Amore e Coraggio in un Borgo tra Misteri e Cospirazionidi Marco ArezioRacconti. Il Segreto di Corenno Plinio. Capitolo 1: Un Sogno Condiviso Il cielo notturno avvolgeva Corenno Plinio in un abbraccio silenzioso, con le stelle che scintillavano come piccoli fari di speranza nel vasto firmamento. All'interno della loro casa in pietra, situata sulle sponde del lago, il respiro lento e regolare di Lisa riempiva l'aria di una melodia tranquilla. I suoi capelli neri e lucenti si spargevano disordinatamente sul cuscino, creando l'illusione di stormi di corvi in volo al chiaro del mattino.Andrea, seduto accanto a lei, osservava ogni dettaglio di quel quadro sereno. Certo, non sapeva cosa Lisa potesse sognare in quei momenti di quiete, ma notava ogni piccolo movimento, ogni lieve affanno che attraversava il suo respiro. Le gocce di sudore sulla sua fronte brillavano alla luce fioca della luna che si rifletteva sul lago, e lui sentiva il desiderio irresistibile di asciugarle, di parlarle, di dirle cose vane. Ma il timore di spezzare quel fragile incanto lo tratteneva, lasciandolo in silenzio a contemplare la bellezza del sonno di Lisa. Ogni notte, Andrea trovava una felicità indescrivibile nel vederla addormentata accanto a lui, persa in chissà quali sogni. Il gioco dell'averla così vicina, di poterla osservare mentre esplorava mondi onirici sconosciuti, lo riempiva di una gioia pura e semplice. Lisa, con i suoi sorrisi e le parole mormorate nel sonno, gli offriva uno spettacolo intimo e commovente. Le sue parole, a volte strane e prive di senso, sembravano eco di ricordi felici, attimi rapiti dal flusso del tempo e trasportati in un atomo onirico, veloce e sfuggente. Andrea non poteva fare a meno di sorridere osservando il viso di Lisa, accarezzando dolcemente dalla sua mano. Quel breve lampo di felicità che illuminava il suo volto sembrava un dono inaspettato, sebbene il loro cielo fosse puramente umano. La notte, con il suo ritmo lento e costante, si frantumava pian piano mentre l'alba iniziava a farsi strada sull'orizzonte, sopra le montagne verdi che circondavano il lago di Como. La luna cedeva il passo al sole nascente, e il nuovo giorno iniziava a prendere forma. Quando Lisa si svegliò, i suoi occhi incontrarono quelli di Andrea, che la guardava con una tenerezza infinita. "Cosa stai guardando?" chiese lei, con una voce ancora intrisa di sonno. Andrea sorrise, ancora avvolto nella magia di quella notte ormai svanita. "Sto guardando te," rispose, con una sincerità che riempiva l'aria di una dolcezza palpabile. "Sto pensando a quanto ti ami e a quanto siano vuote le parole per descrivere ciò che provo." Lisa lo osservò, il sorriso che affiorava sulle sue labbra era un riflesso della felicità condivisa. "Che sogni ti hanno accompagnata?" chiese Andrea, desideroso di conoscere i mondi che lei aveva esplorato durante la notte. Lisa chiuse gli occhi per un momento, cercando di afferrare i ricordi fugaci dei suoi sogni. "Ero in un luogo bellissimo," iniziò, "dove tutto era possibile. Vedevo colori e sentivo suoni che non esistono nel mondo reale. E c'eri tu, sempre accanto a me." Mentre parlava, il sole fuori esplodeva in un tripudio di luce e calore, annunciando un nuovo giorno. Andrea la ascoltava, rapito dalle sue parole, consapevole che, nonostante i sogni potessero essere effimeri, la realtà che condividevano era tangibile e preziosa. E in quel momento, con il nuovo sole che brillava alto nel cielo, sapeva di avere tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare: l'amore di Lisa e la promessa di infinite notti e giorni insieme, ad esplorare i misteri dei loro cuori e dei loro sogni. Il loro rifugio a Corenno Plinio, con il lago che si estendeva calmo davanti a loro e le antiche stradine di ciottoli che si snodavano attraverso il borgo, era il luogo perfetto dove coltivare il loro amore. E con ogni nuovo giorno, sapevano di essere pronti ad affrontare il futuro insieme, mano nella mano.© Vietata la Riproduzione
