E-WASTE ILLEGALE: NELLA TERRA DEI MORTI CHE CAMMINANO

Ambiente
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Il Ghana ha la più grande discarica al mondo di scarti e-waste dove la gente si ammala e muore


di Marco Arezio

Abbiamo trattato qualche tempo fà la problematica delle discariche dei rifiuti di apparecchiature elettroniche in Palestina dove, con metodi pericolosi per la salute e per l'ambiente, vengono estratte materie prime pregiate da rivendere. Oggi ci occupiamo della più grande discarica al mondo di rifiuti e-waste in Ghana.

Computers, cellulari, televisioni, cavi elettrici, lavatrici, forni a micro onde, lettori MP3 e tutti quei prodotti che contengono metalli di valore, nonostante i divieti internazionali di esportazioni dei rifiuti elettronici, continuano ad affluire in Ghana ad un ritmo di 40 mila tonnellate all’anno. 


Ma come fanno ad arrivare tutti questi prodotti nella discarica di Agbogbloshie?


Tutte le apparecchiature elettroniche vengono vendute dai paesi ricchi sotto la dicitura “usato” o “da riparare”, dicitura che evita di classificare l’oggetto come un rifiuto.

I controlli ai porti di partenza e di arrivo sono scarsi in relazione al numero totale di containers che vengono movimentati ogni giorno e le autorità portuali non si possono permettere, con la struttura di controllo a disposizione, di perseguire l’aumento programmato di controlli sulle singole spedizioni.

Quindi in Ghana arriva, da tutto il mondo, una massa abnorme di apparecchiature elettroniche esauste che finiscono in discarica e che danno lavoro agli schiavi dell’e-waste, gente che per 2/3 dollari al giorno, cercano di recuperare metalli dalle apparecchiature elettroniche utilizzando metodi di estrazione, come il fuoco, i solventi e l’acqua.

Questa attività crea in diffuso inquinamento dei terreni, dell’aria e delle falde, con implicazioni terribili sulla salute dei lavoratori che restano giornalmente esposti all’inalazioni delle sostanze velenose che provengono dalla combustione dei rifiuti, dalla commistione con svariate sostanze chimiche e dall’alimentazione contaminata di cui si cibano.

Infatti intorno alla discarica vive un esercito di lavoratori che provengono anche da altri paesi africani, attratti dalla possibilità di guadagnare qualche dollaro per il loro sostentamento.

Ma la gente che manipola questi rifiuti è esposta a malattie ischemiche, tumori, malattie ostruttive polmonari ed infezioni respiratorie, mentre la discarica continua la sua vita alimentata dai rifiuti del mondo moderno.

Tutto quello che non può essere riciclato nella discarica di Agblogbloshie viene bruciato creando nubi tossiche che hanno classificato il luogo tra i 10 più inquinati del mondo.

Il continente Africano sta cercando di opporsi a questo commercio mortale per la sua gente e, attraverso la Conferenza di Bamako, sta chiedendo agli stati che esportano questo tipo di merce di considerare ogni apparecchio non funzionante come rifiuto e quindi non esportabile.

La Germania ha avviato dei progetti sociali attraverso i quali fornisce delle macchine per la separazione dei rifiuti, in modo rispettoso dell’ambiente, pagando il metallo estratto al suo corretto valore, ridando dignità e sostegno ai lavoratori che portano i rifiuti da lavorare.

Ma questo è solo una goccia nel mare.

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