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https://www.rmix.it/ - Come si Stanno Muovendo le Importazioni di PE in Cina?
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Come si Stanno Muovendo le Importazioni di PE in Cina?
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Come si Stanno Muovendo le Importazioni di PE in Cina?Nonostante una situazione internazionale molto critica in termini di approvvigionamento di polimeri a causa della scarsità dell’offerta, della difficoltà a reperire i containers e a causa dei prezzi ormai asfissianti, il colosso cinese, la cui economia nel 2020 è cresciuta nonostante la pandemia, continua a macinare record anche nel campo delle importazioni dei polimeri plastici.Nell’analisi fatta da Pinar Polat il mercato cinese del PE ha avuto ottime performance in termini di quantità soprattutto per quanto riguarda l’LDPE. Infatti le importazioni cinesi di PE hanno raggiunto un nuovo record a Gennaio e Febbraio, secondo i dati dell'Amministrazione generale delle dogane. L'ufficio doganale ha elaborato questi dati per i primi due mesi dell'anno (2021) tenendo conto delle distorsioni causate dalla festività del capodanno lunare di una settimana, che quest'anno era a metà Febbraio. La Cina è stata l'unica grande economia che ha registrato una crescita per il 2020, riuscendo ad espandersi del 2,3%. Il successo del paese nel controllo del COVID-19, le misure di stimolo e i bassi tassi del denaro, dopo la revoca del blocco ad Aprile, hanno aumentato la sua quota di scambi e di investimenti globali. Di conseguenza, le importazioni cumulative di PE del paese hanno raggiunto un nuovo record nei primi due mesi del 2021, superando i volumi del 2019. Le importazioni totali di PE nel periodo Gennaio-Febbraio hanno registrato un aumento annuo dell'8,3%, superando i 2,5 milioni di tonnellate, il dato più alto nelle statistiche di importazione ChemOrbis risalente al 2001. Nonostante i volumi di PE di Febbraio sono diminuiti durante le festività natalizie, i valori totali di Gennaio-Febbraio rimangono elevati. Infatti il rallentamento di Febbraio, era ampiamento atteso poiché le attività commerciali sono normalmente ridotte durante le celebrazioni del capodanno cinese. Milioni di lavoratori tornano nella loro città natale per trascorrere le vacanze in modo tradizionale, tuttavia, a causa della pandemia da COVID-19, i viaggi per le vacanze di quest'anno sono stati meno frenetici. D'altra parte, le importazioni cumulative di PE nei primi due mesi del 2021 erano ancora in positivo in un confronto annuale. Tra tutti i prodotti in PE, le importazioni cinesi di HDPE hanno registrato un leggero calo annuale in questo periodo, mentre le importazioni di LDPE e LLDPE hanno registrato incrementi. HDPE I volumi totali di HDPE nel periodo Gennaio-Febbraio hanno registrato una leggera diminuzione del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 1.097.065 tonnellate. In questo periodo, l'Arabia Saudita è stata il principale fornitore di HDPE in Cina con oltre 230.000 tonnellate. L'Iran ha seguito l'Arabia Saudita con 202,838 tonnellate. LDPE Le importazioni totali di LDPE nel periodo Gennaio-Febbraio, invece, sono aumentate di circa il 24% su base annua, raggiungendo le 544.676 tonnellate. L'Iran è rimasto il principale fornitore di LDPE in Cina con quasi 125.000 tonnellate. LLDPE Pe quanto riguarda l’ LLDPE nei primi due mesi del 2021, i volumi sono aumentati del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 920.985 tonnellate. In questo periodo, l'Arabia Saudita è stata il primo fornitore della Cina con oltre 200.000 tonnellate, mentre Singapore è stato il secondo fornitore principale con 174.046 tonnellate. Vedi maggiori informazioni sull'economia Cinese e sui riflessi nella nostra vita

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: Nuovi Elastomeri Versalis per Bridgestone: alla Ricerca di una Mobilità più Sostenibile
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: Nuovi Elastomeri Versalis per Bridgestone: alla Ricerca di una Mobilità più Sostenibile
Notizie Brevi

Nuovi Elastomeri Versalis per Bridgestone: alla Ricerca di una Mobilità più SostenibileLa necessità della Bridgestone di produrre pneumatici che abbiano un connotato di sostenibilità sempre maggiore l’hanno spinta a creare un accordo con Versalis che è leader mondiale della chimica, con piattaforme operative d’avanguardia anche nel settore del riciclo chimico.Versalis, infatti, società chimica di Eni, leader nella produzione e commercializzazione di elastomeri, e Bridgestone EMIA, leader nel campo delle soluzioni avanzate per la mobilità, hanno siglato un accordo di sviluppo congiunto per attività di ricerca, produzione e fornitura di gomma sintetica con proprietà avanzate. L’accordo si basa su un modello di Open Innovation, ovvero di attività complementare fra le divisioni di Ricerca e Sviluppo delle due aziende che si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie e nuovi gradi di elastomeri, tra cui gomma SBR - Styrene Butadiene Rubber, per la produzione di pneumatici ad alte prestazioni. Versalis farà leva sulle competenze dei centri di ricerca di Ravenna e Ferrara, mentre Bridgestone coinvolgerà il proprio Centro Tecnico Europeo vicino Roma. Gli elastomeri prodotti da Versalis trovano applicazione nel segmento di mercato premium, distinguendosi per proprietà che garantiscono alte prestazioni degli pneumatici in termini di maneggevolezza di guida sul fondo asciutto e di aderenza sul bagnato. Si distinguono, inoltre, per essere meno soggetti all’abrasione, il che ne garantisce una maggiore durabilità, con il risultato di un prodotto più sostenibile in grado di ridurre il consumo di materie prime nel lungo termine. «Con questo accordo uniamo le nostre conoscenze tecnologiche a quelle di Bridgestone, leader mondiale del settore, per accelerare lo sviluppo di gradi e applicazioni negli pneumatici al fine di migliorarne le prestazioni, a partire dalla materia prima - ha commentato Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (Eni) - Aver avviato un percorso sinergico con un partner di eccellenza della filiera porterà a una nuova spinta innovativa nel settore e al consolidamento di una collaborazione tecnica e commerciale di alto valore». «In Bridgestone sappiamo bene che le rivoluzioni innovative e la mobilità sostenibile non sono realizzabili senza un processo di collaborazione - ha dichiarato Emilio Tiberio, Direttore Tecnico e Operativo di Bridgestone EMIA - Siamo felici di consolidare la nostra partnership con Versalis e abbiamo la certezza che la tecnologia che sapremo creare insieme farà la differenza per le nostre produzioni future». Info: ENI

