La società internazionale di distribuzione delle materie prime plastiche Snetor entra direttamente sul mercato Italiano siglando un accordo con TecnopolSnetor, il gruppo francese attivo nella distribuzione mondiale delle materie plastiche, ha recentemente siglato una partnership con l'azienda Italiana Tecnopol, attiva nella distribuzione, commercio e compounding di polimeri termoplastici, con sede a Torino, specializzata tra gli altri, nel campo medicale, automobilistico, dei mobili e dell'imballaggio. Tecnopol, forte di un fatturato di 60 milioni di euro nel 2019, ha siglato un accordo con Snetor, il quale prevede l'acquisizione fino al 70% delle attività di distribuzione di Tecnopol dando vita al gruppo Tecnopol Snetor. Il restante 30% del capitale resterà nella mani dei precedenti proprietari Tecnopol (Giancarlo Rizzi e Alberto Borio) che continueranno a ricoprire i ruoli di Amministratori Delegati e di management della realtà Italiana per dare continuità e crescita all'azienda. Inoltre, l'accordo prevede di unire le attività di Snetor Iberica e Tecnopol creando una nuova entità distribuiva sul mercato Spagnolo controllata al 60% da Snetor e al 40% da Tecnopol. L'attività di compounding di Tecnopol, tramite Omikron, rimane fuori dall'accordo tra le società ma Tecnopol Snetor si occuperà della distribuzione dei suoi prodotti. Snetor, società con oltre 35 anni di storia e più di un miliardo di euro di fatturato annuo, presente nel continente Americano, Europeo e Africano con 19 sedi proprie, rafforzerà attraverso questa partnership la presenza distributiva in Europa, entrando direttamente sul mercato Italiano, secondo di importanza in Europa.
SCOPRI DI PIU'Cosa succederà al mercato del PVC in India dopo la caduta dei prezzi di Luglio?Secondo gli esperti del settore, dopo una caduta di circa il 16 % sul prezzo del PVC in India, pari a circa 130 $/tonnellata all’inizio del mese di luglio, sembra che un rimbalzo sia possibile. Infatti il prezzo medio del PVC si è attestato intorno a 1400 $/Ton CIF India per la prima volta dall’inizio di Febbraio, con dei distinguo sulle tipologie di PVC che compongono il paniere di riferimento. Secondo i dati del Price Index di ChemOrbis, la media settimanale dei prezzi del PVC K67, su base CIF India, ha registrato un calo totale di $/Ton 280/ dall'inizio del trend ribassista a fine aprile. Tuttavia i prezzi medi rimangono a circa 780 $/Ton superiori ai livelli visti nel maggio 2020, data in cui iniziò il più lungo rally rialzistico della storia delle materie plastiche. La spiegazione di questa discesa dei prezzi potrebbe essere individuata nella seconda ondata di COVID 19 che ha investito il paese, con la conseguente riduzione della produzione a causa della scarsa richiesta di prodotti finiti. Questo fenomeno ha calmierato i prezzi facendo scendere le quotazioni del PVC, in relazione anche al fatto che una minore produzione significa un numero minore di salariati al lavoro e, di conseguenza, una minore capacità di spesa delle famiglie. Ma nel breve periodo si ipotizza un rimbalzo dei prezzi del PVC a causa della probabile domanda post-monsone. I mesi piovosi monsonici da giugno a settembre sono in genere una stagione a bassa domanda per il mercato degli utenti finali del PVC in India. Gli acquirenti tendono ad iniziare a fare scorta per la stagione post-monsonica ad agosto, quando la domanda inizia a salire. "Gli acquisti per la stagione post-monsonica iniziano ad agosto e questo è un altro motivo per cui i prezzi dovrebbero aumentare", ha affermato il commerciante con sede a Mumbai.
SCOPRI DI PIU'Total acquista il 20% progetto pilota del parco eolico galleggiante Eolmed, situato nel Mediterraneo.L'energia eolica è una tra le tante fonti rinnovabili di cui possiamo dotarci per la decarbonizzazione del pianta, insieme a quella idrica, solare, dei moti ondosi e l'energia atomica a fusione.Ci sono sempre state, anche per la costruzione di questi impianti, varie forme di opposizione, il classico fenomeno NIMBY (Not in My Back Yard), che ha in qualche modo frenato lo sviluppo di questa fonte alternativa. In effetti, la scelta di creare dei parchi eolici in mare aperto non ha solo il vantaggio di poter usufruire di correnti più regolari ed intense, rispetto a quelle che passano sulla terraferma, ma mitiga sicuramente l'impatto estetico di un impianto di grandi dimensioni da inserire in un contesto abitato.Total, come ha annunciato recentemente in un comunicato, sta continuando lo sviluppo di questa tecnologia attraverso acquisizioni di società specializzate nel settore.Infatti diventa azionista del 20% nel progetto pilota del parco eolico galleggiante Eolmed, situato nel Mediterraneo, al largo della costa di Gruissan e vicino a Port-La-Nouvelle (regione occitana). Attribuito a luglio 2016, questo progetto da 30 megawatt (MW) accelererà lo sviluppo di una tecnologia eolica galleggiante. Insieme a Qair, lo storico sviluppatore e azionista di maggioranza del progetto, e ai suoi partner locali, Total porta la sua esperienza nella concezione, implementazione e sfruttamento di installazioni offshore durante tutto il loro ciclo di vita. Total continua così a rafforzare la sua posizione nel settore emergente dell'eolico offshore galleggiante, nel quale vuole essere uno dei leader mondiali. Oggi il Gruppo è presente in Corea del Sud con un portafoglio di 2 gigawatt e nel Regno Unito con il progetto Erebus da 100 MW, a cui sono stati appena assegnati i diritti di sviluppo esclusivo per la sua area. Julien Pouget, Direttore Rinnovabili di Total, ha dichiarato: “Questo annuncio dimostra ancora una volta l'ambizione e la volontà del Gruppo di innovare nel campo delle energie rinnovabili. L'eolico offshore galleggiante è un segmento molto promettente in cui Total apporta in particolare la sua vasta esperienza in progetti offshore. Insieme al nostro partner Qair, disponiamo delle risorse necessarie per affrontare le sfide tecnologiche e finanziarie che determineranno il nostro successo futuro. Sono lieto che Total possa contribuire all'emergere di questo nuovo settore in Francia. " “Il progetto Eolmed è al centro della strategia della regione Occitanie per lo sviluppo delle energie rinnovabili, attivamente supportato dai partner locali. Dimostra anche l'ambizione di Qair di diventare un attore importante nell'energia eolica offshore galleggiante in Europa. Unendo le forze con un rinomato partner industriale francese per questo progetto innovativo sviluppato dai nostri team dal 2016, Qair sta rafforzando la sua competenza tecnica per la realizzazione del progetto Eolmed e per i futuri progetti eolici galleggianti ". aggiunge Louis Blanchard, CEO di Qair. Total, rinnovabili ed elettricità Nell'ambito della sua ambizione di arrivare allo zero netto entro il 2050, Total sta costruendo un portafoglio di attività nel settore dell'elettricità, in particolare rinnovabile, che potrebbe rappresentare fino al 40% delle sue vendite entro il 2050. Entro la fine del 2020, la potenza lorda di Total la capacità di generazione mondiale sarà di circa 12 gigawatt, inclusi circa 7 gigawatt di energia rinnovabile. Con l'obiettivo di raggiungere 35 GW di capacità produttiva da fonti rinnovabili entro il 2025, Total continuerà a espandere la propria attività fino a diventare uno dei leader mondiali nelle energie rinnovabili.Vedi maggiori informazioniFoto: Qair
