra riuscì a fuggire, ma l'attacco dimostrava che le sue indagini stavano minacciando interessi potenti.Tornato a Napoli, Ferri ricevette una visita inaspettata da un agente dei servizi segreti italiani, il quale gli consigliò di abbandonare l'indagine per la sua sicurezza. Ma Marco era determinato. Le prove suggerivano un collegamento tra l'affondamento della "Londra" e una cospirazione che coinvolgeva non solo gruppi criminali, ma anche elementi corrotti all'interno dei governi e delle forze dell'ordine. Ferri contattò una giornalista investigativa, Elisa Romano, che aveva lavorato su storie di traffici illeciti nel Mediterraneo. Insieme, decisero di unire le loro forze. Elisa, con le sue fonti e la sua capacità di far emergere verità scomode, sarebbe stata un'alleata preziosa.Le indagini congiunte di Ferri e Romano li portarono a scoprire una serie di transazioni bancarie offshore, legate a una società di copertura utilizzata per finanziare operazioni illecite. Ogni passo avanti rivelava nuovi strati di corruzione e complicità, e il rischio per la loro sicurezza aumentava. Ma il pezzo più sorprendente del puzzle arrivò quando riuscirono a intercettare una conversazione tra due figure chiave della cospirazione. La conversazione rivelava l'esistenza di un'altra nave, pronta a compiere lo stesso viaggio della "Londra", con un carico ancora più pericoloso.Ferri e Romano si resero conto che il tempo era essenziale. Dovevano prevenire la partenza di questa nuova nave, che avrebbe potuto portare alla morte di innumerevoli persone e causare un disastro ambientale di proporzioni catastrofiche. Ma la rete di nemici che avevano davanti era vasta e influente. La loro unica speranza era raccogliere abbastanza prove per esporre pubblicamente la cospirazione, costringendo le autorità a intervenire. La loro prossima mossa li avrebbe messi direttamente nel mirino dei criminali, ma era l'unica possibilità per fermare l'imminente catastrofe e risolvere finalmente il mistero della "Londra". Così, con un piano rischioso e il cuore pieno di determinazione, Marco Ferri ed Elisa Romano si prepararono ad affrontare il capitolo più pericoloso della loro indagine.© Vietata la Riproduzione
SCOPRI DI PIU'Bambini e inquinamento: Facciamo qualche cosa prima che sia troppo tardi Uno studio sull'inquinamento ne ha sondato l'impatto sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Le prime ripercussioni sono su attenzione e memoria. Come affermato dal biologo Eugene F. Stoermer, viviamo ormai da più di un secolo nell'epoca dell'Antropocene, termine che indica l'era geologica attuale, nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Viviamo anche in un momento storico dove le coscienze sembrano essersi svegliate nella lotta all' inquinamento e nella difesa della natura (come dimostrano le recenti manifestazioni per il clima Fridays for future e i risultati dei Verdi alle elezioni europee). Inquinamento: l'influenza sulla salute dei bambini Purtroppo, per vedere i cambiamenti concreti bisognerà aspettare ancora e ahimè, molti danni sono già stati fatti. Molti studi hanno già suggerito quanto l'esposizione all'inquinamento atmosferico nella prima infanzia possa essere collegato a disfunzioni cognitive. A questi si aggiunge una recente ricerca realizzata dal Barcelona Istitute for Global Health (ISGlobal). E' stato scoperto che bambini esposti a PM 2.5 (particelle con un diametro inferiore a 2,5 μm) nell'utero e durante i primi anni di vita hanno un maggior rischio sviluppare deficit per quanto riguarda la memoria di lavoro (nei ragazzi) e l'attenzione esecutiva (sia nei ragazzi che nelle ragazze). Inquinamento: lo studio che ne indaga l'influenza sullo sviluppo cognitivo La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha coinvolto 2.221 bambini (dai 7 ai 10 anni) che frequentano le scuole nella città di Barcellona. Le abilità cognitive dei bambini sono state valutate attraverso vari test computerizzati. L'esposizione all' inquinamento atmosferico, a casa durante la gravidanza e nel corso dell'infanzia, è stata stimata con un modello matematico utilizzando misurazioni reali. I ricercatori hanno scoperto che una maggiore esposizione ai PM 2.5 dalla gravidanza fino all'età di 7 anni era associata a punteggi di memoria di lavoro inferiori nei test cognitivi, in bambini tra i 7 e i 10 anni (riscontrato solo nei maschi). La memoria di lavoro è responsabile della memorizzazione temporanea delle informazioni per un ulteriore utilizzo e svolge un ruolo fondamentale nell'apprendimento, nel ragionamento, nella risoluzione dei problemi e nella comprensione del linguaggio. Inquinamento e sviluppo cognitivo dei bambini: i risultati dello studio Lo studio ha anche scoperto che ad una maggiore esposizione al particolato era associata a una riduzione dell'attenzione esecutiva sia nei ragazzi che nelle ragazze. L'attenzione esecutiva è una delle tre reti che costituiscono la capacità di attenzione di una persona coinvolta in forme di attenzione di alto livello, nel rilevamento di errori, nell'inibizione della risposta e nella regolazione di pensieri e sentimenti. Questa pubblicazione rafforza le precedenti scoperte e conferma che l'esposizione all'inquinamento atmosferico all'inizio della vita e durante l'infanzia, può essere considerata una minaccia per lo sviluppo cognitivo ed un ostacolo che impedisce ai bambini di raggiungere il loro pieno potenziale. by Adriano Mauro Ellena