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: L’Università Bocconi Lancia un Progetto sulla Circolarità della Moda
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: L’Università Bocconi Lancia un Progetto sulla Circolarità della Moda
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L’Università Bocconi Lancia un Progetto sulla Circolarità della ModaL’attenzione per l’economia circolare non è più un concetto gridato nelle manifestazioni di piazza, ma è una realtà ormai assimilata dagli stati, dalla politica dall’industria e soprattutto dalla finanza, che valuta come investimenti rischiosi quelli concessi ad aziende che operano fuori dal concetto di circolarità.Anche il comparto universitario si è mosso per analizzare da vicino e in modo scientifico, le filiere le aziende e le conseguenze dei comportamenti industriali sulla circolarità dei settori, uno tra questi è quello della moda raccontato dall’università Milanese. La SDA Bocconi School of Management ed Enel X lanciano il Monitor for Circular Fashion Un progetto all’avanguardia in Italia che darà vita al primo Report sulla circolarità del settore moda. Il Monitor for Circular Fashion desidera coinvolgere nel progetto uno spaccato rappresentativo del settore moda italiano lungo l'intera filiera, in collaborazione con la società di consulenza per la sostenibilità Eco-Age. Candiani Denim, Dedagroup Stealth, Intesa (IBM Group), Manteco, RadiciGroup, Save The Duck, Vibram, Vitale Barberis Canonico, Vivienne Westwood, YKK, sono alcuni dei protagonisti del settore che hanno già aderito e contribuito attivamente all’osservatorio. Questa community di aziende scelte perché front-runners della sostenibilità e circolarità nella filiera italiana del settore moda, ha già avviato un percorso virtuoso per confrontarsi sulle opportunità e le sfide della circolarità. In particolare le attività si sono focalizzate sulla condivisione di buone pratiche per individuare o sviluppare nuove soluzioni concrete e misurabili di circolarità. Uno dei temi di maggior attenzione è quello del ruolo fondamentale della trasparenza e tracciabilità di filiera come strumento per dare sostanza ai claim di sostenibilità e di circolarità verso tutti gli stakeholders, compresi i consumatori. A settembre 2021 verrà pubblicato un Report che mostrerà le macro-tendenze del settore; misurerà la capacità delle aziende moda di applicare i principi dell’Economia Circolare lungo tutta la filiera; evidenzierà le best practices e i gap, e infine proporrà un piano ambizioso su come integrare la circolarità in uno dei maggiori settori italiani per l’esportazione. Il Report si baserà su una metodologia innovativa di valutazione della circolarità, sviluppata da Enel X con il know-how del team di ricerca del Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management per l’identificazione di indicatori di circolarità nel settore moda. Un approccio circolare consente di cambiare radicalmente il paradigma del take-make-waste, grazie all'applicazione di cinque modelli di business circolari (Input sostenibile, Prolungamento della vita, Riciclo e Riuso, Prodotto come servizio, Piattaforme di condivisione) per assicurare che prodotti e materiali siano mantenuti in uso il più a lungo possibile, ridisegnando i processi produttivi, logistici, distributivi e le modalità di consumo con l’obiettivo di rendere il più efficiente possibile l’utilizzo delle risorse. Il passaggio a un sistema circolare continuerà ad accelerare il movimento dell'economia globale verso un futuro sostenibile. Il Monitor for Circular Fashion aderirà alle call to action per la circolarità a livello globale, in particolare supportando iniziative chiave come il progetto UNECE “Enhancing Transparency and Traceability of Sustainable Value Chains in Garment and Footwear sector” ed il piano di azione dell’Unione Europea per la circolarità “Circular Economy Action Plan”. “L'approccio scientifico è essenziale per valorizzare e far crescere i numerosi progetti pilota nella moda circolare. Con il Monitor for Circular Fashion vogliamo supportare le aziende nella misurazione delle performance di circolarità, individuando i principali KPI per ogni modello di business della moda circolare. Nel dialogo aperto con Istituzioni e Policy Makers, il Circular Fashion Manifesto darà voce alle buone pratiche del sistema moda italiano”, afferma Francesca Romana Rinaldi, Coordinatrice del Monitor for Circular Fashion presso SDA Bocconi School of Management Sustainability Lab. "L'Economia Circolare è al centro della strategia di Enel X” – ha aggiunto Nicola Tagliafierro, Responsabile della sostenibilità globale di Enel X – “Grazie alle opportunità di business sostenibili che è in grado di generare, e che hanno permesso al Gruppo Enel di posizionarsi come leader di pubblici servizi nell'indice di sostenibilità Dow Jones. Per questa ragione abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how a supporto di una delle industrie italiane più importanti e strategiche, con l'obiettivo di rendere il settore sempre più circolare e di esempio per il mercato globale." Sono molto entusiasta del fatto che Eco-Age stia giocando un ruolo strategico in questo progetto rivoluzionario e nel coinvolgere nuovi stakeholders in questa alleanza tra SDA Bocconi ed Enel X, per collocare l'Italia al centro del dibattito globale sulla moda sostenibile”, ha concluso Livia Firth, cofondatrice e direttrice creativa di Eco-Age. Categoria: notizie - moda - economia circolare - rifiuti - tessuti

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https://www.rmix.it/ - CDP Equity Investe con Eni nella Produzione di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare CDP Equity Investe con Eni nella Produzione di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili
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Cassa Depositi e Prestiti, il braccio operativo e finanziario dello stato Italiano, ha deciso di investire nella nuova società chiamata GreenIT con un socio di grande esperienza nel mondo dell’energia come ENI.Il focus della nuova società è produrre energia pulita attraverso il settore eolico e solare per diminuire la dipendenza dalle fonti fossili, attraverso un investimento di 800 milioni di euro nei prossimi 5 anni, creando un target di capacità installata di 1.000 MW. Secondo le informazioni di Eni, la società con CDP Equity hanno costituito GreenIT, una nuova joint venture per lo sviluppo, la costruzione e la gestione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. GreenIT, partecipata al 51% da Eni e al 49% da CDP Equity, ha la finalità di produrre energia principalmente da impianti fotovoltaici ed eolici con l’obiettivo di raggiungere una capacità installata al 2025 di circa 1.000 MW, con investimenti cumulati nel quinquennio per oltre € 800 milioni. Le risorse saranno utilizzate su vari filoni di intervento che includono lo sviluppo e la costruzione di impianti greenfield, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare del Gruppo CDP e della Pubblica Amministrazione, il repowering di impianti a fine vita utile e la costruzione di progetti autorizzati. La costituzione di GreenIT rientra nella strategia volta a supportare la transizione energetica del Paese, aumentando la produzione di energia rinnovabile, in coerenza con gli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030. L’Amministratore Delegato di CDP Equity e Chief Investment Officer di CDP, Pierpaolo Di Stefano, ha commentato: “La nascita di GreenIT è la realizzazione di un ulteriore progetto previsto dal Piano Industriale di Cassa Depositi e Prestiti per favorire la transizione energetica e contrastare i cambiamenti climatici, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La collaborazione con Eni consentirà di lavorare - in un’ottica di sistema - allo sviluppo di progetti con impatti positivi sui territori per la produzione di energia da fonti rinnovabili, al fine di costruire un modello sempre più orientato alla sostenibilità e supportare il Paese nel conseguire i target definiti dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.” Giuseppe Ricci, Direttore Generale di Energy Evolution di Eni, ha dichiarato: “Questa nuova joint venture si inserisce nella strategia di Eni per la transizione energetica e contribuisce all’accelerazione del nostro percorso di trasformazione verso l'energia verde e le rinnovabili. In quest’ottica, grazie alla partnership con Cassa Depositi e Prestiti, il nostro impegno nella decarbonizzazione diventa sempre più concreto: per centrare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è essenziale fare sistema a livello Paese e mettere a fattor comune possibilità di investimento e know how”. Eni e CDP Equity sono parti correlate. Entrambe le società hanno applicato la propria procedura interna in materia. Chi è ENI?Eni è una società energetica presente in 66 paesi nel mondo che impiega circa 32.000 persone. L'azienda opera nell'esplorazione, sviluppo e produzione di petrolio e gas, refining&marketing, trading and shipping, chimica, energie rinnovabili e soluzioni innovative nell'economia circolare. La mission di Eni si ispira all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e questi valori si riflettono nel suo modello di business, a sua volta basato su tre pilastri di lungo termine: carbon neutrality, eccellenza operativa e creazione di alleanze per lo sviluppo locale. La decarbonizzazione è parte integrante della strategia e degli obiettivi della società che si pone come leader nella transizione energetica con l’obiettivo di raggiungere Zero emissioni nette al 2050. Chi è CDP Equity?CDP Equity è una holding di partecipazioni del Gruppo Cassa depositi e prestiti, che ha l’obiettivo di investire capitale di rischio in aziende di rilevante interesse nazionale e in società in equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, con adeguate prospettive di redditività e di sviluppo, idonee a generare valore per gli investitori. CDP Equity possiede anche partecipazioni di maggioranza e minoranza in alcune SGR specializzate in vari ambiti. Vedi maggiori informazioni