SCOPRI DI PIU'Eolico Off Shore: Nuovo Progetto nel Regno Unito da 1,5 GWIl settore della produzione di energia elettrica attraverso l'utilizzo di impianti eolici sta tenendo sempre più in considerazione l'impatto ambientale che questi parchi eolici possono dare al territorio. Si stanno considerando sempre più le istanze delle comunità che preferiscono spostare questi necessari impianti di produzione di energia verde in luoghi che abbiano meno impatto paesaggistico. per questo stanno crescendo i parchi eolici Off Shore, quindi in mare aperto come quello che cerrà costruito da Total e Cig nel Regno Unito.Una joint venture 50/50 tra Green Investment Group (GIG) di Macquarie e Total è riuscita ad assicurarsi i diritti per un contratto di affitto dei fondali marini nella zona delle regioni orientali del paese. Il progetto, che sarà situato al largo della costa orientale del Regno Unito, potrebbe fornire fino a 1,5 gigawatt (GW) di elettricità rinnovabile e rappresenta un significativo investimento iniziale nel settore eolico offshore del Regno Unito per entrambe le società. Quali sono gli obbiettivi? Supportare significative opportunità di lavoro e svolgere un ruolo fondamentale nell'aiutare il Regno Unito a raggiungere il suo ambizioso obiettivo zero emissioni. Consentire ai due partner di espandersi nel Regno Unito, che è il mercato europeo più maturo per l'eolico offshore e offrire prospettive di crescita costanti e una chiara direzione verso il mercato. Sia GIG che Total sono sviluppatori e investitori globali di energia rinnovabile e apportano al progetto competenze significative, capacità tecniche e una comprovata esperienza nello sviluppo energetico di successo. GIG sta fornendo quasi il 50% della capacità eolica offshore del Regno Unito in uso attualmente, mentre Total continua a costruire una forte posizione nell'eolico offshore dopo il suo coinvolgimento nel progetto Seagreen da 1,1 GW al largo della costa orientale della Scozia e in Erebus, un progetto eolico offshore galleggiante da 96 MW nel Mar Celtico, sfruttando la sua lunga attività industriale nel UK. GIG e Total stanno attualmente collaborando in Corea del Sud per co-sviluppare un importante portafoglio di progetti eolici offshore galleggianti. “ Total è lieta di aver ricevuto 1,5 GW come parte del quarto round di leasing eolici offshore da The Crown Estate con il nostro partner GIG. Continuiamo a sostenere gli obiettivi di transizione energetica del Regno Unito. Questo progetto è il nostro più grande sviluppo di energie rinnovabili in Europa, fino ad oggi, e un passo importante verso la nostra ambizione per le emissioni zero per il 2050 ", ha affermato Julien Pouget, Vicepresidente senior Renewables di Total . " Questo successo si basa sulla nostra esperienza storica nell'offshore del Regno Unito e sta aprendo la strada all'espansione della nostra offerta di energia rinnovabile nel paese in linea con la nostra strategia di diventare una società ad ampio raggio ". Mark Dooley, responsabile globale del Green Investment Group, ha dichiarato : “ Con questo investimento, continuiamo il nostro ruolo pionieristico nella transizione energetica del Regno Unito e contribuiamo a stabilire l'eolico offshore come la spina dorsale del suo nuovo sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Basandoci sul nostro track record come uno dei maggiori finanziatori del paese di eolico offshore, questo contratto rappresenta un aumento significativo del nostro impegno nel settore nel Regno Unito. Ciò si aggiunge al nostro crescente portafoglio di progetti sull'energia rinnovabile in Europa e fa crescere il nostro posizionamento globale nel settore eolico offshore a oltre 13 GW. " Total e GIG hanno ottenuto questo contratto di affitto con un canone di opzione annuale di £ 83k per MW / anno, durante la fase di sviluppo. Ora ci sarà una valutazione delle normative (HRA) del possibile impatto del progetto sui siti naturali rilevanti nell'area assegnata. Dopo la conclusione positiva di tale processo, gli accordi finali di locazione verranno firmati nel 2022.Vedi maggiori informazioniby Total
SCOPRI DI PIU'Accordo tra Eni gas e luce, CNA Costruzioni e Harley&Dikkinson per le Riqualificazioni EnergeticheL'accordo tra Eni gas e luce, CNA COSTRUZIONI e Harley&Dikkinson, annunciato attraverso il comunicato stampa di Eni, al fine di promuovere l'avvicinamento dei cittadini alle incentivazioni governative sulle riqualificazioni energetiche, realizza un costruttivo progetto d'informazione e di gestione delle problematiche sia tecniche, che fiscali, che va incontro alle problematiche realizzative sugli interventi di ristrutturazione e sugli obbiettivi nazionali di modificare, nella direzione della sostenibilità, il patrimonio immobiliare Italiano.Eni gas e luce, CNA COSTRUZIONI e Harley&Dikkinson hanno stipulato un accordo per promuovere le opportunità connesse alla riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica degli edifici, al fine di poter sfruttare le opportunità degli incentivi fiscali in ambito ecobonus, sismabonus e Superbonus 110%, introdotto dal recente Decreto Rilancio 34/2020 (convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020). Inoltre, grazie a quest’accordo, la rete nazionale dei consorzi territoriali, promossa da CNA Costruzioni e denominata Riqualifichiamo l’Italia, potrà aderire in qualità di Partner al servizio CappottoMio con la possibilità, in particolare, di cedere a Eni gas e luce i crediti di imposta derivanti dagli interventi. L’accordo sottoscritto tra Eni gas e luce, CNA Costruzioni e Harley&Dikkinson persegue l’obiettivo strategico di accrescere l’interesse del Paese verso la riduzione dei consumi energetici, che portano vantaggi concreti per l’ambiente, valorizzando allo stesso tempo il patrimonio abitativo e aumentando le opportunità di mercato per le imprese dell’edilizia. Attraverso la realizzazione di incontri formativi specifici sul territorio nazionale, previsti anche in modalità webinar, a cui parteciperanno gli esperti di Eni gas e luce e Harley&Dikkinson, unitamente a specifiche comunicazioni attraverso i canali informativi di CNA COSTRUZIONI, tutti i consorzi di imprese che aderiscono a Riqualifichiamo l’Italia potranno approfondire le opportunità derivanti dagli interventi di riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica degli edifici, anche grazie agli incentivi previsti, con la possibilità, volendo, di qualificarsi come partner del Progetto CappottoMio di Eni gas e luce. “Grazie a quest’accordo, abbiamo l’opportunità di poter potenziare il numero delle imprese partner di CappottoMio per consolidare la nostra capillarità su tutto il territorio nazionale e offrire al cliente un alto standard di qualità del servizio” ha commentato Alberto Chiarini, Amministratore Delegato di Eni gas e luce. “Per Eni gas e luce è fondamentale promuovere sinergie anche con le Associazioni di categoria dell’artigianato e della piccola e media impresa come CNA COSTRUZIONI per offrire un’opportunità di sviluppo alle economie locali, con l’obiettivo comune di accrescere il comfort e il valore delle case dei clienti per fare un uso più razionale ed efficiente dell'energia, per usarla meno e meglio". "CNA COSTRUZIONI – dichiara il suo Presidente nazionale Enzo Ponzio - con questa iniziativa intende posizionare al meglio le imprese artigiane e PMI associate sul mercato della riqualificazione del parco immobiliare italiano e della rigenerazione urbana, valorizzando il loro protagonismo e la loro autonomia imprenditoriale, utilizzando al meglio la presenza diffusa e capillare su tutto il territorio nazionale della nostra Associazione imprenditoriale. E ciò a vantaggio di tutti gli attori coinvolti: cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione territoriale e nazionale” Ha dichiarato infine Alessandro Ponti, Amministratore Delegato di Harley&Dikkinson, “H&D, da sempre volta all’ottimizzazione dal punto di vista tecnologico, organizzativo e, soprattutto, finanziario delle relazioni che concorrono alla valorizzazione dell’edificio, nel progetto della cessione del credito d’imposta, fin da subito, ha voluto mettersi al fianco di importanti associazioni di categoria come CNA Costruzioni e dei suoi associati al fine di garantire l’autonomia dell’intera filiera della riqualificazione."