SCOPRI DI PIU'Un team di ricercatori cinesi ha sviluppato un innovativo materiale plastico a base di bambù, resistente e riciclabile, che offre una soluzione sostenibile alla crisi dell’inquinamento da plasticadi Marco ArezioLa plastica, un materiale che ha rivoluzionato l'industria e la vita quotidiana a partire dagli anni Cinquanta, è oggi al centro di una grave crisi ambientale. Con milioni di tonnellate di rifiuti plastici che si accumulano nei mari e nei terreni, prevalentemente per colpa dell'uomo, la ricerca di materiali alternativi è diventata una priorità globale. Tra le nuove proposte per affrontare questa sfida, arriva dalla Cina una promettente innovazione: una plastica completamente biodegradabile, fatta al 100% di bambù. Questo materiale, secondo i ricercatori, ha la capacità di biodegradarsi nel suolo entro soli tre mesi, offrendo una soluzione sia ecologica che pratica. Il Ruolo Problematico della Plastica Tradizionale La plastica convenzionale, sebbene economica e incredibilmente versatile, è una delle principali cause dell'inquinamento globale. Ogni anno, milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono negli oceani e nelle discariche, abbandonati dall'uomo, dove impiegano centinaia di anni a decomporsi. Le microplastiche si stanno infiltrando nei sistemi naturali, causando gravi danni alla fauna e flora marine e persino entrando nella catena alimentare umana. Le bioplastiche tradizionali, una possibile alternativa, non hanno però risolto il problema. Studi recenti dimostrano che molte di queste non sono così biodegradabili come si pensava, degradandosi solo in determinate condizioni ambientali che spesso non si trovano nei contesti di smaltimento standard. Il Bambù come Risorsa Sostenibile La Cina, uno dei principali produttori di bambù al mondo, ha individuato in questa pianta una risorsa preziosa per sviluppare nuovi materiali sostenibili. Il bambù è noto per la sua rapidità di crescita e la sua capacità di rigenerarsi senza bisogno di pesticidi o fertilizzanti. Tuttavia, creare un materiale plastico a base di bambù è stata una sfida tecnica a causa della rigidità della sua struttura cellulare. Le proprietà adesive delle cellule del bambù sono limitate, rendendo difficile la trasformazione del materiale in un sostituto diretto della plastica. Il Processo Innovativo Un gruppo di ricercatori cinesi ha recentemente sviluppato un metodo innovativo per trasformare il bambù in una plastica biodegradabile. Il processo inizia con la polverizzazione del bambù, seguita dall'uso di sostanze chimiche ecologiche per rimuovere selettivamente parte della lignina, un composto organico che contribuisce alla rigidità del materiale. Questo processo altera la struttura cristallina della cellulosa, rendendo il materiale più plastico e lavorabile. Successivamente, il materiale trattato viene pressato a caldo per formare una plastica rigida e resistente all'acqua, con proprietà simili a quelle del PVC, un tipo di plastica rigida comunemente usato in tubi e altri prodotti industriali. Ciò che rende particolarmente interessante questa innovazione è che, oltre alla sua resistenza e versatilità, la plastica di bambù è completamente biodegradabile. In condizioni ambientali naturali, si decompone nel suolo entro 90 giorni, molto più rapidamente rispetto ai materiali plastici tradizionali.Verso una Produzione Più Efficiente Una delle problematiche per rendere questo materiale economicamente competitivo con le plastiche convenzionali è ottimizzare il processo produttivo. Un'opzione promettente è l'uso della polpa di bambù, che è già priva di lignina, eliminando così uno degli step più complessi del processo. Questo potrebbe ridurre i costi e rendere il biomateriale più accessibile a livello industriale. Potenziali Applicazioni della Plastica Biodegradabile da BambùIl materiale sviluppato dai ricercatori cinesi ha dimostrato di avere una robustezza meccanica eccezionale, il che lo rende adatto a una vasta gamma di applicazioni. Potrebbe essere utilizzato nella produzione di imballaggi, utensili, giocattoli e persino componenti industriali. Inoltre, essendo riciclabile, il bambù potrebbe essere ridotto in polvere e riutilizzato per creare nuovi prodotti senza compromettere la qualità del materiale. Il settore delle costruzioni potrebbe trarre grande vantaggio dall'uso di questa plastica a base di bambù, soprattutto per