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https://www.rmix.it/ - Il Record dei Prezzi delle Materie Prime Minaccia le Linee di Credito e le Aziende
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Il Record dei Prezzi delle Materie Prime Minaccia le Linee di Credito e le Aziende
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Il Record dei Prezzi delle Materie Prime Minaccia le Linee di Credito e le AziendeLa situazione internazionale delle materie prime plastiche che sta portando ad aumenti incredibili dei prezzi, in una continua rincorsa di record a causa di una enorme scarsità di offerta, sta mettendo a dura prova la capacità di approvvigionamento delle imprese.Uno dei motivi determinanti riguardano le linee di credito aziendali, che erano calibrate su un trend finanziario dove le materie prime avevano dei prezzi più contenuti e, che ora, non danno la disponibilità alle aziende di finanziare i propri acquisti di materie prime secondo i nuovi prezzi di mercato. Inoltre, alcuni istituti finanziari stanno lavorando in controtendenza, con l’obbiettivo di ridurre le disponibilità liquide per le aziende nel breve termine per la paura delle conseguenze sulle oscillazioni così violente dei prezzi delle materie prime. Questa tesi è supportata dall’idea che il livello così alto dei prezzi possa deprimere la redditività aziendale e incidere negativamente sui bilanci, considerando che in questo momento i clienti hanno due alternative: fermare la produzione per mancanza di materia prima o produrre realizzando una perdita sui contratti già acquisiti. Ma la domanda che circola insistentemente tra gli operatori del settore è quando si tornerà ad una situazione normale. Una risposta abbastanza condivisa vede il ritorno ad una situazione più tranquilla sui mercati nel momento in cui gli Stati Uniti dovessero riprendere la produzione di materia prima in modo regolare. Una regolarità che è mancata a causa della pandemia, delle tempeste invernali che hanno paralizzato una parte del paese e a causa della crisi della logistica via mare. La tempistica per il ritorno alla normalità rimane tuttavia incerta in attesa che si verifichino alcuni elementi essenziali: • Il miglioramento della situazione Covid negli Stati Uniti che, a seguito della campagna vaccinale massiccia, permetterà un ritorno al lavoro in modo completo. • La stagione delle tempeste dovrà definitivamente passare • Il ritorno di un’equa distribuzione dei containers vuoti in tutto il mondo così da permettere nuovamente la ripresa delle rotte commerciali. Vedi maggiori informazioni sulla finanza e la sostenibilità del business

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: Milliken-Zebra-chem un Accordo sui Masterbach di Perossido
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: Milliken-Zebra-chem un Accordo sui Masterbach di Perossido
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Il settore della plastica riciclata è sempre più interessante anche per i gruppi chimici che hanno una visione internazionale e multi settoriale per i propri prodotti. Acquisizioni e sinergie si riscontrano con una certa continuità in questi periodi, avendo lo scopo di migliorare il business generale in tempi più rapidi, sfruttando le introduzioni tecniche e di mercato delle società oggetto di acquisizione. In quest'ottica si sviluppa l'acquisizione che la società chimica americana Milliken ha fatto sulla società tedesca Zebra-chem I masterbatch di perossido sono essenziali nella produzione di plastica riciclata. La società chimica americana Milliken, produttore di additivi e coloranti plastici, rafforza le sue posizioni in questo campo acquisendo la tedesca Zebra-chem. Questa società con sede a Bad Bentheim, al confine tedesco-olandese, è uno specialista in masterbatch di perossido organico e agenti espandenti per applicazioni in cloruro di polivinile (PVC), poliolefine e termoplastici tecnici."Poiché sempre più società e governi in tutto il mondo stabiliscono obiettivi per aumentare l'utilizzo di materiali riciclati, la posizione di leadership di Zebra-chem in Europa consentirà a Milliken di sfruttare le sue piattaforme. La forza di innovazione, la sua presenza globale e la sua esperienza commerciale saranno i motori per accelerare la sua presenza nel mercato con soluzioni che migliorano e aumentano la produzione basata su plastica riciclata, ha affermato il gruppo in un comunicato stampa. Inoltre, l'operazione gli consente di entrare nel mercato Tedesco con uno sguardo ampio all'Europa. Fondato nel 1865 e ancora di proprietà della famiglia Milliken, l'omonimo gruppo chimico, attivo in prodotti chimici speciali, rivestimenti per pavimenti e tessuti protettivi, impiega circa 7.000 persone e ha 40 stabilimenti in tutto il mondo.

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: Lucart si Espande in Gran Bretagna Acquisendo ESP Ltd
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: Lucart si Espande in Gran Bretagna Acquisendo ESP Ltd
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Nel settore del packaging dei prodotti in carta la società Italiana Lucart ha acquisito il controllo della società Inglese ESP un traspformatore di prodotti professionali in carta.Lucart ha acquisito il 100% del capitale sociale di ESP Ltd (Essential Supply Products Ltd.). Si tratta del principale trasformatore indipendente di prodotti professionali per l'igiene della Gran Bretagna. Il Gruppo prosegue così il proprio piano di internazionalizzazione, nonostante le incertezze derivanti dalla Brexit e dalla pandemia.L'investimento contribuirà a rafforzare in maniera decisiva la leadership di Lucart nel mercato europeo dei prodotti per l’igiene Away from Home. Massimo Pasquini, Amministratore Delegato di Lucart, ha così commentato l'importante traguardo: “Questa operazione ha una rilevanza strategica per tutto il Gruppo, in quanto ci permette di consolidare la nostra presenza in Gran Bretagna, che rappresenta, per i prodotti in carta tissue, il secondo mercato più grande d’Europa. La nostra solidità finanziaria e la volontà di perseguire gli obiettivi strategici del Gruppo, unitamente alla consapevolezza che le difficoltà legate al momento storico che stiamo vivendo non debbano farci perdere la visione di lungo periodo - prosegue Pasquini - ci hanno consentito di superare anche le incertezze generate dalla Brexit e dalla pandemia Covid-19. Abbiamo portato a termine un importante ulteriore passo per lo sviluppo futuro di tutto il Gruppo”. Essential Supply Products Ltd Fondata nel 1990, Essential Supply Products Ltd registra oggi un fatturato pari a circa 30 milioni di euro all’anno. La Società, con sede e stabilimento produttivo a Malvern, impiega 85 persone su 5 diverse linee di trasformazione. Gli impianti produttivi si sviluppano su una superficie di 77.000 mq, di cui 15.000 coperti. Per posizione, mercato e tipologia di produzione, questi permetteranno di attivare importanti sinergie con gli altri stabilimenti del Gruppo. Il fondatore Carl Theakston collaborerà in prima persona per favorire il passaggio di consegne. Le sue parole riflettono la consapevolezza di aver trovato in Lucart l'acquirente ideale per il futuro della Società: "Negli anni abbiamo effettuato numerose operazioni per permettere a ESP di continuare a competere ai massimi livelli. Col tempo però mi sono reso conto che lo standard di investimenti necessario a rendere concrete le mie ambizioni per questa azienda necessitava di un investitore che condividesse i valori della famiglia ESP e che avesse la visione e il desiderio di far crescere la società in modo sostenibile e al suo pieno potenziale. Lucart - conclude Theakston - è un gruppo multinazionale a conduzione familiare che opera da 68 anni. La sua storia, visione e impegno verso i modelli di sviluppo sostenibile lo rendono l’investitore ideale perché l’avventura di ESP possa proseguire nel migliore dei modi”.Info da Lucart

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: PreZero Acquisisce le Attività di Suez Svezia
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: PreZero Acquisisce le Attività di Suez Svezia
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Le attività industriali di PreZero si stanno allagando in Europa attraverso accordi ed acquisizioni di società specializzate nel riciclo e nel trattamento dei rifiutiCome ci riporta Danne Toto la società è subentrata nelle attività di Suez Svezia cambiandone il nome. Suez in Svezia ha cambiato il marchio in PreZero Recycling AB a seguito all'acquisizione di queste attività da parte di PreZero nel Dicembre 2020. PreZero Recycling AB ha 50 sedi di lavorazione e 1.100 dipendenti.In qualità di divisione ambientale del Gruppo Schwarz, che comprende anche i rivenditori Kaufland e Lidl, PreZero Stiftung & Co. KG con sede in Germania, godrà di tutte le sinergie possibili tra le aziende e le competenze individuali. Con l'acquisizione di Suez in Svezia, PreZero avrà un totale di circa 4.800 dipendenti in Germania, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Austria, Italia e Stati Uniti. Nel settembre dello scorso anno, PreZero ha annunciato i suoi piani per l'acquisizione delle attività di riciclaggio e recupero di Suez con sede a Parigi, nei Paesi Bassi, in Lussemburgo, in Germania e in Polonia. L'accordo escludeva le attività di riciclaggio della plastica e trattamento dei rifiuti pericolosi di Suez. Ma nello stesso periodo, le società avevano dichiarato la preparazione di un memorandum d'intesa per esplorare le possibilità di sviluppare partnership strategiche e promuovere una gestione innovativa dei rifiuti.