SCOPRI DI PIU'La pandemia da Coronavirus ha visto aumentare in modo importante l'uso della plastica nei presidi di protezione individuale e nelle attività mediche di assistenzadi Marco ArezioMai come in questo periodo si è visto l'importanza di non demonizzare la plastica ma di ridarle il corretto posto che merita nella nostra vita, pur sapendo che un prodotto così versatile e utile deve essere smaltito e riciclato in modo corretto per creare nuova materia prima. L'articolo di Anna Munzio ci parla proprio di questo.La Reuters ha parlato di «pandemia della plastica». Perché il virus che ha sconvolto il mondo ha avuto l'effetto non del tutto secondario di farci capire come sia indispensabile questo materiale per una delle sue qualità forse più nascoste, la protezione. Dei cibi e delle bevande, ma soprattutto dal virus: così è partita la «corsa alla plastica», il nuovo oro utilizzato in mascherine, visiere, guanti, contenitori di plastica per alimenti e plastica a bolle da imballaggio per milioni di consegne a domicilio. Una corsa che ha fatto dimenticare, dopo anni di campagne, il problema principale di questo materiale magico, leggero, all'occorrenza trasparente e che quando nacque sembrò ecologico perché sostituiva risorse naturali come avorio o legno: i tempi di decomposizione, che si misurano in secoli, e l'inquinamento che ne consegue. La soluzione da tempo è indicata nel riciclo. Un sistema gestito in Italia da Corepla che nel 2019 ha raccolto 1.370.000 tonnellate di plastica in modo differenziato, il 13 per cento in più rispetto al 2018, e che oggi copre 7.345 comuni coinvolgendo 58.377.389 cittadini. Anch'esso però è stato messo sotto stress dal Covid-19. Tra marzo e aprile, in pieno lockdown, è aumentata la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica gestiti da Corepla ma anche la quota destinata alla termovalorizzazione e quella conferita in discarica. Il presidente di Corepla, Giorgio Quagliuolo, ci anticipa qualche dato su questo anno complicato anche sul fronte della gestione rifiuti: «Il 2020 vedrà una crescita a cifra singola dei quantitativi di rifiuti di imballaggio in plastica gestiti da Corepla, con picchi proprio in corrispondenza dei periodi di lockdown di marzo/aprile che hanno evidenziato un aumento dell'8 per cento, in controtendenza rispetto alla riduzione dei consumi (-4 per cento) e alla produzione dei rifiuti urbani (-10/14 per cento) del medesimo periodo». A cosa sono state dovute le maggiori criticità? «Alla chiusura delle attività commerciali e produttive e al brusco arresto dell'export: in sette settimane di lockdown è stata bloccata l'esportazione di oltre 16mila tonnellate di rifiuti urbani. In più, il blocco quasi totale del settore delle costruzioni ha fortemente ridotto l'utilizzo della frazione di imballaggi non riciclabili meccanicamente come combustibile nei cementifici. Cause che si sono unite alla saturazione della capacità disponibile negli impianti nazionali. Va detto che il sistema ha comunque tenuto, grazie a interventi straordinari che hanno evidenziato però le carenze strutturali impiantistiche e del mercato nazionale delle materie prime seconde». Se è vero che siamo quel che mangiamo è anche vero che siamo ciò che buttiamo nella spazzatura: e l'uso della plastica in fondo è una cartina al tornasole che rivela lo stato della nostra società, la sua economia ma anche gli stili di vita e la sensibilità ecologica dei consumatori. Dunque, la corsa alla plastica continuerà? Secondo il presidente questo dipende da diversi fattori: andamento della produzione industriale, propensione all'acquisto da parte dei consumatori, incognita della Plastic Tax, impatti della direttiva europea SUP - Single Use Plastics che intende limitare la plastica monouso, «tutti fattori resi più incerti dalla pandemia. Analoghe incertezze riguardano i numeri della raccolta, per la quale ci aspettiamo che si confermi il trend di crescita ma con rallentamenti fisiologici e legati alla situazione contingente». E le bioplastiche, di cui si fa sempre un gran parlare? «Nel 2019 hanno rappresentato circa il 3 per cento degli imballaggi in plastica immessi sul mercato; allo stato attuale della tecnologia è più complicato che possano sostituire le plastiche fossili in alcuni settori, quello medicale è possibile che sia uno di questi».Categoria: notizie - plastica - economia circolare