SCOPRI DI PIU'Rosetti Marino Spa Acquisisce Green Methane Movimenti societari importanti si vedono nel campo della produzione di energia pulita proveniente da fonti alternative, come gli scarti delle lavorazioni agricole e i rifiuti umidi urbani, detti FORSU. Come riportato da porto ravenna, la società Rosetti Marino Spa ha acquisito il 60% di Green Methane.Rosetti Marino S.p.A. ha acquistato il 60% di Green Methane s.r.l., società leader in Italia nella progettazione, realizzazione e messa in marcia di impianti per la trasformazione di Biogas in Biometano. L’accordo per il subentro nel controllo di Green Methane da parte della Rosetti Marino è stato raggiunto tra l’Amministratore Delegato della società ravennate Ing. Oscar Guerra da un lato e dal Dott. Ferruccio Marchi e dall’Ing. Luigi Tomasi dall’altro, rispettivamente Presidenti delle società fondatrici cedenti Marchi Energia s.r.l. e Giammarco-Vetrocoke Engineering s.r.l.. Le società cedenti mantengono comunque importanti quote nella nuova compagine societaria capitanata da Rosetti Marino, che col suo Gruppo metterà a disposizione di Green Methane le notevoli capacità ed esperienze tecniche, gestionali ed organizzative di cui dispone. Gli scarti di lavorazioni agricole e la frazione organica di rifiuti solidi urbani (FORSU) sono le materie prime da cui si genera il Biogas, che ha quindi origine non fossile ed è costituito prevalentemente da Metano e Anidride Carbonica (CO2). Gli impianti di Green Methane purificano il Biogas dalla CO2 e producono un Metano Verde con caratteristiche idonee, sia per l’immissione nella rete distributiva del gas che arriva alle nostre case, sia per autotrazione. La tecnologia di Green Methane è stata selezionata dal Gruppo ravennate perché produce Biometano con un elevatissimo livello di purezza e perché i suoi impianti – che sono caratterizzati da alta efficienza e ridotti costi di esercizio – risultano perfettamente compatibili con quelli di liquefazione del Metano e di generazione di Idrogeno da Metano, già sviluppati da Rosetti Marino tramite la sua controllata Fores Engineering s.r.l. Inoltre, la CO2 separata dal Biogas è disponibile ad elevata purezza ed idonea per successivi utilizzi o destinazioni (CCU o CCS) senza ulteriori trattamenti. L’obiettivo dichiarato di Rosetti Marino è quindi quello di proporsi al mercato come contrattista integrato sull’intera linea di trattamento del Biogas, garantendo, in base alle esigenze della clientela, impianti per la produzione di Metano Verde, anche liquefatto, e Idrogeno Verde. Inoltre, per il Gruppo ravennate la tecnologia Green Methane rappresenta anche l’accesso diretto alle tecnologie per la cattura della CO2, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione dettati dal Green Deal europeo e dalla Conferenza COP 21 di Parigi. L’operazione Green Methane si innesta dunque in un progetto imprenditoriale di ampio respiro, che mira a consolidare la posizione di Rosetti Marino quale protagonista nel mercato dell’impiantistica per l’Energia, sia nel presente contesto di transizione energetica e sia in un futuro caratterizzato prevalentemente dall’impiego delle fonti rinnovabili e dall’economia circolare.
SCOPRI DI PIU'L’India Incrementa lo Sviluppo dell’Energia Solare Attraverso un Accordo con TotalAdani Green Energy Limited (AGEL) è una delle più grandi società che sviluppa, costruisce, possiede, gestisce e mantiene progetti per l’energia solare ed eolica in India, con un portafoglio progetti attuale di 13.990 MW. Angel è presente in 11 stati indiani attraverso i parchi eolici e/o solari e ha nel portafoglio 54 progetti operativi e 12 siti in costruzione, aiutando così l’India nel suo cammino verso le energie rinnovabili. Nell’ottica di una crescente politica Indiana rivolta alla decarbonizzazione, Angel ha stretto un accorgo strategico con Total, la quale ha rilevato il 20% di Angel, dopo la proficua collaborazione negli anni scorsi nell’area dei servizi di distribuzione del gas in India. Infatti nel 2018 Total aveva investito in Adani Gas che si occupava della gestione della distribuzione del gas nelle città. Total e Adani hanno concordato un investimento di 2,5 miliardi di dollari inerente ad asset solari già operativi pari a 2,35 GWac di proprietà di Angel e il diritto, da parte di Total, ad un posto nel consiglio di amministrazione della società. Angel, nel 2015, ha avviato il parco solare più grande del mondo, situato a Kamuthi, che produce 648 MW di energia e, ad oggi, detiene una produzione di circa 3 GW da energie rinnovabili, con altri 3 GW in costruzione e 8,6 GW in fase di sviluppo. L’obbiettivo dell’azienda è arrivare entro il 2025 con una produzione di 25 GW di energie rinnovabili. Per Total, l’accordo con Angel permetterà di raggiungere entro il 2025 la produzione lorda di 35 GWp con l’obbiettivo di incrementare tale capacità fi 10 GW all’anno. Vedi maggiori informazioni
SCOPRI DI PIU'Il progetto innovativo di Assunta Marrocchi e Ombretta Marconi trasforma i residui della birra in polimeri biodegradabilidi Marco ArezioIl settore della ricerca e sviluppo nel campo dei materiali sostenibili ha recentemente accolto una promettente innovazione dall'Università di Perugia. Le professoresse Assunta Marrocchi e Ombretta Marconi hanno ideato il progetto Polymeer, un'iniziativa pionieristica volta a sviluppare materiali plastici eco-sostenibili a partire dai residui della produzione della birra. Questa innovazione non solo rappresenta un passo avanti nella lotta contro l'inquinamento da plastica, ma anche un esempio tangibile di economia circolare applicata alle bioindustrie. Il Progetto Polymeer Il progetto Polymeer si distingue per il suo approccio innovativo e sostenibile. Ideato dalle docenti Assunta Marrocchi e Ombretta Marconi, rispettivamente del dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie e del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, mira a trasformare le trebbie di birra, un sottoprodotto della produzione della birra, in polimeri biodegradabili e riciclabili. Questa iniziativa ha ricevuto un finanziamento di 4,8 milioni di euro nell'ambito del bando Horizon-ju-cbe-2023-r-04, promosso dal Circular Bio-based Europe Joint Undertaking (CBE JU). Il finanziamento è una testimonianza del valore scientifico e dell'impatto potenziale del progetto. "Questo prestigioso riconoscimento internazionale rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’eccellenza della nostra ricerca", ha dichiarato il rettore Maurizio Oliviero, sottolineando l'importanza del contributo delle due professoresse al progresso scientifico e tecnologico. La Scienza Dietro Polymeer L'idea centrale del progetto Polymeer è quella di utilizzare le trebbie di birra, composte principalmente da fibre vegetali, proteine e altri composti organici, come materia prima per la produzione di nuovi polimeri. Questi polimeri saranno progettati per essere biodegradabili, riducendo così l'impatto ambientale associato alle plastiche tradizionali. La ricerca si concentrerà su vari aspetti della chimica dei materiali, compresa la modifica chimica delle trebbie per migliorare le loro proprietà meccaniche e di biodegradabilità. Le trebbie di birra, infatti, contengono composti che possono essere trasformati