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: Radici Novacips è Stata Premiata da Stihl
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: Radici Novacips è Stata Premiata da Stihl
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Radici Novacips è Stata Premiata da Stihl Un premio importante che riconosce la qualità dei tecnopolimeri prodotti dal gruppo Radici che vengono acquistati da Stihl per produrre le motoseghe, decespugliatori, tosaerba e i soffiatori per il giardino. Nonostante il Covid la premiazione come "Supplier of the Year 2019" è stata fatta con una video conferenza.Radici Novacips Spa, società con sede in Italia (Chignolo d’Isola – Bergamo) e appartenente alla Business Area RadiciGroup High Performance Polymers, ha ricevuto il prestigioso premio "Supplier of the Year 2019" promosso da STIHL, nota azienda produttrice di motoseghe e altri attrezzi per l’esterno tra cui decespugliatori, tosaerba, soffiatori. Non è la prima volta che STIHL manifesta la sua riconoscenza nei confronti di RadiciGroup: già nel 2016 infatti, High Performance Polymers era stata premiata dai vertici dell’azienda tedesca come partner strategico nella fornitura di materiali polimerici di qualità. «Ringrazio RadiciGroup per l’eccellente collaborazione dimostrata in questi dieci anni di lavoro fianco a fianco – ha detto Marc Moser Senior Vice President Purchasing di Stihl – La consolidata esperienza nel settore dei tecnopolimeri e la capacità di saper cogliere i bisogni di Stihl fanno di RadiciGroup un fornitore per noi di assoluta fiducia in grado di offrirci tecnologia, innovazione, servizio e ottimizzazione dei costi». A differenza delle altre edizioni e a causa delle restrizioni anti Covid, questa volta la premiazione è stata “virtuale” con un video messaggio indirizzato a RadiciGroup da parte di Marc Moser, Senior Vice President Purchasing di Stihl e Martin Schwarz, Executive Board Member Manufactuing and Materials.Siamo onorati del premio e della stima di Stihl nei nostri confronti – ha detto Cesare Clausi Global Sales Director di RadiciGroup High Performance Polymers - Siamo pronti ad affrontare nuove sfide e non vediamo l'ora di rafforzare la nostra collaborazione su scala globale. Con il consueto lavoro di squadra sono certo che saremo capaci di raggiungere, insieme, traguardi sempre più ambiziosi». Info Radici

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https://www.rmix.it/ - Il Mercato del PP e del PE in Africa e l'Andamento dei Prezzi
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Il Mercato del PP e del PE in Africa e l'Andamento dei Prezzi
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Il mercato dei polimeri plastici nel continente Africano nel primo trimestre 2021 ha rispecchiato, parzialmente, la situazione mondiale, con un aumento generalizzato dei prezzi ma, nello stesso tempo, una domanda abbastanza contenutaIl motivo principale della moderazione delle richieste di materia prima dipende fortemente dalla situazione pandemica in atto in tutti i paesi e dalla scarsa disponibilità della materia prima acquistabile. Il bilanciamento tra domanda e offerta ha portato incrementi di prezzi, presso il produttore Nigeriano Eleme, di 105 $/ton per il PE e di 289 $/ton per il PP. La Nigeria è un mercato strategico per tutti i produttori di materia prima del mondo che vogliono venere il polimero in Africa, tanto che gli utilizzatori finali, a fronte degli aumenti, stanno verificando gli andamenti dei prezzi dei produttori del Medio Oriente. Il Kenia, altro mercato importante per le materie plastiche, sicuramente il più grande dell’Africa orientale, ha visto rialzi importanti dell’LDPE e del PPH, tra i più decisi dal 2015. L’HDPE per il film è aumentato di 60-70 $/ton mentre l’LDPE, sempre per film, è aumentato di 80/90 $/ton, con i prezzi finali alla tonnellata tra i 1230 e i 1250 $/ton per l’HDPE da film e iniezione e di 1520-1550 $/ton per il materiale da film in LDPE. Per quanto riguarda il PPH raffia e da iniezione hanno subito aumenti tra le 90 e i 100 $/ton, con i prezzi finali a 1420-1440 $/ton per il PPH da raffia e 1430-1440 $/ton per in PPH da iniezione tutti CFR Mombasa. Anche in Kenia la situazione sanitaria a seguito del COVID 19 ha rallentando le contrattazioni e gli acquisti per la produzione. L’Algeria, che è un mercato molto importante in termini di consumi nel nord Africa, ha visto aumento dell’LDPE e dell’HDPE tra i 20 e i 40 $/ton per polimeri provenienti dall’Arabia Saudita, mentre per il PPH gli incrementi di prezzo rispetto a Gennaio sono stati tra i 70 e i 100 $/ton. Le maggiori preoccupazioni che si riscontrano tra gli operatori industriali Algerini che utilizzano i polimeri plastici, è la scarsità dell’offerta rispetto alle esigenze produttive degli stabilimenti. Il mercato del Sud Africa, il più importante dell’area meridionale del continente, è in una sorta di equilibrio tra domanda e offerta, entrambi deboli. Per quanto riguarda il PE in arrivo dal principale fornitore Saudita si vedono incrementi tra i 70 e gli 80 $/Ton per l’HDPE e l’LLDPE da film (1250-1280 $/ton) , mentre tra i 90 e i 100 $/Ton per il film in LDPE (1530-1560 $/ton).

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https://www.rmix.it/ - Tubi in HDPE di Grande Diametro: Policonductos SA e Battenfeld-Cincinnati
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Tubi in HDPE di Grande Diametro: Policonductos SA e Battenfeld-Cincinnati
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Tubi in HDPE di Grande Diametro: Policonductos SA e Battenfeld-CincinnatiIl mercato dei tubi in HDPE sta allargando la possibilità di impego del prodotto rispetto ad altre tipologie ti materiali come il cemento, il metallo o il PVC. Grazie alla durabilità del materiale, alla facilità di costruzione, di taglio e per la semplicità di saldatura, l’HDPE offre al mercato dello scarico e trasporto delle acque, un’arma in più nella costruzione di reti idriche e fognarie.Oggi, è possibile produrre e installare tubi in HDPE con diametro fino a 1600 mm con un sistema produttivo del tutto semplificato e di grande efficacia. Il produttore di tubi in HDPE, Policonductos SA, ha acquistato una linea completa da Battenfeld-Cincinnati la cui testa permette la produzione di tubi di diverse dimensioni senza necessità di modifiche particolari della macchina. Con questo impianto industriale, la società specializzata nella produzione di tubi in HDPE, sta realizzando tubi con diametri fino a 1.600 mm. L'elemento chiave di questa linea di tubi di grande diametro è la testa, che ha la più grande distanza regolabile mai prodotta consentendo la produzione di tubi in un'ampia gamma di dimensioni senza la necessità di modifiche alla linea. La macchina recentemente consegnata permette un miglioramento delle estensioni massime di produzione, che finora erano offerte solo per tubi con diametri compresi tra 160 e 250 mm, 200-355 mm e 400-630 mm. Grazie alla nuova testa è stato compiuto il primo passo verso una gamma dimensionale completamente nuova per tubi fino a 1.600 mm di diametro. Il sistema di regolazione è particolarmente semplice quando si desidera produrre tubi di diverse dimensioni sulla linea e rispondere in modo flessibile e rapido alle richieste del mercato. La testa si adatta alla una nuova dimensione del tubo con la semplice pressione di un pulsante. Un altro grande vantaggio è la manipolazione in macchina. Proprio con tubi di grandi dimensioni, in una linea convenzionale sarebbe necessario un cambio ugello, che non solo rappresenta un'enorme perdita di tempo, ma anche un rischio per la sicurezza dovuto alle dimensioni. Con questa linea per tubi di grande diametro, che oltre ad essere dotata della nuova testa per il tubo, comprende anche un estrusore di ultima generazione, oltre a tutti i componenti prima e dopo il processo di estrusione stesso, raggiungendo una velocità di produzione in crescita a 2 t / h. I tubi in HDPE con una striscia colorata sono prodotti per l'approvvigionamento idrico, le acque reflue e le applicazioni minerarie, in una gamma di dimensioni da 406 x 12,5 mm a 1.651 x 97,1 mm. “Siamo assolutamente entusiasti delle possibilità che ci offre la nuova linea. Non solo ci ha permesso di espandere la nostra gamma di prodotti per includere tubi di grande diametro, ma ora possiamo anche implementare senza le richieste individuali dei clienti in termini di dimensioni dei tubi ", ha affermato Homero Garza, direttore generale di Polyconducts.Categoria: notizie - plastica - economia circolare - tubi HDPE Fonte PT