SCOPRI DI PIU'Affrontare il Problema dei Rifiuti Solari attraverso le Innovazioni e le Strategie per un Futuro Sostenibiledi Marco ArezioIl crescente investimento globale nelle energie rinnovabili ha portato a un aumento esponenziale dell'installazione di pannelli solari. Sebbene ciò rappresenti un passo significativo verso la sostenibilità ambientale, solleva una problematica importante relativa alla gestione dei pannelli solari a fine vita. Questo articolo esplora la previsione della produzione di rifiuti derivanti dai pannelli solari, esamina le attuali metodologie di riciclaggio e propone direzioni future per affrontare questa sfida crescente. Il Problema dei Pannelli Solari Esausti I pannelli solari, componenti essenziali delle tecnologie per la generazione di energia rinnovabile, si avvicinano inevitabilmente al termine del loro ciclo vitale, generalmente stimato tra i 25 e i 30 anni. La fine della loro vita utile non solo segna una diminuzione nell'efficienza energetica ma anche l'inizio di una sfida ambientale significativa: la gestione dei pannelli solari esausti. Volume dei Rifiuti Prevedibili La crescita esponenziale dell'installazione di pannelli solari, stimolata da incentivi governativi e dalla crescente consapevolezza ambientale, comporta una conseguente crescita nel volume dei rifiuti generati una volta che questi pannelli raggiungono la fine della loro vita operativa. L'International Renewable Energy Agency (IRENA) valuta che entro il 2050 potrebbero accumularsi fino a 78 milioni di tonnellate di pannelli solari esausti. Questa stima pone in evidenza l'urgenza di sviluppare strategie efficaci per il loro smaltimento o riciclaggio. Composizione e Problemi di Smaltimento I pannelli solari sono composti da una varietà di materiali, che includono vetro, silicio, metalli come argento e piombo, e altri composti tossici. Questa diversità di componenti rende il processo di riciclo particolarmente complesso e costoso. Il vetro, che rappresenta circa il 75% della massa di un pannello, può essere riciclato in modo relativamente facile. Tuttavia, il recupero di silicio di alta qualità e di altri metalli preziosi è tecnicamente impegnativo e richiede processi avanzati e specifici che non sono ancora ampiamente disponibili su scala industriale. Impatti Ambientali L'incapacità di riciclare efficacemente i materiali dei pannelli solari non solo comporta la perdita di risorse preziose ma anche potenziali danni ambientali. I materiali tossici, come il piombo, se non gestiti correttamente, possono contaminare il suolo e le acque, minacciando la salute pubblica e gli ecosistemi. La crescente accumulazione di pannelli solari in discarica solleva preoccupazioni significative per la sostenibilità a lungo termine dell'energia solare come soluzione verde. Normative e Logistiche Una problematica nella gestione dei pannelli solari esausti è l'assenza di una normativa internazionale uniforme che regoli il loro riciclaggio. Mentre alcuni paesi hanno iniziato a implementare leggi specifiche per il riciclo dei pannelli solari, molti altri sono ancora indietro. Inoltre, la logistica del recupero dei pannelli, molti dei quali sono installati in luoghi remoti o difficilmente accessibili, complica ulteriormente gli sforzi di riciclo. Quindi, mentre i pannelli solari sono un pilastro fondamentale delle strategie di riduzione delle emissioni di carbonio, la loro gestione a fine vita rappresenta una sfida emergente che richiede attenzione immediata. Affrontare questo problema richiederà un approccio coordinato che includa miglioramenti tecnologici, politiche normative adeguate, e una collaborazione globale tra i settori pubblici e privati. Metodi Attuali di Riciclo dei Pannelli Solari Il riciclo dei pannelli solari è una pratica emergente che mira a mitigare l'impatto ambientale dei pannelli a fine vita e a recuperare materiali preziosi. Tuttavia, la complessità dei materiali coinvolti rende il processo tecnologicamente impegnativo e economicamente oneroso. Di seguito vengono esplorate le principali metodologie attualmente in uso per il riciclaggio dei pannelli solari. Processi Meccanici Il riciclo meccanico è il metodo più comune e implica la frammentazione fisica dei pannelli per