attraverso processi chimici e biotecnologici in materiali plastici con proprietà specifiche, come la resistenza ai raggi UV, la flessibilità, la durabilità e la biodegradabilità nel suolo. Applicazioni e Impatti Polymeer non è solo un progetto di ricerca, ma un'iniziativa con potenziali applicazioni pratiche in vari settori industriali. Ecco alcuni esempi di come i nuovi materiali sviluppati potrebbero essere utilizzati: Agricoltura: I polimeri biodegradabili creati da Polymeer saranno utilizzati per realizzare film per pacciamatura, che proteggono le colture dai raggi UV e si decompongono naturalmente nel suolo, eliminando il problema dei residui plastici nei campi. Imballaggio: I materiali sviluppati saranno durevoli e flessibili, ideali per imballaggi alimentari che richiedono resistenza e sicurezza durante il trasporto. La biodegradabilità di questi materiali rappresenta un grande vantaggio nella gestione dei rifiuti. Industria Automobilistica: I polimeri potranno essere utilizzati per produrre tessuti e rivestimenti interni con proprietà ignifughe e antimicrobiche, resistenti all'acqua e all'olio. Queste caratteristiche migliorano la sicurezza e la durabilità dei componenti automobilistici. Collaborazioni Internazionali Il progetto Polymeer coinvolge un consorzio di 13 partner internazionali tra università, centri di ricerca e aziende, tutti coordinati dall’Università di Perugia. Questa collaborazione globale è fondamentale per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie e dei materiali sostenibili. L'inizio del programma è previsto per settembre e durerà quattro anni, durante i quali i partner lavoreranno insieme per trasformare le idee in realtà. Conclusione Polymeer rappresenta un esempio eccellente di come la ricerca universitaria possa portare a soluzioni concrete per problemi ambientali globali. L'utilizzo dei residui della produzione della birra per creare polimeri sostenibili non solo offre una nuova vita ai materiali di scarto, ma promuove anche un modello di economia circolare che potrebbe essere replicato in altre industrie. Con il supporto di un ampio consorzio internazionale e un robusto finanziamento, Polymeer ha il potenziale per diventare un punto di riferimento nella ricerca sui materiali sostenibili, contribuendo significativamente alla riduzione dell'inquinamento da plastica e alla promozione di pratiche industriali più eco-compatibili.
SCOPRI DI PIU'Qualità e tecnologia nelle materie plastiche al servizio dei clientiEREMA Engineering Recycling Maschinen und Anlagen Ges.m.b.H, comunemente nota come EREMA, è un'azienda leader a livello globale nello sviluppo e nella produzione di sistemi di riciclaggio della plastica. Fondata nel 1983 in Austria, EREMA ha iniziato la sua attività con l'obiettivo di progettare e costruire macchinari innovativi per il riciclaggio dei rifiuti di plastica, trasformandoli in risorse preziose. La società si è specializzata nella creazione di soluzioni tecnologiche avanzate per il trattamento di vari tipi di plastica, inclusi i rifiuti post-consumo e post-industriali, contribuendo significativamente all'economia circolare nel settore dei polimeri. Fondazione e Sviluppo Iniziale Nel corso degli anni '80, all'inizio della sua storia, EREMA si è concentrata sulla progettazione di impianti di riciclo in grado di processare plastiche miste e contaminati, un compito impegnativo data la varietà e la complessità dei materiali plastici. L'innovazione e l'efficienza hanno guidato lo sviluppo dei primi sistemi, che hanno rapidamente guadagnato attenzione e riconoscimento nel mercato del riciclaggio delle plastiche. Innovazione Tecnologica EREMA è diventata famosa per il suo approccio innovativo nella tecnologia di riciclaggio, sviluppando sistemi come il processo brevettato di Cutter-Compactor, che ha rivoluzionato il trattamento preliminare dei rifiuti di plastica, migliorando l'efficienza del processo di riciclaggio. Questa tecnologia permette di ridurre, compattare e pre-riscaldare i rifiuti plastici prima della fase di estrusione, ottimizzando il processo di riciclaggio. Espansione Globale Con l'aumentare della consapevolezza globale sull'importanza del riciclo della plastica, EREMA ha espanso la sua presenza a livello internazionale, stabilendo filiali e partner in diversi paesi. Questa espansione ha permesso all'azienda di servire un mercato globale, offrendo soluzioni su misura per le esigenze specifiche di ogni cliente e contribuendo alla diffusione delle pratiche di economia circolare nel mondo. Contributo all'Economia Circolare EREMA si è specializzata nella produzione di sistemi di riciclo che supportano il concetto di economia circolare, promuovendo l'uso efficiente delle risorse e minimizzando i rifiuti. La società offre una gamma completa di macchinari per il riciclo, inclusi sistemi per il lavaggio, la separazione, la decontaminazione e la rigenerazione dei materiali plastici. Queste tecnologie permettono ai clienti di EREMA di trasformare i rifiuti plastici in nuovi prodotti di qualità, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo la sostenibilità. Ricerca e Sviluppo Il successo di EREMA è dovuto anche al suo forte impegno nella ricerca e sviluppo. L'azienda continua a investire significativamente in R&D per migliorare le sue tecnologie esistenti e per sviluppare nuove soluzioni in risposta alle sfide emergenti nel campo del riciclaggio della plastica. Ciò include la ricerca su nuovi metodi per trattare tipi di plastica difficili da riciclare e lo sviluppo di sistemi che possono produrre materiali riciclati di alta qualità, adatti anche per applicazioni sensibili. Visione Futura Guardando al futuro, EREMA rimane impegnata nella sua missione di promuovere il riciclo della plastica e l'economia circolare attraverso l'innovazione tecnologica. L'azienda continua a esplorare nuove possibilità per migliorare l'efficienza del processo di riciclaggio e per creare soluzioni sostenibili che possano affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. In conclusione, EREMA Engineering Recycling Maschinen und Anlagen Ges.m.b.H è un esempio eccellente di come l'innovazione tecnologica possa contribuire significativamente alla sostenibilità ambientale e all'economia circolare. Con il suo impegno continuo nella ricerca, sviluppo e innovazione, EREMA si posiziona come leader nel campo del riciclaggio della plastica, offrendo soluzioni che non solo rispondono alle esigenze attuali ma anche future del settore. Perchè i clienti apprezzano Erema I clienti apprezzano EREMA per vari motivi che si riflettono nella qualità dei suoi prodotti, nell'innovazione tecnologica e nell'impegno verso la sostenibilità e l'economia circolare. Ecco alcuni dei motivi principali per cui EREMA si distingue e viene apprezzata dai suoi clienti: Innovazione e Tecnologia Leader nel Settore EREMA è riconosciuta per la sua continua innovazione e per lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia nel campo del riciclaggio della plastica. I suoi sistemi di riciclaggio, come il famoso processo Cutter-Compactor, offrono soluzioni efficienti per la trasformazione dei rifiuti plastici in risorse preziose, ottimizzando il processo di riciclaggio e garantendo prodotti finali di alta qualità. Alta