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: In Francia Apre la più Grande Stazione di Rifornimento a BioGas
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: In Francia Apre la più Grande Stazione di Rifornimento a BioGas
Notizie Brevi

Il problema dell'inquinamento prodotto dal traffico veicolare leggero e ancora di più da quello pesante, è sempre molto attuale per chi ha responsabilità politiche per trovare efficaci soluzione per ridurre le emissioni nocive e garantire la mobilitò civile e commerciale.Sul banco degli imputati è salito il carburante diesel che, nonostante i recenti sistemi di intercettazione del particolato emesso nelle marmitte e i nuovi motori meno inquinanti, continua a destare molta preoccupazione.Con l'avvento del biogas si è aperto un nuovo scenario sulla mobilità verde, con un doppio vantaggio che consiste nella riduzioni delle emissioni nell'ambiente e l'utilizzo dei residui umidi dei rifiuti domestici.Total ha inaugurato la più grande stazione di rifornimento francese dedicata esclusivamente al gas naturale per veicoli (NGV) e bioNGV, con la presenza in loco di Jean-Baptiste Djebbari, ministro delegato per i trasporti francese. Situata nel cuore della piattaforma logistica di Gennevilliers, il secondo porto fluviale più grande d'Europa, questa stazione è ora aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ai professionisti (B2B) e ai clienti B2C. Sarà gestito da Total per i prossimi 10 anni.Tale concessione è stata attribuita a Total da Sigeif Mobilités (società semipubblicata fondata da Sigeif e dalla Caisse des Dépôts) tramite gara. Sosterrà lo sviluppo di nuove mobilità nella regione dell'Île-de-France e diventerà un luogo strategico per la fornitura di NGV e bioNGV per l'area Grand Paris (che comprende la città di Parigi e le sue 130 città circostanti) e oltre. Questa stazione a marchio Total distribuirà NGV come gas naturale compresso (CNG) e sarà fornita al sito da GRTgaz, per la prima volta in Francia attraverso la sua rete di fornitura di gas ad alta pressione. La stazione sarà in grado di distribuire fino al 100% di bioNGV, in quanto gli utenti hanno la possibilità di scegliere e regolare, direttamente alla pompa e contrattualmente per i clienti B2B, tra diversi tassi di incorporazione di biometano. " Questa apertura della più grande stazione di rifornimento di NGV e bioNGV della Francia è motivo di orgoglio per i nostri team " , afferma Guillaume Larroque, Presidente di Total Marketing France . “ La nostra ambizione è chiara: diventare leader nella distribuzione di NGV e bioNGV in Europa, con 450 stazioni gestite Total entro il 2025, di cui 110 in Francia. Questa stazione è anche un modello per i nostri futuri sviluppi in Europa, dove Total si impegna a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 o prima, per i prodotti utilizzati dai nostri clienti. Il nostro obiettivo di un tasso del 50% di incorporazione di biometano contribuirà direttamente ad esso . " Jean-Jacques Guillet, presidente di Sem Sigeif Mobilités , si rallegra del lancio di questa stazione, un nuovo mattone nella rete di stazioni di rifornimento di NGV / bioNGV che Sigeif ha avviato e avviato nel 2014. " Questa stazione all'interno del porto di Gennevilliers è una infrastrutture essenziale, che si inseriscono nel piano in corso per migliorare la qualità dell'aria nella regione dell'Île-de-France. Le società situate nel porto hanno ora la possibilità di utilizzare un carburante pulito per le loro consegne urbane a Parigi e nelle città vicine occidentali, il tutto coperto da una zona a basse emissioni attualmente in fase di implementazione ". Jean-Baptiste Djebbari, Ministro delegato per i trasporti, dichiara : “ Saluto l'apertura della più grande stazione di rifornimento per autocarri di NGV e bioNGV della Francia. Le aziende dedite al trasporto su strada di merci e persone sono alla continua ricerca di soluzioni alternative al diesel per il proprio mix energetico. Al di là della forte riduzione delle emissioni di CO2, il vantaggio delle tecnologie NGV e bioNGV è la loro disponibilità immediata, diffusa in tutti i segmenti. Abbiamo rinnovato le politiche di supporto per questi veicoli fino alla fine del 2024, al fine di fornire alle aziende visibilità e consentire loro di impegnarsi in questa transizione ". Valérie Pécresse, Presidente della Regione Île-de-France, Presidente dell'Île-de-France Mobilités, dichiara : "La riduzione dell'inquinamento causato dal traffico stradale è un problema di salute pubblica per la protezione dell'ambiente e per il clima. Sono orgoglioso che la regione Ile-de-France ne abbia fatto una delle sue priorità e abbia contribuito alla creazione della stazione di servizio Total - Sigeif Mobilités nel porto di Gennevilliers, la più grande mai costruita in Francia. Il suo collegamento alla rete del gas e la sua vicinanza sia ai propri clienti nel business della logistica che alla futura unità di metanizzazione dei rifiuti organici - che sosteniamo - ne fa un caso esemplare di economia circolare. Il governo regionale accelera lo sviluppo dell'utilizzo di NGV e bioNGV per autocarri e veicoli commerciali in Île-de-France, attraverso la sua partecipazione al Sem Sigeif Mobilités, ma anche attraverso un'ambiziosa politica di sussidi a sostegno dell'acquisizione di veicoli compatibili con il metano da parte di piccole e medie imprese. Tuttavia, la regione è anche leader con la transizione energetica della flotta di autobus Île-de-France Mobilités. " Lo sviluppo di questa stazione e la sua apertura al pubblico che già utilizza NGV completerà la rete Total esistente in Francia e consentirà a un numero crescente di professionisti del trasporto e della logistica dell'area della Grande Parigi di convertirsi a GNV in condizioni ottimizzate. Total li aiuterà quindi a cambiare le loro flotte di veicoli (autocarri pesanti, autobus, camion della nettezza urbana, veicoli commerciali ...) a NGV e bioNGV.Total info

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https://www.rmix.it/ - rMIX: Ineos e Polystyvert Collaborano per il Riciclo del Polistirolo
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rMIX: Ineos e Polystyvert Collaborano per il Riciclo del Polistirolo
Notizie Brevi