separare i diversi materiali. Questo processo inizia con la rimozione del telaio in alluminio, seguita dalla frantumazione del vetro e delle altre componenti. Il materiale frantumato viene poi setacciato e separato in base alla dimensione delle particelle. Sebbene questo metodo sia relativamente economico, ha il limite di non recuperare il silicio in forma pura, limitando il recupero di altri materiali preziosi come l'argento e il rame. Processi Termici I processi termici utilizzano alte temperature per separare i componenti fisici dei pannelli solari. Il calore è applicato per ammorbidire o sciogliere il legante che tiene insieme il vetro e il silicio, facilitando la separazione dei materiali. Questo processo può aiutare a recuperare il silicio in una forma più pura rispetto ai metodi meccanici, ma presenta sfide relative al consumo energetico e all'impatto ambientale dell'uso di alte temperature. Processi Chimici Il riciclo chimico offre la possibilità di recuperare materiali ad alta purezza attraverso l'uso di solventi e reagenti chimici. Questi processi implicano la dissoluzione selettiva di metalli o di altri composti, permettendo il recupero specifico di elementi come l'argento, il rame e il piombo. Il riciclo chimico può anche rigenerare il silicio di grado solare. Tuttavia, la gestione sicura e ambientalmente sostenibile dei solventi chimici e dei rifiuti prodotti rappresenta una sfida significativa. Innovazioni e Ricerca in Corso Studi e ricerche sono in corso per migliorare l'efficienza e la sostenibilità dei processi di riciclo esistenti e per svilupparne di nuovi. Alcune ricerche si concentrano sullo sviluppo di nuovi metodi meccanici che minimizzino la perdita di materiali preziosi. Altre esplorano tecnologie avanzate di trattamento termico che riducano il consumo energetico e le emissioni. Inoltre, l'innovazione nei processi chimici sta esplorando l'uso di solventi meno tossici e più efficaci. Prospettive Future Il progresso nei metodi di riciclo è essenziale per gestire l'ingente volume previsto di pannelli solari a fine vita nei prossimi decenni. L'efficacia di questi metodi dipenderà dalla loro capacità di adattarsi alle tecnologie di pannelli solari in evoluzione e alle normative ambientali, oltre che dall'interesse economico delle industrie nel supportare queste pratiche sostenibili. Innovazioni nel Riciclo dei Pannelli Solari Il settore del riciclo dei pannelli solari è al centro di un'intensa attività di ricerca e sviluppo, mirata a trovare soluzioni innovative per migliorare l'efficienza e l'impatto ambientale del processo. Di seguito vengono esplorate alcune delle innovazioni più promettenti in questo campo. Miglioramento del Recupero dei Materiali Una delle principali aree di innovazione riguarda il miglioramento delle tecniche di recupero dei materiali preziosi contenuti nei pannelli solari, in particolare il silicio, l'argento e altri metalli. Gli scienziati stanno sviluppando metodi più efficaci per separare e purificare questi materiali in modo che possano essere riutilizzati nella produzione di nuovi pannelli o in altri settori industriali. Riciclo del Silicio: I ricercatori stanno esplorando processi come la purificazione termica e chimica per recuperare il silicio di grado solare dai pannelli esausti. Questo approccio non solo riduce il bisogno di silicio vergine ma anche diminuisce l'impronta ecologica associata alla sua produzione primaria. Recupero di Metalli Preziosi: Le tecniche avanzate di trattamento chimico, come l'uso di liquidi ionici o di solventi elettrochimici, stanno diventando sempre più efficienti nel recupero di metalli preziosi come l'argento e il rame, essenziali per la produzione di pannelli solari. Tecnologie di Riciclo Sostenibili La ricerca si sta orientando anche verso la creazione di tecnologie di riciclo più sostenibili, che utilizzano meno energia e riducono la produzione di rifiuti pericolosi. Processi a Bassa Emissione: Alcune nuove tecnologie mirano a ridurre significativamente l'energia necessaria per il riciclo dei pannelli solari, utilizzando tecniche di trattamento a freddo o a temperatura moderata che richiedono meno energia rispetto ai metodi termici