Efficienza e Riduzione dei Costi I macchinari EREMA sono progettati per massimizzare l'efficienza del processo di riciclaggio, riducendo il consumo energetico e i costi operativi per i clienti. Questo aspetto è particolarmente apprezzato dalle aziende che cercano di migliorare la loro sostenibilità ambientale riducendo al contempo i costi. Versatilità e Flessibilità Le soluzioni di EREMA sono adatte a una vasta gamma di applicazioni e possono essere personalizzate per soddisfare le specifiche esigenze di riciclaggio dei suoi clienti. Questo include la capacità di trattare diversi tipi di materiali plastici, dai rifiuti post-consumo ai residui post-industriali, rendendo i sistemi EREMA estremamente versatili. Supporto e Servizio Clienti Eccezionale EREMA è nota per fornire un eccellente supporto e servizio clienti, dalla consulenza iniziale alla manutenzione post-vendita. L'azienda offre formazione approfondita, assistenza tecnica e accesso a pezzi di ricambio per garantire che i suoi sistemi operino con la massima efficienza. Impegno verso la Sostenibilità L'orientamento di EREMA verso la sostenibilità e l'economia circolare risuona profondamente con le aziende che cercano di ridurre il loro impatto ambientale. Collaborare con EREMA permette ai clienti di contribuire attivamente alla riduzione dei rifiuti plastici e alla promozione di un futuro più sostenibile. Riconoscimento Globale e Affidabilità La reputazione globale di EREMA come leader nel campo del riciclaggio della plastica offre ai suoi clienti la sicurezza di collaborare con un'azienda riconosciuta per la sua affidabilità, qualità e innovazione. In sintesi, i clienti apprezzano EREMA per la sua capacità di offrire soluzioni innovative e sostenibili che non solo rispondono alle loro esigenze specifiche di riciclaggio ma promuovono anche una maggiore efficienza operativa e un impatto ambientale positivo.
SCOPRI DI PIU'Accordo commerciale tra Trinseo e Tyre Recycling Solution per realizzare nuove ricette per pneumatici sintetici sostenibiliTrinseo è un'azienda che si occupa della produzione di materiali plastici, leganti in lattice e gomme sintetiche che conta 2700 dipendenti e 17 stabilimenti produttivi in tutto il mondo, ha annunciato, attraverso un comunicato stampa, un accordo con l'azienda Svizzera TRS per la formulazione di ricette che aiutino i produttori di pneumatici più sostenibili.Trinseo, fornitore globale di soluzioni per i materiali e produttore di plastica, leganti in lattice e gomma sintetica, ha raggiunto un accordo con Tyre Recycling Solutions (TRS) in merito ad una collaborazione commerciale e una partecipazione in TRS. La chiusura dell'accordo è previsto entro la fine del trimestre, subordinatamente alle normali condizioni di chiusura. Il nuovo accordo vedrà le due società collaborare nella ricerca e sviluppo, unendo le loro competenze tecnologiche combinate per aiutare i produttori di pneumatici globali a sviluppare formulazioni di pneumatici più sostenibili. Trinseo e TRS condividono l'obiettivo a lungo termine di sviluppare nuovi sistemi per creare un maggiore valore per la produzione di pneumatici che riducano l'impronta ambientale e creino uno sbocco sostenibile per i pneumatici a fine vita. “Questa collaborazione è estremamente importante per lo sviluppo di vere soluzioni circolari per l'industria dei pneumatici e degli articoli tecnici in gomma. In qualità di fornitore leader di gomma sintetica per l'industria dei pneumatici, ci impegniamo ad aiutare i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e crediamo che il modo più efficace per farlo sia attraverso la collaborazione lungo la catena del valore. La partnership con TRS ci fornirà materie prime per pneumatici riciclati di alta qualità per servire i clienti a livello globale ", ha affermato Francesca Reverberi, Vicepresidente, Engineered Materials and Synthetic Rubber, Trinseo. Staffan Ahlgren, amministratore delegato di TRS, ha commentato: “TRS ha già lavorato a stretto contatto con Trinseo per diversi anni e siamo entusiasti di entrare nella fase successiva della nostra collaborazione. TRS ha sviluppato tecnologie per trattare pneumatici fuori uso e fornire prodotti di output con un valore economico circolare più elevato. La partnership con Trinseo è la conferma dei grandi passi che abbiamo fatto da quando l'azienda è stata fondata sette anni fa. " L'investimento è allineato e coerente con gli obiettivi di sostenibilità 2030 recentemente annunciati da Trinseo che delineano l'attenzione dell'azienda nell'affrontare il cambiamento climatico, incorporando la sostenibilità nel suo portafoglio di prodotti, promuovendo la gestione dei fornitori e assumendo la responsabilità come datore di lavoro. Lanciati in concomitanza con il decimo anniversario dell'azienda, questi obiettivi a lungo termine sono ora al centro dell'azienda a tutti i livelli. Categoria: notizie - plastica - economia circolare - rifiuti
SCOPRI DI PIU'Gara del Governo Polacco per Piattaforme Eoliche Offshore nel Mar BalticoIl governo ha lanciato un nuovo schema di aste che copre 11 aree del Mar Baltico Polacco, per una capacità totale prevista di oltre 10 GW, al fine di sfruttare il forte potenziale dell'area per la produzione di energia eolica dovuto alle condizioni meteorologiche favorevoli.TotalEnergies e la società polacca KGHM parteciperanno alla gara e la loro partnership si baserà sui punti di forza di entrambe le società. TotalEnergies sfrutterà la sua comprovata esperienza nelle operazioni offshore, la sua esperienza nella gestione di progetti su larga scala e i suoi legami con le catene di approvvigionamento mondiali. KGHM, in quanto importante gruppo statale polacco, porterà la sua conoscenza del mercato polacco. Se premiati con uno o più parchi eolici, i partner mobiliteranno le migliori risorse per sviluppare questi progetti secondo gli standard e i tempi di consegna più elevati, con un alto livello di contenuto locale, stimolando così l'industria locale, creando posti di lavoro in Polonia e contribuendo alla fornitura di elettricità verde a un prezzo competitivo. "Lo sviluppo dell'eolico offshore contribuisce sia alla transizione energetica dell'Europa che alla sicurezza dell'approvvigionamento. Con condizioni meteorologiche favorevoli, la Polonia è particolarmente ben posizionata per partecipare alla crescita di questo mercato promettente", ha affermato Patrick Pouyanné, Presidente e CEO di TotalEnergies . "Siamo lieti di collaborare con KGHM per rispondere alle gare eoliche offshore polacche. Insieme, mobiliteremo tutta la nostra esperienza per affrontare le sfide di questi progetti e contribuire così agli obiettivi di energia rinnovabile della Polonia". “Nella strategia di KGHM abbiamo dichiarato il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Abbiamo superato la fase di pianificazione e siamo coinvolti in azioni concrete. Siamo impegnati nel processo di acquisizione di numerosi progetti onshore e offshore. Abbiamo anche presentato domande preliminari per il prossimo round di permessi nel Baltico", ha affermato Marcin Chludziński, presidente del consiglio di amministrazione di KGHM Polska Miedź SA . "La cooperazione con un partner francese su un progetto di parco eolico offshore sembra essere molto promettente", ha aggiunto. Info: TotalEnergies