sostituire materiali come il PVC, che sebbene efficiente, è altamente inquinante e difficile da smaltire. La versatilità di questo nuovo biomateriale lo rende una valida alternativa in tutti quegli ambiti in cui è richiesta una plastica rigida ma sostenibile. Il Futuro della Plastica a Base di Bambù Le implicazioni di questa scoperta sono significative. Se la plastica di bambù riuscirà a trovare un'applicazione commerciale su vasta scala, potrebbe contribuire in modo sostanziale alla riduzione dell'uso della plastica tradizionale e alla lotta contro l'inquinamento globale. Il bambù è una risorsa abbondante, facilmente rinnovabile e ampiamente disponibile in molte parti del mondo, soprattutto in Asia. La sua trasformazione in un materiale versatile e biodegradabile rappresenta un passo importante verso un'economia più circolare e sostenibile. Inoltre, l'uso di materiali biodegradabili come il bambù potrebbe ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, attualmente utilizzati nella produzione di plastica convenzionale. Questo non solo aiuterebbe a ridurre le emissioni di gas serra, ma offrirebbe anche nuove opportunità economiche per i paesi produttori di bambù. Problematiche e Prospettive della Plastica Biodegradabile da BambùNonostante le potenzialità, ci sono ancora alcuni problemi da affrontare. La produzione su larga scala di questa plastica richiederà investimenti significativi in ricerca e sviluppo, nonché l'implementazione di nuove tecnologie di produzione. Inoltre, sarà necessario sensibilizzare le industrie e i consumatori sull'importanza di utilizzare materiali biodegradabili e sostenibili. Un altro aspetto da considerare è il ciclo di vita del prodotto: mentre la plastica di bambù è biodegradabile, sarà fondamentale garantire che venga smaltita correttamente per evitare che finisca in discariche o oceani, dove potrebbe non degradarsi altrettanto rapidamente a causa delle condizioni ambientali non ottimali. In conclusione, la plastica a base di bambù rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel campo dei materiali sostenibili. Se sviluppata e adottata su larga scala, potrebbe offrire una soluzione concreta alla crisi globale della plastica, contribuendo a proteggere l'ambiente e a promuovere un uso più responsabile delle risorse naturali.
SCOPRI DI PIU'Per essere competitivi ed affidabili con il solare e l'eolico, si devono studiare e risolvere i problemi che ne limitano la diffusionedi Marco ArezioLe energie rinnovabili erano, fino a pochi anni fa, viste come una passione snob, di qualche ambientalista incallito che si divertiva a essere controcorrente, anticonformista ed alternativo. Prova lo è il fatto che sulle scrivanie dei burocrati sono stati fermi per molto tempo, in attesa di approvazione, un considerevole numero di progetti, che passavano da un ufficio all’altro, dilatando in modo impressionante i tempi per avere un’approvazione o un rifiuto. La crisi energetica internazionale, causata prima dal Covid e successivamente dalla crisi Russo-Ucraina, ha fatto capire alle cancellerie Europee quanto fossero centrali, per il nostro futuro, le energie rinnovabili. Ci sono stati, recentemente, ingenti investimenti sia sul solare che sull’eolico, in base alla collocazione geografica dei progetti, previlegiando il solare nel sud Europa e l’eolico, anche offshore, nel nord Europa. Purtroppo in questi anni in cui le fonti fossili hanno garantito il funzionamento dei trasporti, delle industrie e delle utenze domestiche, attraverso un sistema comodo e collaudato, la ricerca tecnologica per far passare le energie rinnovabili, dalla micro produzione alla produzione su larga scala, ha avuto un andamento molto lento e si è perso tanto tempo. Oggi c’è la necessità di correre per trovare soluzioni valide che richiede il settore, bisogna risolvere dei nodi tecnici, economici e politici sostanziali, per rendere le energie rinnovabili le prime fonti di energia per il mondo intero. Quali sono queste problematiche da risolvere? Per quanto riguarda l’energia prodotta sia dal vento che dal sole, si deve risolvere la problematica dell’incostanza di produzione per questioni metereologiche, la mancanza di sole durante le 24 ore e la mancanza temporanea di vento. Il nodo sono gli accumulatori, che devono poter essere molto più efficienti di come lo sono oggi, permettendo l'immagazzinamento dell’energia prodotta in eccesso, in modo da poterla utilizzare quando c’è carenza di produzione. La ricerca riguarderà i nuovi materiali per gli elettrodi (catodo e anodo) e per gli elettroliti, il cui obiettivo sarà quello di aumentare la densità di energia, migliorare la sicurezza, ridurre il costo e allungare il ciclo e la durata di vita delle batterie. Inoltre, per quanto riguarda gli elettrolizzatori, si dovrà prendere in considerazione i materiali, sia per quelli a bassa temperatura (
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