tradizionali. Utilizzo di Materiali Biodegradabili: Un'altra innovazione include lo sviluppo di pannelli solari che incorporano materiali biodegradabili o più facilmente riciclabili, rendendo il processo di fine vita meno nocivo per l'ambiente. Legislazione e Normative Le innovazioni nel campo del riciclo dei pannelli solari sono spesso accompagnate da sviluppi nelle legislazioni e nelle normative, che possono incentivare o obbligare le pratiche di riciclaggio. Politiche di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): Alcuni paesi stanno implementando politiche di EPR, che obbligano i produttori di pannelli solari a essere responsabili della gestione dei loro prodotti a fine vita. Queste politiche stimolano l'innovazione e l'investimento in tecnologie di riciclaggio efficaci. Sviluppi Futuri Le innovazioni nel riciclo dei pannelli solari sono essenziali per garantire la sostenibilità a lungo termine del settore dell'energia solare. La continua ricerca e lo sviluppo in questo campo sono fondamentali per affrontare le sfide future, migliorare l'efficienza dei processi esistenti e ridurre ulteriormente l'impatto ambientale dei pannelli Proiezioni Future e Implicazioni del Riciclo dei Pannelli Solari Il futuro del riciclo dei pannelli solari si prospetta sia sfidante sia promettente, con significative implicazioni per l'industria dell'energia solare, la gestione dei rifiuti e la sostenibilità ambientale. Di seguito, vengono esaminati alcuni aspetti chiave delle proiezioni future. Crescita Esponenziale dei Rifiuti di Pannelli Solari Con l'aumento previsto dell'adozione dell'energia solare a livello globale, il volume dei pannelli solari a fine vita destinati al riciclo è previsto crescere esponenzialmente. Si stima che entro il 2050, milioni di tonnellate di pannelli solari raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita. Questo aumento richiederà una capacità di riciclo su larga scala, nonché l'implementazione di infrastrutture efficienti per la raccolta e il trattamento dei rifiuti solari. Sviluppo di Tecnologie Avanzate L'evoluzione delle tecnologie di riciclo sarà fondamentale per gestire l'aumento dei volumi di rifiuti. La ricerca continuerà a focalizzarsi sul miglioramento delle efficienze di recupero dei materiali e sulla riduzione dei costi operativi. Le innovazioni future potrebbero includere: Tecnologie di Separazione Migliorate: Per aumentare la purezza e il recupero di materiali preziosi come il silicio, l'argento e il rame. Processi Energeticamente Efficienti: Che minimizzino l'uso di energia e riducano le emissioni di CO2 associate al riciclaggio. Automazione nel Riciclo: L'uso di robotica avanzata e intelligenza artificiale per ottimizzare e automatizzare il processo di smantellamento e separazione. Impatto delle Normative Ambientali Le politiche ambientali e le normative continueranno a giocare un ruolo cruciale nel plasmare l'industria del riciclaggio dei pannelli solari. Leggi più stringenti potrebbero: Imporre Requisiti di Riciclo Obbligatorio: Forzando i produttori a considerare la fine della vita dei prodotti già nella fase di design. Stimolare Investimenti in R&D: Incoraggiare l'industria a investire in tecnologie di riciclaggio innovative attraverso incentivi fiscali o sovvenzioni. Favorire la Creazione di Standard Industriale: Promuovere standard uniformi per il riciclo che possono facilitare processi più efficienti a livello globale. Collaborazioni Internazionali La collaborazione internazionale sarà essenziale per affrontare la sfida globale del riciclaggio dei pannelli solari. Gli sforzi congiunti potrebbero includere: Scambio di Tecnologie e Best Practices: Collaborazioni transnazionali che permettono di condividere innovazioni e strategie di successo. Programmi di Finanziamento Condivisi: Iniziative multilaterali per finanziare la ricerca e lo sviluppo nel settore del riciclaggio solare. Accordi Ambientali Internazionali: Integrare la gestione dei rifiuti solari nelle politiche ambientali globali per assicurare un approccio coerente e efficace. Riflessioni sul Ciclo di Vita La necessità di considerare l'intero ciclo di vita dei pannelli solari, dalla produzione al riciclo, diventerà sempre