SCOPRI DI PIU'L'amministratore delegato di Versalis, in un'intervista a Repubblica, ripercorre le attività dell'azienda in un'ottica di economia circolare Accogliamo volentieri su rNEWS l'intervista di Giacomo Talignani all'amministratore delegato di Versalis, Daniele Ferrari, in cui si affrontano i nodi del presente e del futuro dell'economia circolare, in merito alla lavorazione e allo smaltimento dei rifiuti plastici. Nell'articolo si affrontano le problematiche, ancora aperte, del ciclo dei rifiuti: discariche, termovalorizzazione, pirolisi, prodotti monouso e creazione di packaging sostenibili.La chimica e i suoi processi come chiave per disegnare un mondo basato su una maggiore capacità di riciclo, packaging e prodotti più snelli e amici dell'ambiente, ma anche plastica recuperata e resa nuovamente "vergine" e nuove ricette per la lunga strada verso la decarbonizzazione. I prodotti pensati sotto la lente della circolarità, il recupero dei materiali e la ricerca di quelli alternativi, sono oggi al centro della missione di Versalis, società chimica di Eni. Daniele Ferrari, amministratore delegato di Versalis, racconta l'importanza della chimica per la sostenibilità di oggi e del futuro. Come la chimica può oggi aiutare il riciclo ed essere al centro dell'economia circolare?"Come produttori di materie plastiche e prodotti chimici per noi è importantissimo oggi non solo produrre ma anche fornire nuove soluzioni che poi verranno utilizzate sui mercati. Ecco perché per Versalis la circolarità deve essere a 360 gradi. Ci muoviamo su tre linee fondamentali: l'eco design, ovvero produrre e pensare i nostri prodotti anche sotto l'aspetto del fine vita, massimizzando le risorse e pensando per esempio come rendere i manufatti più semplici da riciclare; poi l'utilizzo dei feedstock alternativi con un giusto mix di transizione fra materie prime fossili e quelle rinnovabili, su cui ci stiamo concentrando sempre di più nelle nostre produzioni; e infine un particolare sviluppo e attenzione alle tecnologie di riciclo. Abbiamo un forte senso di responsabilità sociale, con sempre maggiore attenzione alla sostenibilità in azienda: quindi noi come industria chimica dobbiamo impegnarci a contribuire con lo scopo di riciclare sia meccanicamente che chimicamente i prodotti". La plastica, di cui vi occupate, è un materiale complesso da riciclare. Come vi state muovendo per recuperarlo? "Il tasso del riciclo della plastica nel mondo è ancora basso. In Europa, con un mercato di circa 50 milioni di tonnellate di plastica vergine, oltre il 30% dei rifiuti in plastica raccolti viene inviato a processi di riciclo, oltre il 40% viene termovalorizzato e il restante finisce in discariche, e quest'ultimo è un grosso problema. Dobbiamo riuscire a riciclare di più. Durante la pandemia legata al Covid ci siamo resi conto dell'importanza di alcune applicazioni della plastica: da quelle usate nel settore sanitario a quelle del packaging alimentare, è balzata agli occhi l'importanza della plastica proprio per la sua versatilità, perché senza questo materiale sarebbe stato difficile fare molte cose che abbiamo fatto, dai tamponi sino alle mascherine. E' necessario dunque pensare sempre di più al riuso della plastica: oggi in Europa il riciclo meccanico può soddisfare l'esigenza fino a un certo punto. Probabilmente si arriverà a incrementare la percentuale di plastica riciclata meccanicamente, ma difficilmente si andrà oltre perché sui mercati sono presenti plastiche miste e materiali multi-strato. Ecco perché, per andare oltre e ottenere maggiori possibilità di recupero, stiamo sviluppando il riciclo molecolare. Un esempio è quello che facciamo col progetto Hoop, prevediamo di realizzare un primo impianto da 6 mila tonnellate anno a Mantova". In che cosa consiste questo progetto? "In parole molto semplici Hoop si basa sul processo di pirolisi per trasformare plastiche miste in materia prima che possa dar vita a nuove plastiche "vergini", in modo da avere un ciclo di economia circolare. La plastica recuperata viene scaldata nel reattore a 400-500 gradi con basse pressioni: in sostanza la scomponiamo per poterla riutilizzare. Al di là della produzione energetica per scaldare il reattore non ci sono emissioni dirette e questo processo fa in modo che questa plastica ritorni ad essere un bene primario. Con il riciclo molecolare si è meno limitati rispetto a quello meccanico. In futuro speriamo che questo ciclo comprenda anche la possibilità che l'energia necessaria per questo processo arrivi totalmente da fonti rinnovabili, in modo da chiudere il ciclo completamente" E' difficile applicare il concetto di circolarità al recupero della plastica? "Noi facciamo parte della Circular Plastics Alliance e abbiamo preso impegni importanti per il riciclo della plastica, cercando di dimostrare che questo materiale si può recuperare. La plastica non è un problema, ma lo è la cattiva gestione del fine vita. Questo si può realizzare con le tecnologie che stiamo sviluppando. Crediamo infatti che per il futuro sia meglio impegnarsi per gestire al meglio i rifiuti di plastica, piuttosto che eliminare questo materiale, in uno slogan meglio essere "plastic waste free" che "plastic free". Quali altre sfide coinvolgono i rifiuti di plastica? "Una delle prime sfide intraprese è per esempio il progetto Versalis Revive. Creiamo nuovi prodotti con plastica vergine e plastica da riciclo sino al 75%. Lo riusciamo a fare sia nel polistirene, sia nel polietilene per esempio per ottenere prodotti per il settore agricolo per il packaging come film e pellicole. Poi ci sono iniziative come RiVending, in cui raccogliamo bicchierini e palette del caffè e dai monouso diamo vita alla produzione di polistirene espandibile per lastre isolanti per condomini o abitazioni e packaging protettivo di elettrodomestici e mobili. Credo che RiVending dimostri anche che nella grande corsa a bandire monouso di plastica si poteva ragionare diversamente, cioè su come riciclarli e rilevarne valore senza danneggiare un'industria già sotto pressione. Abbiamo dimostrato in modo pratico cosa si può fare con i monouso, un esempio di riciclo applicabile anche in altre realtà". Un esempio di riconversione invece arriva da Crescentino (Vercelli), dove ora producete disinfettante. "Sì, con l'esperienza che abbiamo nella chimica da fonti rinnovabili nel sito di Crescentino in Piemonte abbiamo adattato gli impianti produttivi per produrre una gamma di disinfettanti (chiamati Invix, ndr) utilizzando come principio attivo l'etanolo da materie prime vegetali. Una riconversione necessaria per il momento particolare e difficile che stiamo vivendo. Continueremo a produrre ed espanderemo presto la nostra gamma di prodotti". Quali altre trasformazioni saranno invece necessarie per garantire la transizione energetica? "Servirà una trasformazione completa della nostra industria, ma non si può fare in un solo stadio. Integrare gli impianti chimici tradizionali con strutture nuove e tecnologiche che ci permettono di essere sempre più rinnovabili e circolari è l'obiettivo. Per fare questo usiamo una strategia che definirei a fasi, modulare, un percorso che la chimica sta già facendo e deve fare per essere all'avanguardia, stimolati dalla sensibilità ambientale, dal New Green Deal e da tutti gli apparati di sostegno che verranno per il cambiamento". In questa partita la chimica che ruolo gioca? "All'interno di Eni ogni business fa la sua parte verso la decarbonizzazione. Noi come parte chimica abbiamo la possibilità di integrarci e poter dare l'apporto tecnologico verso questo cambiamento. Ci sentiamo fortemente motivati e responsabilizzati: l'industria chimica tocca circa il 95% di ogni settore industriale, molti dei prodotti che ci circondano sono fatti grazie alla chimica e per questo sappiamo di avere un ruolo importante verso il futuro. Speriamo che anche le persone comprendano quanto la chimica, a volte inquadrata erroneamente o associata magari all'inquinamento, abbia in realtà un ruolo decisivo e prezioso, come risorsa, per lo sviluppo di una società più sostenibile".Giacomo Talignani, la Repubblica