Anche il polistirolo ha trovato una soluzione tecnicamente ed economicamente vantaggiosa per il suo ricicloAttraverso la tecnologia di dissoluzione e separazione degli inquinanti è possibile ricreare una materia prima pulita ed efficiente per riprodurre nuovamente polistirolo. questo è frutto della collaborazione tra Ineos Styrolution e Polystyvert.INEOS Styrolution e Polystyvert stabiliscono un accordo di sviluppo congiunto volto a promuovere un'economia circolare per il polistirolo Una tecnologia avanzata e brevettata di riciclo brevettata offre un approccio unico per ottenere il polistirene riciclato di alta qualità. INEOS Styrolution , leader globale nella stirenica, e Polystyvert , leader innovativo nella tecnologia di dissoluzione, stanno collaborando per convertire la plastica post-consumo di polistirene in una nuova resina di materia prima di polistirene (PS) di alta qualità. Polystyvert utilizza una tecnologia di dissoluzione brevettata per trasformare i rifiuti di polistirene in polistirene riciclato di alta qualità. Il metodo di dissoluzione dei prodotti da riciclare prende i rifiuti di plastica nella loro forma solida e li decompone con un solvente. Una volta dissolto, il processo può separare meccanicamente e chimicamente contaminanti e additivi, prima di separare definitivamente il polimero originale dal solvente. Il prodotto finale è quindi un polimero pulito che può essere nuovamente utilizzato come nuova resina di materia prima. La tecnologia di purificazione Polystyvert offre la possibilità di trattare tutti i tipi di materie prime, dai rifiuti industriali ai flussi post-consumo. La tecnologia può eliminare un'ampia gamma di contaminanti difficili da rimuovere come pigmenti e ritardanti di fiamma bromurati. I granuli di polistirene riciclato possono quindi essere utilizzati per produrre varie categorie di prodotti in polistirene, comprese le applicazioni per alimenti. INEOS Styrolution ha forti obiettivi di sostenibilità per migliorare e aumentare il recupero dei rifiuti di polistirolo post-consumo. Questo accordo di sviluppo congiunto rafforza l'impegno a lavorare sulle tecnologie di riciclaggio più avanzate. "La capacità di purificazione della tecnologia di Polystyvert è unica", afferma Ricardo Cuetos, Vice Presidente, INEOS Styrolution Americas, Standard Products. Cuetos continua: "L'alta qualità della resina finale di polistirene riciclato è essenziale per ottenere un'economia veramente circolare in mercati chiave come il confezionamento dei servizi di ristorazione". Solenne Brouard, CEO di Polystyvert , afferma: "La dissoluzione è una tecnologia efficiente a basso consumo energetico che offre una soluzione efficace per riciclare il polistirene a circuito chiuso". Utilizzando questo metodo, “ il polistirene riciclato è prodotto ad un prezzo competitivo. In questo modo si esprime la forza di un'economia circolare ". La signora Brouard prosegue: "Siamo lieti di lavorare con INEOS Styrolution per creare un'economia veramente circolare per il polistirolo. Il nostro obiettivo comune è riciclare quanto più polistirolo possibile e una partnership in quanto tale farà la differenza. " Informazioni su Polystyvert Fondata nel 2011, Polystyvert è una startup con tecnologia pulita che ha sviluppato un processo innovativo e a basso impatto di carbonio per riciclare il polistirene basato su una tecnologia di dissoluzione. Creando un circuito breve per il riciclo del polistirolo, la forza della sua tecnologia risiede nella sua versatilità e capacità di purificazione approfondita. Efficace su tutti i tipi di polistirolo, la tecnologia di Polystyvert include un processo di purificazione che rimuove tutti i contaminanti. Il risultato, una materie prima riciclata di elevata purezza che può essere riutilizzata per prodotti in polistirene riciclato, comprese le applicazioni per alimenti. Con sede a Montreal, in Canada, Polystyvert distribuisce la sua tecnologia in tutto il mondo per dare a tutti l'accesso a un polistirolo sostenibile e apre le porte a un mercato più ampio per le tecnologie di riciclo.by Ineos

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https://www.rmix.it/ - Il Mercato del Packaging in Europa: Germania, Italia e Francia i Protagonisti
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Il Mercato del Packaging in Europa: Germania, Italia e Francia i Protagonisti
Notizie Brevi

Quanto rappresenta in Europa l'industria del packaging? Molto, i numeri sono davvero consistenti se si considera che nel 2019 l'Unione Europea ha fatturato 139 miliardi di euro e che in testa troviamo la Germania, seguita dall'Italia e in terza posizione la Francia. Come ci racconta Tiziano Polito, il mercato Francese degli imballaggi è uno tra i più importanti d'Europa.Secondo INSEE, che pubblica questi dati, la Francia è il terzo produttore europeo dietro Germania e Italia. 18,3 miliardi di euro: questo è il giro d'affari rappresentato dall'industria del packaging in Francia nel 2019 secondo un rapporto INSEE. L'Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici ha misurato la fatturazione dei prodotti fabbricati sul territorio Francese, proveniente da 1.460 unità collegate a questo settore di attività e rappresentano il 3,8% delle vendite nell'industria manifatturiera. Come ci si potrebbe aspettare, la plastica e il cartone hanno la quota maggiore. Nel dettaglio, le vendite generate dagli imballaggi in plastica sono state pari a 6,9 miliardi di euro, pari al 38% del totale, mentre la carta-cartone rappresenta 5,3 miliardi (29%) e il metallo, il vetro e il legno 2 miliardi ciascuno (11%). I dati sull'occupazione si riferiscono all'anno finanziario 2017. INSEE aveva 79.450 dipendenti nel settore, ovvero il 4,7% dei posti di lavoro nell'industria manifatturiera non alimentare. La Normandia e la Bourgogne-Franche-Comté sono le regioni con il maggior numero di posti di lavoro nel settore degli imballaggi, rispettivamente con il 7,9% e il 7,6% del totale. Piccole aziende nel settore del legno e della plastica La struttura delle aziende è piuttosto frammentata. Nel legno, il 70% degli stabilimenti ha meno di 20 dipendenti. Negli imballaggi in plastica e carta-cartone questo rapporto sale al 39% e al 37%. Al contrario, nel vetro e nel metallo, dove le lavorazioni sono caratterizzate da una maggiore intensità di capitale, le aziende con meno di 20 dipendenti rappresentano solo il 25% e il 5% del totale. La Francia è al terzo posto in Europa per la produzione di imballaggi. Il fatturato del settore è stato di 138,1 miliardi di euro nell'Unione Europea nel 2019, la Francia contribuisce per il 13% a questo totale dietro Germania (20%) e Italia (15%). La Francia detiene il primo posto europeo nella produzione di imballaggi in legno con il 20% del fatturato e il secondo per gli imballaggi in plastica (15%). Più modesto il suo contributo per gli imballaggi carta-cartone: 10%, cioè la metà in meno della Germania con il 21%. In questo caso, se a livello nazionale domina la plastica, altrove in Europa sono gli imballaggi carta-cartone a rappresentare la quota maggiore di fatturato: 55,5 miliardi di euro, ovvero il 40% delle vendite del settore. Sul fronte del commercio internazionale, la bilancia commerciale ha mostrato un deficit di 1,7 miliardi di euro nel 2019. Le importazioni francesi sono ammontate a 7,3 miliardi di euro. L'82% di loro proviene da paesi dell'UE. Con 603 milioni di euro di importazioni, la Cina è il quarto fornitore. Altrove in Europa, gli imballaggi in carta-cartone rappresentano la quota maggiore di fatture: 55,5 miliardi di euro, ovvero il 40% delle vendite della filiera.Vedi il manuale del packaging