più importante. Questo approccio potrebbe comportare: Design per il Riciclo: Sviluppo di pannelli solari con materiali più facilmente separabili e riciclabili. Valutazioni di Impatto Ambientale: Studi più approfonditi sull'impatto ambientale dei pannelli solari per ottimizzare le pratiche produttive e di smaltimento. In conclusione, il futuro del riciclo dei pannelli solari presenta sia enormi sfide che significative opportunità. Affrontare queste sfide richiederà un impegno coordinato a livello globale, innovazioni tecnologiche continue, e un impegno serio da parte di tutte le parti interessate per assicurare che l'energia solare rimanga una fonte di energia veramente sostenibile nel lungo termine. I Più Grandi Parchi Solari del Mondo: Giganti dell'Energia Rinnovabile L'energia solare ha assunto un ruolo sempre più centrale nella transizione globale verso fonti di energia pulita. I grandi parchi solari, con la loro capacità di produrre energia su larga scala, sono fondamentali in questo movimento. Di seguito, è presentato un resoconto sui più grandi parchi solari attualmente in funzione nel mondo. 1. Bhadla Solar Park, India Il Bhadla Solar Park si estende su una superficie impressionante di 14.000 acri nel deserto del Rajasthan, in India. Completato nel 2020, questo impianto è il più grande parco solare del mondo con una capacità produttiva di circa 2.245 MW. L'India, con il suo ampio programma di espansione dell'energia solare, vede in Bhadla una pietra miliare significativa verso il raggiungimento dell'obiettivo di 100 GW di capacità solare installata entro il 2022. 2. Tengger Desert Solar Park, Cina Conosciuto anche come il "Great Wall of Solar" della Cina, il Tengger Desert Solar Park occupa una zona del deserto di Tengger nel Ningxia Hui Autonomous Region della Cina e ha una capacità di circa 1.547 MW. Questo parco contribuisce significativamente agli sforzi della Cina per aumentare la quota di energie rinnovabili nel suo mix energetico. 3. Pavagada Solar Park, India Un altro gigante in India è il Pavagada Solar Park, noto anche come Shakti Sthala, che si trova nello stato del Karnataka. Con una capacità di 2.050 MW, copre circa 13.000 acri. Questo parco solare è un esempio emblematico dell'impegno dell'India nella lotta al cambiamento climatico e nella promozione dello sviluppo sostenibile. 4. Benban Solar Park, Egitto Situato nella regione di Aswan, il Benban Solar Park ha il potenziale per raggiungere una capacità di quasi 1.650 MW. Una volta completamente operativo, dovrebbe produrre più di 3.8 miliardi di kWh all'anno, risparmiando all'Egitto circa 2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Benban rappresenta un passo cruciale nell'obiettivo dell'Egitto di ottenere il 20% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2022. 5. Noor Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti Il parco solare di Noor Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, con una capacità di 1.177 MW, è uno dei più grandi del mondo. Inaugurato nel 2019, questo parco può fornire energia pulita a circa 195.000 case, riducendo le emissioni di anidride carbonica di 1 milione di tonnellate all'anno. 6. Villanueva Solar Park, Messico In Messico, il Villanueva Solar Park, situato nello stato di Coahuila, è uno dei più grandi parchi solari dell'America Latina con una capacità di 828 MW. Questo parco gioca un ruolo importante nell'ambizione del Messico di generare il 35% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2024.
SCOPRI DI PIU'Tre impianti eolici offshore da quasi 2 GW per produrre elettricità in modo sostenibiledi Marco ArezioUna nuova partnership di società specializzate nelle energie rinnovabili, in particolare nel campo dell’eolico offshore, è stata costituita per realizzare tre parchi eolici galleggianti al largo delle coste Sarde e Laziali, a quasi 30 Km. dalle coste con circa 2 GW di potenza. Con minori vincoli ambientali dei parchi eolici sulla terraferma, quelli galleggianti possono dare una risposta più veloce in termini di procedure autorizzative e permettono di sfruttare meglio i venti che si muovono sulla superficie del mare. Con questo accordo il consorzio diventa uno dei maggiori operatori