L’IMPORTANZA DELLA DEUMIDIFICAZIONE DEI POLIMERI PLASTICI RICICLATI

Informazioni Tecniche
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - L’Importanza della Deumidificazione dei Polimeri Plastici Riciclati
Sommario

- Effetti dell'umidità sui polimeri

- Perchè è meglio essiccare i polimeri prima dell'uso

- Tempi e temperature di essicazione consigliabili sui principali polimeri 

- Come essiccare un polimero

- Variabili da considerare per l'essicazione di un polimero

Come e perché è necessario ridurre l’umidità  nei polimeri riciclati prima del loro uso

di Marco Arezio

Come descritto nell’articolo “l’Assorbimento dell’umidità nei polimeri” la presenza dell’umidità sulla superficie esterna e all’interno delle masse polimeriche, crea diverse tipologie di problemi alle caratteristiche della materia prima da impiegare.

Sia i polimeri plastici riciclati igroscopici sia quelli non igroscopici sono soggetti all’effetto dannoso dell’umidità, che può essere assorbita nelle fasi di lavorazione, di trasporto o di stoccaggio, attraverso la ricerca di un equilibrio con l’ambiente in cui si trovano.

Come abbiamo visto, nei polimeri riciclati non igroscopici, l’umidità è trattenuta superficialmente, mentre in quelli igroscopici la si troverà anche all’interno del granulo plastico.

L’umidità, che si trovi in superficie o all’interno del granulo, influisce negativamente sull’aspetto estetico e meccanico del manufatto finale e, quindi, per produrre una materia prima plastica che non incontri queste problematiche, è necessario che la si deumidifichi prima di utilizzarla.

La percentuale di umidità residua tollerata dalla materia prima riciclata è solitamente indicata dai produttori attraverso il controllo di qualità delle merci in uscita e può variare a seconda della tipologia di polimero preso in considerazione e del tipo di manufatto che si intende realizzare.

Bisogna tenere in considerazione che le materie plastiche riciclate, dopo la fase di confezionamento, passano tempi più o meno lunghi nelle operazioni di trasporto e di stoccaggio, tempi in cui è possibile che i polimeri assumano nuova umidità.

Per questa ragione si consiglia sempre, prima di usare il granulo, di effettuare l’operazione di deumidificazione che, in base al polimero, può necessitare di tempi variabili, raggiungendo un’umidità residua finale così espressa per una campionatura di polimeri:

ABS

 Temperatura dell’aria: 80°

 Tempo di trattamento: 2-3 ore

 Umidità residua: 200 ppm

PE

 Temperatura dell’aria: 90°

 Tempo di trattamento: 1 ora

 Umidità residua: 100 ppm

PP

 Temperatura dell’aria: 90°

 Tempo di trattamento: 1 ora

 Umidità residua: 200 ppm

PVC

 Temperatura dell’aria: 70°

 Tempo di trattamento: 1 ora

 Umidità residua: 200 ppm

Il sistema più comune per deumidificare i polimeri riciclati consiste nel fare incontrare la materia plastica con una corrente d’aria calda, in quanto questa ha la capacità di trattenere l’umidità e tanto maggiore sarà la temperatura, tanto maggiore sarà il volume di umidità asportato.


L’aria ha la possibilità di trattenere l’acqua fino alla sua saturazione e, questa quantità, varia in funzione dell’aumento della temperatura. Ad esempio 1 Kg. di aria è resa satura a:


• 20° - 14,7 grammi di acqua

• 35° - 36,6 grammi di acqua

• 50° - 82,6 grammi di acqua


Nei cicli di deumidificazione dei polimeri è possibile impiegare l’aria proveniente dall’ambiente, definita semplice essicazione, solo in situazioni di temperatura e umidità favorevoli. Mentre si può impiegare un’aria preventivamente essiccata, detta deumidificata, per realizzare un’azione di asciugatura importante anche in condizioni non favorevoli.

Teniamo in considerazione che un granulo secco, se messo a contatto con l’aria, inizia l’assorbimento dell’umidità, la cui percentuale varierà al variare delle condizioni climatiche in cui si trova, quindi la tipologia dell’intervento di deumidificazione varierà a seconda di questi parametri.

In un processo di essicazione l’aria calda investirà il granulo, che sarà posto in una tramoggia, il quale rilascerà dalla sua superficie e dal suo interno l’umidità che migrerà verso il flusso d’aria creato.


Le variabili principali, quindi, durante un processo di essicazione sono:


• Tipologia di polimero

• Umidità di partenza del granulo

• Punto di rugiada dell’aria di processo

• Umidità residua richiesta

• Tempo di essicazione

• Temperatura dell’aria di processo

• Dimensioni del granulo


Tutto il processo di essicazione ruota introno all’umidità residua accettata, in funzione della tipologia del manufatto da produrre e dalla tecnica di produzione e, tanto minore sarà il processo di essicazione, tanto maggiore sarà la temperatura impiegata, fermo restando i limiti tecnici di ogni polimero sul grado di rammollimento e di emanazione di sostanze nocive.

Il fabbisogno di aria per i processi di deumidificazioni sarà espresso in mc di aria per ogni Kg. di polimero da essiccare, tenendo conto della quantità di granulo movimentato in tramoggia, della temperatura dell’aria e del consumo di corrente.

Anche la dimensione e la forma del granulo hanno una loro influenza nel processo di deumidificazione, in quanto, al crescere della sua dimensione e della superficie per unità di misura (cubo, cilindro o sfera) aumenta il tempo di essicazione.

Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - deumidificazione

Vedi maggiori informazioni sulle materie plastiche

Vedi maggiori informazioni sul riciclo


Iscriviti gratuitamente a rNEWS per leggere l’articolo completo
Se sei già iscritto leggi l’articolo

CONTATTACI

Copyright © 2024 - Privacy Policy - Cookie Policy | Tailor made by plastica riciclata da post consumoeWeb

plastica riciclata da post consumo