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: AMB Leader nel Packaging Cambia Proprietà
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: AMB Leader nel Packaging Cambia Proprietà
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AMB Leader nel Packaging Cambia ProprietàAMB è un'azienda leader in Italia nel settore del packaging che, nonostante la difficile situazione nazionale e internazionale, è continuata sulla propria strada nella crescita tanto da diventare interessante al fondo americano Peack Rock Capital che ne ha rilevato la quota di controllo.Amb Spa cambia bandiera. La quota di controllo dell'azienda italiana, con sede a San Daniele del Friuli, leader nel settore del packaging per alimenti, è stata acquisita dal fondo americano Peak Rock Capital. Una partnership che la stessa Amb definisce strategica e che al momento non muta la composizione del board costituito da Bruno Marin (CEO), Giles Peacock (COO), Paolo Cescutti (CPO) e Rolf Liebfried (CFO). Fondata nel 1969, con 5 sedi in Europa e oltre 430 dipendenti, AMB è indiscussa leader di mercato. Ha chiuso il 2020 con un fatturato di 180 milioni di euro, con un Ebitda di 16 milioni, con 4 sedi produttive in Europa e 430 dipendenti. Si propone come interlocutore unico, in grado di gestire i processi del packaging per alimenti a 360°: dal design, alla prototipazione, allo sviluppo di stampi, alla produzione di film flessibili e rigidi ad alta barriera e stampati. «Questo accordo - afferma il Ceo Bruno Marin - rappresenta un ulteriore passo in avanti nei nostri piani di crescita, probabilmente il più importante nella nostra storia. In oltre 50 anni, AMB ha raggiunto questo traguardo grazie a persone di talento e senza mai perdere di vista i nostri obiettivi. Peak Rock Capital è un investitore storicamente attivo nel nostro mercato, conosce sia il nostro business che il potenziale di crescita della nostra azienda». L'obiettivo della partnership «è accelerare ulteriormente i nostri piani di sviluppo, realizzando prodotti sostenibili nell’ambito dell’economia circolare - spiega Marin -. La sostenibilità e la sicurezza alimentare continueranno ad essere al centro delle nostre attività per soddisfare le esigenze dei nostri clienti». Nonostante la pandemia e la conseguente crisi economica, nel 2020 Amb ha messo a segno una crescita importante. «Grazie all'investimento di Peak Rock Capital - aggiunge Giles Peacock, COO di AMB - saremo in grado concentrarci ulteriormente sulle nostre priorità, espandere la nostra presenza a livello globale e avviare nuove iniziative di crescita, sempre all’insegna dell’innovazione. Questa partnership si fonda su solidi valori condivisi e sono sicuro che i nostri clienti, i nostri dipendenti e tutte le attività che ruotano intorno ad AMB ne trarranno grandi benefici». L'amministratore delegato del fondo amricano, Alex Dabbous, si dice entusiasta dell'operazione. «AMB per noi rappresenta una stimolante opportunità di investimento. L’azienda, leader nel settore di prodotti riciclabili, opera in un mercato europeo caratterizzato da una crescita costante nel food packaging. Siamo entusiasti all’idea di sostenere la famiglia Marin e la direzione dell’azienda, che ha dato prova di grande talento, nei loro obiettivi strategici di espansione geografica, acquisizione di nuovi clienti, innovazione di prodotto e ulteriori conquiste». Maura delle Case

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https://www.rmix.it/ - Eolico Off Shore: Nuovo Progetto nel Regno Unito da 1,5 GW
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare Eolico Off Shore: Nuovo Progetto nel Regno Unito da 1,5 GW
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Eolico Off Shore: Nuovo Progetto nel Regno Unito da 1,5 GWIl settore della produzione di energia elettrica attraverso l'utilizzo di impianti eolici sta tenendo sempre più in considerazione l'impatto ambientale che questi parchi eolici possono dare al territorio. Si stanno considerando sempre più le istanze delle comunità che preferiscono spostare questi necessari impianti di produzione di energia verde in luoghi che abbiano meno impatto paesaggistico. per questo stanno crescendo i parchi eolici Off Shore, quindi in mare aperto come quello che cerrà costruito da Total e Cig nel Regno Unito.Una joint venture 50/50 tra Green Investment Group (GIG) di Macquarie e Total è riuscita ad assicurarsi i diritti per un contratto di affitto dei fondali marini nella zona delle regioni orientali del paese. Il progetto, che sarà situato al largo della costa orientale del Regno Unito, potrebbe fornire fino a 1,5 gigawatt (GW) di elettricità rinnovabile e rappresenta un significativo investimento iniziale nel settore eolico offshore del Regno Unito per entrambe le società. Quali sono gli obbiettivi? Supportare significative opportunità di lavoro e svolgere un ruolo fondamentale nell'aiutare il Regno Unito a raggiungere il suo ambizioso obiettivo zero emissioni. Consentire ai due partner di espandersi nel Regno Unito, che è il mercato europeo più maturo per l'eolico offshore e offrire prospettive di crescita costanti e una chiara direzione verso il mercato. Sia GIG che Total sono sviluppatori e investitori globali di energia rinnovabile e apportano al progetto competenze significative, capacità tecniche e una comprovata esperienza nello sviluppo energetico di successo. GIG sta fornendo quasi il 50% della capacità eolica offshore del Regno Unito in uso attualmente, mentre Total continua a costruire una forte posizione nell'eolico offshore dopo il suo coinvolgimento nel progetto Seagreen da 1,1 GW al largo della costa orientale della Scozia e in Erebus, un progetto eolico offshore galleggiante da 96 MW nel Mar Celtico, sfruttando la sua lunga attività industriale nel UK. GIG e Total stanno attualmente collaborando in Corea del Sud per co-sviluppare un importante portafoglio di progetti eolici offshore galleggianti. “ Total è lieta di aver ricevuto 1,5 GW come parte del quarto round di leasing eolici offshore da The Crown Estate con il nostro partner GIG. Continuiamo a sostenere gli obiettivi di transizione energetica del Regno Unito. Questo progetto è il nostro più grande sviluppo di energie rinnovabili in Europa, fino ad oggi, e un passo importante verso la nostra ambizione per le emissioni zero per il 2050 ", ha affermato Julien Pouget, Vicepresidente senior Renewables di Total . " Questo successo si basa sulla nostra esperienza storica nell'offshore del Regno Unito e sta aprendo la strada all'espansione della nostra offerta di energia rinnovabile nel paese in linea con la nostra strategia di diventare una società ad ampio raggio ". Mark Dooley, responsabile globale del Green Investment Group, ha dichiarato : “ Con questo investimento, continuiamo il nostro ruolo pionieristico nella transizione energetica del Regno Unito e contribuiamo a stabilire l'eolico offshore come la spina dorsale del suo nuovo sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Basandoci sul nostro track record come uno dei maggiori finanziatori del paese di eolico offshore, questo contratto rappresenta un aumento significativo del nostro impegno nel settore nel Regno Unito. Ciò si aggiunge al nostro crescente portafoglio di progetti sull'energia rinnovabile in Europa e fa crescere il nostro posizionamento globale nel settore eolico offshore a oltre 13 GW. " Total e GIG hanno ottenuto questo contratto di affitto con un canone di opzione annuale di £ 83k per MW / anno, durante la fase di sviluppo. Ora ci sarà una valutazione delle normative (HRA) del possibile impatto del progetto sui siti  naturali rilevanti nell'area assegnata. Dopo la conclusione positiva di tale processo, gli accordi finali di locazione verranno firmati nel 2022.Vedi maggiori informazioniby Total