del settore in Italia con progetti per una capacità totale di circa 3 GW.La nuova partnership è composta da GreenIT, la joint venture italiana per le energie rinnovabili tra Plenitude (Eni) e CDP Equity (Gruppo CDP), e Copenhagen Infrastructure Partners (CIP attraverso i suoi Flagship Funds), che hanno firmato un accordo per lo sviluppo di tre parchi eolici offshore galleggianti nel Lazio e in Sardegna. L'intesa prevede lo sviluppo di un parco eolico nel Lazio, al largo di Civitavecchia, per una capacità complessiva fino a 540 MW e di altri due impianti situati al largo di Olbia (Sardegna), con una potenza di circa 500 MW e 1.000 MW. I tre progetti dovrebbero generare circa 5 TWh/anno e saranno operativi tra il 2028 e il 2031, una volta completato l'iter autorizzativo e la successiva fase di costruzione. L’intero portafoglio eolico offshore italiano della partnership raggiungerà una potenza di quasi 3 GW con una produzione annua di circa 7 TWh di energia rinnovabile, in grado di soddisfare i consumi elettrici di quasi 2,5 milioni di famiglie, contribuendo così agli obiettivi di decarbonizzazione del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030. I tre parchi eolici offshore utilizzeranno fondazioni galleggianti e soluzioni tecniche innovative volte a minimizzare l'impatto ambientale e visivo e beneficeranno di sinergie tecnologiche e logistiche con le altre iniziative eoliche offshore gestite nell'ambito della stessa partnership. Gli impianti verranno sviluppati da un team di lavoro congiunto, affiancato da Copenhagen Offshore Partners, fornitore esclusivo di CIP per l’implementazione dell'eolico offshore, e da NiceTechnology e 7 Seas Wind Power, società italiane con provata esperienza nel comparto offshore, che hanno già collaborato con GreenIT e CIP allo sviluppo di altri due progetti in Sicilia e Sardegna. Questo nuovo accordo rappresenta un ulteriore tassello strategico e un impegno preciso per il rafforzamento del settore eolico offshore galleggiante in Italia, fornendo un contributo significativo verso un futuro a basse emissioni di carbonio e incoraggiando la crescita della filiera produttiva locale.Fonte ENI
SCOPRI DI PIU'L’azienda Austriaca è specializzata nella produzione di secchi e taniche per l’industria e l’uso professionale Wolf Plastic produce secchi in plastica vergine e riciclata per l’industria, ma anche taniche che contengono i liquidi più disparati. Nasce 45 anni fa in Austria e si è sempre occupata di produrre imballaggi in plastica nei tre siti produttivi, in Austria, in Romania e in Ungheria. Wolf Plastic può contare su 210 dipendenti che con passione e competenza portano avanti il lavoro di produzione e commercializzazione degli imballi in plastica per l’industria. Il portafoglio prodotti conta su più di 400 articoli e si pone come il miglior biglietto da visita per offrire un servizio qualificato alle medie imprese del settore industriale. L’obbiettivo aziendale è anche quello di rendere i prodotti e le produzioni sempre più sostenibili, attraverso anche l’uso della plastica riciclata da post consumo (PCR). Dall’autunno del 2021 il gruppo ALPLA è diventato proprietario della società Wolf Plastic, inserendo le produzioni di quest’ultima nel circuito dei fornitori dei secchi e delle taniche per i suoi clienti. A partire da Maggio 2023 la società Wold Plastic cambierà il nome alla linea di imballi in plastica di grandi dimensioni, chiamandola ALPLAIndustrial, che produce secchi e taniche anche in plastica riciclata. ALPLAindustrial produce attualmente circa 400 prodotti nei suoi tre siti produttivi in Austria (Kammern), Ungheria (Fertőszentmiklós) e Romania (Bucarest). I secchi, i contenitori e le bottiglie possono essere personalizzati utilizzando l'etichettatura nello stampo. Con l'introduzione della propria linea di riciclaggio con materiale PCR fino al 100%, ALPLA offre anche ai clienti industriali e commerciali un'alternativa rispettosa del clima. "Le nostre soluzioni innovative sono la preparazione ideale per le normative future e forniscono quindi un vantaggio competitivo", sottolinea Widmar, amministratore delegato di ALPLA per l'Europa centrale e orientale.Info Alpla
SCOPRI DI PIU'