POM O POLIOSSIMETILENE RICICLATO: DA DOVE VIENE E COSA E’

Informazioni Tecniche
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Sommario

- Cosa è la resina acetalica POM

- Quali sono le caratteristiche principali della resina acetalica POM

- Impiego della resina acetalica POM

- Come si ricicla il POM (Poliossimetilene)

La resina acetalica o paraformaldeide (POM) è un polimero riciclato con ottime caratteristiche tecniche


di Marco Arezio

Il POM, chiamato comunemente resina alcetalica, è un polimero semicristallino che si forma durante la omo (POM – H) o copolimerizzazione (POM – R) della formaldeide.

L’omopolimero POM, (CH2O)n, è tra le materie prime più rigide, anche in assenza di elementi di rinforzo, e ha un’ottima stabilità dimensionale.

Il Poliossimetilene o POM, è costituito da un ponte di metilene e un atomo di ossigeno, che attribuiscono al polimero un’alta resistenza e un costo produttivo contenuto rispetto ad altri polimeri dalle simili caratteristiche meccaniche.


Le caratteristiche principali del POM sono:

• Buona resistenza all’abrasione

• Buona resistenza alle alte temperature (fino a 150° e costanti fino a 110°)

• Elevata durezza di superficie

• Basso coefficiente di attrito

• Buon isolamento elettrico e dielettrico

• Bassa permeabilità alle sostanze organiche, ai gas e ai vapori

• Bassa resistenti agli acidi forti (PH4)

• Bassa resistenza agli agenti ossidanti

• Bassa resistenza ai raggi UV se non additivato

• Bassa igroscopicità

• Non saldabile ad alta frequenza


Lavorazione del POM (Poliossimetilene)

Il polimero può essere normalmente trattato con i soliti sistemi di lavorazione degli altri materiali termoplastici, tuttavia lo stampaggio a iniezione è un sistema di trasformazione del POM molto usato.

Le ricette polimeriche con alto peso molecolare portano, normalmente, ad una lavorazione con sistemi di estrusione, mentre quelle leggermente reticolate sono più adatte al soffiaggio.

Un’accortezza durante le fasi di stampaggio è quella di preriscaldare gli stampi ad una temperatura tra i 60 e i 130 °C, in questo caso il ritiro di lavorazione si riduce da 3 all’1% con la diminuzione della temperatura dello stampo, e il post ritiro aumenta in proporzione.


Campi di applicazione del POM (Poliossimetilene)

In virtù delle sue caratteristiche prestazionali in merito alla tenacità e durezza, i prodotti realizzati con il polimero POM sono adatti alla sostituzione di parti metalliche di uso tecnico, come leve, cuscinetti, viti, rotismi, bobine, raccorderie di tubi, parti di macchine utensili e componenti per pompe.


Compound e blend con il POM (Poliossimetilene)

Il polimero si presta a miscele tecniche che possano aumentarne la resistenza e la durabilità, infatti è possibile additivarli con fibra di vetro, sferette di vetro o cariche minerali.

Inoltre è possibile creare dei blend tra il POM e il gli elastomeri PUR, queste miscele permettono di aumentare la tenacità ma, nello stesso tempo, diminuire la rigidità e la resistenza, aggiungendo normalmente circa il 50% di elastomeri PUR.

E’ possibile aumentare anche il comportamento all’attrito o allo scorrimento a secco aggiungendo cariche di MoS2, PFT, PE od oli di silicone.

Invece, per aumentare la stabilità al calore e la conducibilità elettrica si può aggiungere al POM la polvere di alluminio o di bronzo.


Come si ricicla il POM (Poliossimetilene)

Gli scarti del POM possono essere di tipo industriale o da post consumo, sono comunque entrambi validi prodotti per poter essere riciclati ed impiegati in miscele tecniche.

Gli scarti di tipo industriale, che godono di una pulizia maggiore in partenza, sono generalmente preselezionati e successivamente macinati, per poi essere utilizzati in miscela con il macinato da post consumo o con il POM vergine.

Questo dipende sempre dal tipo di trasformazione del polimero che si deve fare e da tipo di prodotto finale, sia per quanto riguarda le caratteristiche fisico - meccaniche che per aspetto estetico.

Gli scarti da post consumo, hanno bisogno di una maggiore attenzione in fase di riciclo, infatti potrebbe essere necessario, dopo la selezione, un’attenta valutazione sull’eventuale passaggio in un mulino magnetico, per togliere eventuali parti metalliche, ed un lavaggio per separare il POM da elementi non metallici.


Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - POM


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