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: L'impegno di ExxonMobil nella Riduzione dell'Impatto Ambientale
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: L'impegno di ExxonMobil nella Riduzione dell'Impatto Ambientale
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Come molte grandi aziende da sempre impegnate nell'estrazione, raffinazione e distribuzione di energia proveniente dagli idrocarburi anche ExxonMobil riconosce la necessità di creare azioni concrete per ridurre l'impatto ambientale nell'uso dei combustibili fossili. Pur ribadendo, attraverso le informazioni nell'articolo, la centralità nei prossimi decenni dei combustibili fossili, vuole offrire alla società rassicurazioni sul suo impegno nel campo della riduzione dell'impatto ambientale delle sue produzione e dell'uso dei suoi prodotti.All'inizio di questo mese, ExxonMobil ha pubblicato il suo riepilogo annuale in merito alla produzione di energia e le emissioni di carbonio, con uno sguardo completo al lavoro svolto dall'azienda per gestire i rischi del cambiamento climatico, comprese le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. La pubblicazione articola la strategia climatica di ExxonMobil incentrata su quattro aree: ridurre le emissioni dalle sue operazioni, sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche scalabili, fornire ai consumatori prodotti che li aiutano a ridurre le loro emissioni e impegnarsi in modo proattivo sulla politica relativa al clima. Ecco una panoramica: Uno sguardo al passato: l'azienda ha riportato nel 2019 i livelli più bassi di emissioni di gas serra dal 2010. Gran parte di ciò è dovuto in parte all'impegno a ridurre le emissioni di metano dalle sue operazioni a monte. Alla la fine del 2020, ExxonMobil era sulla buona strada per soddisfare gli impegni annunciati di una riduzione del 15% delle emissioni di metano e un calo del 25% del flaring rispetto ai livelli del 2016. Guardando al futuro: si prevede che i piani di riduzione delle emissioni della società per il 2025 ridurranno le emissioni di gas a effetto serra dalla sua attività di produzione di petrolio e gas di circa il 30% e le emissioni di flaring e di metano del 40-50%, rispetto ai livelli del 2016. I piani 2025, che coprono le emissioni dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) degli asset gestiti dalla società, rappresentano alcune delle riduzioni più aggressive del settore. L'azienda mira anche a eliminare il flaring di routine dalle sue operazioni a monte, nel prossimo decennio, in linea con l'iniziativa della Banca mondiale. Questi piani aiutano ExxonMobil a diventare un leader del settore della gestione dei gas a effetto serra entro il 2030 e supportano gli obiettivi dell'accordo di Parigi. L'impegno: ExxonMobil si impegna a fornire energia affidabile e conveniente per aiutare a sostenere il progresso umano, promuovendo soluzioni per mitigare i rischi del cambiamento climatico. Mentre il mondo si sposta verso nuove fonti di energia, anche gli scenari climatici che contemplano l'aumento delle temperature di 2 gradi, sviluppati dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e dall'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), riconoscono il ruolo che petrolio e gas continueranno a svolgere per decenni. Oggi, la profonda conoscenza del sistema energetico globale da parte dei dipendenti dell'azienda aiuta a migliorare l'efficienza operativa ea sviluppare e implementare tecnologie a basse emissioni per aiutare ad affrontare i rischi del cambiamento climatico. L'approccio: lo sviluppo di tecnologie innovative è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi. A tal fine, ExxonMobil sta lavorando per sviluppare soluzioni rivoluzionarie nella riduzione delle emissioni per le industrie più con più emissioni della società del gruppo, tra cui la produzione, la generazione di energia e il trasporto commerciale, che rappresentano l'80% delle emissioni globali di CO2 . La cattura e lo stoccaggio del carbonio, i combustibili avanzati, l'idrogeno e le tecnologie efficienti, dal punto di vista energetico, saranno soluzioni che aiuteranno a ridurre le emissioni e creeranno un cambiamento radicale. Uno scambio di idee e competenze: per fornire energia accessibile e utilizzabile è necessaria una varietà di discipline scientifiche e ingegneristiche. Nessuna singola società ha tutte le risposte e conosce la chiave per attivare nuove tecnologie nel campo energetico. Ecco perché ExxonMobil collabora con tecnici esterni, enti privati ​​e pubblici: il National Renewable Energy Laboratory degli Stati Uniti, il National Energy Technology Laboratory degli Stati Uniti, più di 80 università e startup in prima linea nelle soluzioni energetiche alternative. Tutti insieme alla ricerca di quelle risposte e di una nuova innovazione energetica. Nel tentativo di trasferire idee e innovazioni dal laboratorio al mercato, l'azienda mette in campo i suoi punti di forza unici nel campo della scienza, dell'ingegneria e di una posizione di mercato globale. Un approccio collettivo: al di là del laboratorio, dei test sul campo e delle capacità informatiche, ExxonMobil lavora anche con le parti interessate per sostenere soluzioni politiche solide che possano ridurre i rischi legati al clima, facilitando anche l'accesso a un'energia economica e affidabile per la società. Quel lavoro richiede sforzi collettivi e collaborativi oltre le normative dall'alto verso il basso. I nostri sforzi volontari per ridurre le emissioni di metano, ad esempio, forniscono un quadro per normative efficaci per l'intero settore. Perché è importante: “Pochi non sarebbero d'accordo sul fatto che una delle sfide sociali più urgenti che dobbiamo affrontare oggi, sia gestire i rischi del cambiamento climatico. Il modo in cui soddisfiamo la domanda mondiale dell'energia necessaria per la crescita economica mitigando l'impatto a lungo termine sul nostro ambiente è fondamentale per il nostro futuro sostenibile. “- Darren W. Woods, presidente.

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https://www.rmix.it/ - rNEWS: Rosetti Marino Spa Acquisisce Green Methane
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare rNEWS: Rosetti Marino Spa Acquisisce Green Methane
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Movimenti societari importanti si vedono nel campo della produzione di energia pulita proveniente da fonti alternative, come gli scarti delle lavorazioni agricole e i rifiuti umidi urbani, detti FORSU. Come riportato da porto ravenna, la società Rosetti Marino Spa ha acquisito il 60% di Green Methane.Rosetti Marino S.p.A. ha acquistato il 60% di Green Methane s.r.l., società leader in Italia nella progettazione, realizzazione e messa in marcia di impianti per la trasformazione di Biogas in Biometano. L’accordo per il subentro nel controllo di Green Methane da parte della Rosetti Marino è stato raggiunto tra l’Amministratore Delegato della società ravennate Ing. Oscar Guerra da un lato e dal Dott. Ferruccio Marchi e dall’Ing. Luigi Tomasi dall’altro, rispettivamente Presidenti delle società fondatrici cedenti Marchi Energia s.r.l. e Giammarco-Vetrocoke Engineering s.r.l.. Le società cedenti mantengono comunque importanti quote nella nuova compagine societaria capitanata da Rosetti Marino, che col suo Gruppo metterà a disposizione di Green Methane le notevoli capacità ed esperienze tecniche, gestionali ed organizzative di cui dispone. Gli scarti di lavorazioni agricole e la frazione organica di rifiuti solidi urbani (FORSU) sono le materie prime da cui si genera il Biogas, che ha quindi origine non fossile ed è costituito prevalentemente da Metano e Anidride Carbonica (CO2). Gli impianti di Green Methane purificano il Biogas dalla CO2 e producono un Metano Verde con caratteristiche idonee, sia per l’immissione nella rete distributiva del gas che arriva alle nostre case, sia per autotrazione. La tecnologia di Green Methane è stata selezionata dal Gruppo ravennate perché produce Biometano con un elevatissimo livello di purezza e perché i suoi impianti – che sono caratterizzati da alta efficienza e ridotti costi di esercizio – risultano perfettamente compatibili con quelli di liquefazione del Metano e di generazione di Idrogeno da Metano, già sviluppati da Rosetti Marino tramite la sua controllata Fores Engineering s.r.l. Inoltre, la CO2 separata dal Biogas è disponibile ad elevata purezza ed idonea per successivi utilizzi o destinazioni (CCU o CCS) senza ulteriori trattamenti. L’obiettivo dichiarato di Rosetti Marino è quindi quello di proporsi al mercato come contrattista integrato sull’intera linea di trattamento del Biogas, garantendo, in base alle esigenze della clientela, impianti per la produzione di Metano Verde, anche liquefatto, e Idrogeno Verde. Inoltre, per il Gruppo ravennate la tecnologia Green Methane rappresenta anche l’accesso diretto alle tecnologie per la cattura della CO2, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione dettati dal Green Deal europeo e dalla Conferenza COP 21 di Parigi. L’operazione Green Methane si innesta dunque in un progetto imprenditoriale di ampio respiro, che mira a consolidare la posizione di Rosetti Marino quale protagonista nel mercato dell’impiantistica per l’Energia, sia nel presente contesto di transizione energetica e sia in un futuro caratterizzato prevalentemente dall’impiego delle fonti rinnovabili e dall’economia circolare.

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