SCOPRI DI PIU'L'internazionalizzazione della produzione della poliammide Italiana festeggia quest'anno i 25 anni in Sud America L'occasione è la fiera Plasticos Brasil, che si svolge al San Paolo in Brasile, per fare il punto degli obbiettivi raggiunti dal gruppo Italiano attivo nella produzione delle poliammide. Dallo stabilimento brasiliano non si guarda solo all'area nazionale, ma è un trampolino di lancio per i servizi e per i prodotti, utile per tutte le realtà del sud America, con l'obbiettivo di essere vicini ai clienti del settore delle materie plastiche. Un mercato molto ampio quello dei compounds di poliammide, che intercetta molti mercati maturi e sviluppati, diversi tra loro, realizzando un mix settoriale molto importante per l'azienda. A Plasticos Brasil, infatti, il gruppo conferma l’importanza strategica del sito produttivo brasiliano, punto di riferimento per tutto il Sud America «E’ oggi una presenza consolidata e strategica quella di RadiciGroup in Sud America – dice con orgoglio Jane Campos, South America Country Manager di RadiciGroup High Performance Polymers – Risale al 1998 il primo insediamento del gruppo, con un sito produttivo di proprietà in Brasile, vicino a San Paolo, che in questi 25 anni è cresciuto per competenza, know-how e capacità produttiva».RadiciGroup partecipa a Plasticos Brasil (stand K038) - fiera locale di riferimento per il settore dei materiali polimerici che si svolge dal 27 al 31 marzo a San Paolo - confermando dunque l’importanza strategica del mercato brasiliano e sud americano per la sua attività di produzione e commercializzazione dei tecnopolimeri a uso ingegneristico.«Nel corso degli anni – prosegue Jane Campos – la famiglia Radici ha continuato a investire nel nostro Paese, credendo fortemente nelle sue prospettive di sviluppo nei mercati automotive, elettrico/elettronico, beni di consumo e industriali.Da “outsider” siamo diventati fornitori di riferimento di questi settori, con numerosi clienti che hanno riconosciuto l’alta qualità dei nostri prodotti e l’affidabilità nel servizio. Questo è stato possibile grazie a un forte commitment della proprietà e al supporto della struttura centrale di High Performance Polymers, oltre che a un graduale e significativo piano di investimenti per garantire la crescita, la sostenibilità e l’innovazione nel business».L’attività in Brasile e Sud America è altamente strategica per la Business Area High Performance Polymers - ha detto Maurizio Radici, Vice Presidente e COO di RadiciGroup – e può contare su una struttura globale contraddistinta da un network di unità produttive e commerciali in Europa, Nord e Sud America e Asia, che consente di soddisfare clienti globali e locali con un’offerta completa, innovativa e sostenibile. Ecco perché anche qui abbiamo deciso man mano di rinforzare la nostra presenza attraverso nuove e moderne linee di produzione, incrementando la capacità produttiva e quindi il nostro livello di efficienza».Traduzione automatica. Ci scusiamo per eventuali inesattezze. Articolo originale in Italiano.Fonte: Gruppo Radici
SCOPRI DI PIU'Mango Sostituisce i Sacchetti di Plastica con cui confezionava i suoi capi con Carta Velina EcocompatibileUna bella iniziativa da parte di Mango, un'azienda attiva nel campo della moda che va incontro alle esigenze della tutela ambientale sostituendo i sacchetti di plastica che usa per il confezionamento dei capi di abbigliamento con altri fatti in carta velina ecocompatibile. questa bella storia ce la racconta Maria Teresa Veneziani in un articolo sul Corriere della Sera.La strada è segnata e l’emergenza Covid ha fatto capire a tutti che non c’è più tempo, occorre ripensare un progetto di sviluppo. Mango, la catena spagnola di moda democratica, annuncia che eliminerà l’uso di 160 milioni di sacchetti di plastica all’anno nella sua catena di fornitura. L’azienda avvia la sostituzione dei sacchetti di plastica con altri di carta nelle produzioni locali di capi piegati. «L’azienda procede nel suo impegno a favore della sostenibilità, uno dei suoi principali assi strategici, e avvia un progetto per sostituire i sacchetti di plastica del suo packaging con sacchetti di carta, diventando la prima grande azienda del settore tessile in Spagna a farlo», si legge in un comunicato. L’obiettivo del brand fondato a Barcellona in Spagna nel 1984 da due fratelli spagnoli di origine turca, Isak Andic e Nahman Andicè, è quello di eliminare progressivamente, in collaborazione con i propri fornitori, tutti i sacchetti di plastica utilizzati per la distribuzione dei prodotti lungo la catena di fornitura. Carta velina «I sacchetti che saranno utilizzati sono realizzati in carta velina, un materiale costituito da pasta di cellulosa naturale proveniente da fonti rinnovabili — assicura l’azienda —. La carta proviene infatti da foreste gestite in modo sostenibile, dove le pratiche di abbattimento sono certificate secondo i requisiti degli standard internazionali FSC® (Forest Stewardship Council®). Ciò contribuisce anche a un’economia circolare poiché i prodotti di carta possono essere riciclati in media da quattro a sei volte». La strada è segnata e l’emergenza Covid ha fatto capire a tutti che non c’è più tempo, occorre ripensare un progetto di sviluppo. Mango, la catena spagnola di moda democratica, annuncia che eliminerà l’uso di 160 milioni di sacchetti di plastica all’anno nella sua catena di fornitura. L’azienda avvia la sostituzione dei sacchetti di plastica con altri di carta nelle produzioni locali di capi piegati. «L’azienda procede nel suo impegno a favore della sostenibilità, uno dei suoi principali assi strategici, e avvia un progetto per sostituire i sacchetti di plastica del suo packaging con sacchetti di carta, diventando la prima grande azienda del settore tessile in Spagna a farlo», si legge in un comunicato. L’obiettivo del brand fondato a Barcellona in Spagna nel 1984 da due fratelli spagnoli di origine turca, Isak Andic e Nahman Andicè, è quello di eliminare progressivamente, in collaborazione con i propri fornitori, tutti i sacchetti di plastica utilizzati per la distribuzione dei prodotti lungo la catena di fornitura. Test pilota Il progetto sarà inizialmente lanciato in produzioni locali per capi piegati e sul canale online, dopo il successo dei tre test pilota effettuati dall’azienda in Marocco, Cina e Turchia. L’obiettivo è che il nuovo progetto venga applicato a tutti i capi entro la fine del 2021. Secondo Toni Ruiz, Amministratore delegato di Mango, «Si tratta di un progetto di grande portata, che avrà un impatto molto positivo sull’ambiente, poiché grazie alla sua realizzazione elimineremo circa 160 milioni di sacchetti di plastica ogni anno. La produzione di una moda più rispettosa dell’ambiente mira alla trasformazione sostenibile dell’azienda». Fashion Pact Il progetto rientra nel Fashion Pact, una coalizione globale che mira a promuovere la sostenibilità ambientale nel settore tessile e della moda, a cui l’azienda ha aderito nel 2019. Questo patto globale impegna tutti i firmatari a lavorare insieme per ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’industria tessile e della moda concentrandosi su tre pilastri: contrastare i cambiamenti climatici, preservare la biodiversità e proteggere gli oceani.Categoria: notizie - plastica - economia circolare - rifiuti
SCOPRI DI PIU'Intervista al consulente della plastica riciclata e dell’economia circolare L’argomento di interesse durante l’intervista riguarda la gestione del rifiuto plastico che diventa un bene nell’ottica dell’economia circolare e non un problema, come lo si vede normalmente La plastica oggi, oggettivamente, fa parte della nostra vita e, se volessimo di colpo rinunciarvi faremmo un salto indietro di 100 anni, bloccando completamente la nostra vita e la nostra economia. Non più cellulari, computer, macchine, elettrodomestici, presidi sanitari sterili, componenti d’arredo, imballi e molte altre cose. Certo, non si può dire che non si possa trovare un’alternativa, ma ci vuole tempo, risorse e la verifica che queste alternative trovate siano ad impatto zero, altrimenti non ne vale la pena. La plastica è economica, leggera, resistente, duttile, resistente, durevole, estetica, isolante, riciclabile e.. molte altre cose. Sicuramente dobbiamo impegnarci di più per assicurarci che il rifiuto, a fine vita, non venga buttato stupidamente nell’ambiente anziché nei centri di raccolta e selezione, per potergli dare una nuova vita senza dipendere dalla natura. Perché è questo il problema: è l’uomo incivile, non la plastica che inquina. Nell’intervista, di cui potrete sentire uno stralcio, si parla proprio dell’economia circolare della plastica, definendo il percorso dei prodotti realizzati “dalla culla alla culla” in quanto una volta realizzato un elemento in plastica di uso comune, se ne segue il percorso fino alla fine del suo utilizzo. Quando diventa rifiuto il compito del prodotto non è finito, in quanto attraverso il riciclo, meccanico o chimico, diventa ancora materia prima per la sua rinascita, infinite volte. E’ questa l’importanza e la bellezza dell’economia circolare, riutilizzare i prodotti che diventano spazzatura per non attingere alle risorse naturali limitate del nostro pianeta.Categoria: notizie - plastica - economia circolare
SCOPRI DI PIU'Non più riciclo meccanico o chimico: si apre l'era del riciclo fisico di Marco ArezioIl settore del riciclo dell'ABS proveniente dai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) sta vivendo un momento di intensa innovazione grazie al lavoro congiunto tra l'ente olandese TNO e l'azienda spagnola Elix Polymers. Il loro obiettivo è sviluppare una metodologia alternativa sia al riciclo meccanico che a quello chimico, focalizzandosi su un processo di dissoluzione che permetta di separare i polimeri dai pigmenti, dagli additivi e da altri contaminanti. Questa tecnica, definita di riciclo fisico, utilizza solventi per dissolvere il materiale plastico, consentendo il recupero di polimeri di qualità superiore rispetto a quanto ottenibile con il riciclo meccanico, e si caratterizza per un minore consumo energetico e maggiori rendimenti rispetto al riciclo chimico. Durante questo processo, il polimero non viene scomposto in monomeri, evitando l'uso di alte temperature. Mark Roelands, un ricercatore di spicco presso TNO, ha indicato che l'obiettivo per il 2024 è avanzare nella decontaminazione dell'ABS, puntando non solo a rimuovere pigmenti e ritardanti di fiamma ma anche a separare le particelle di gomma. Ciò permetterebbe di sostituirle con altre nuove, contribuendo a "ringiovanire" l'ABS. Questo approccio si prevede di implementare ulteriormente con la creazione di un impianto pilota a Rijswijk, nei Paesi Bassi, durante l'estate. Dal lato di Elix Polymers, Toni Prunera Casellas, responsabile R&D, ha sottolineato come la collaborazione con TNO abbia permesso il recupero di ABS da RAEE di alta qualità, tanto che Electrolux ha già utilizzato questa resina, mescolata con polimero vergine, per la produzione di componenti di lavatrici. La ricerca e lo sviluppo in questo campo stanno andando avanti con l'intento di espandere le applicazioni del riciclo oltre i rifiuti elettronici, includendo anche le automobili a fine vita, per una rimozione ancora più efficace di pigmenti e additivi. Nonostante la ricerca specifica sul riciclo dell'ABS nei RAEE non abbia trovato aggiornamenti recenti nel contesto delle fiere e conferenze di settore, eventi come Waste Management Europe 2024 a Bergamo e Ecomondo 2024 a Rimini rappresentano piattaforme cruciali dove condividere best practice, innovazioni e sviluppi in ambito di economia circolare, riciclo e gestione dei rifiuti. Questi incontri internazionali offrono un'occasione unica per professionisti del settore di incontrarsi, scambiare idee e collaborare per affrontare le sfide legate alla sostenibilità ambientale. Fonte Polimerica
SCOPRI DI PIU'Joule è il nuovo programma di formazione creato da Eni per migliorare le competenze manageriali nel campo dell'economia circolare e della transizione energeticaInsieme per far crescere le tue idee La mission di Joule è formare e sostenere nel proprio sviluppo chi vuole fare impresa, crescere e fare crescere I'Italia in maniera sostenibile, con l’obiettivo di incidere positivamente sui processi di transizione energetica ed economia circolare. Joule forma le aspiranti e gli aspiranti imprenditori, fornisce strumenti, competenze e chiavi di lettura con moduli in aula e a distanza. Inoltre, supporta chi ha già avviato un’impresa e vuole svilupparla. Lo Human Knowledge Program di Joule è un'esperienza innovativa, iniziata a ottobre 2020 con un percorso in aula e a distanza, il Blended Program, rivolto a 25 partecipanti già selezionati, e che continua ora con uno full distance learning, gratuito e aperto a tutti, Open Program. Infine, Energizer è l’hybrid accelerator che supporta chi ha già avviato una startup sostenibile. L’obiettivo di Human Knowledge Program è accompagnare la crescita imprenditoriale attraverso l’approfondimento di dieci macro temi pillars, challenge e opportunità concrete, un network di formatori d’eccellenza oltre che imprenditori che mettono a disposizione le proprie esperienze con cui sviluppare insieme una community. Open è molto più di un programma formativo full distance, è un acceleratore di apprendimento pensato per tutti coloro che vogliano mettersi in gioco nel fare impresa in modo dinamico e coinvolgente: la tua avventura imprenditoriale può iniziare oggi.Maggiori informazioni
SCOPRI DI PIU'