NORILSK NICKEL SUBISCE INDIRETTAMENTE LE SANZIONI OCCIDENTALI: UNA SVOLTA STRATEGICA VERSO LA CINA

Notizie Brevi
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Norilsk Nickel Subisce Indirettamente le Sanzioni Occidentali: Una Svolta Strategica Verso la Cina
Sommario

- Impatti Economici delle Sanzioni Indirette Occidentali per Norilsk

- Difficoltà Operative

- Progetti Cancellati e Rinviati

- Focus sulla Cina

Di fronte alle crescenti difficoltà imposte dalle sanzioni occidentali, il gigante russo del metallo risponde con la delocalizzazione delle attività e l'espansione in nuovi mercati


di Marco Arezio

Norilsk Nickel, il gigante russo dei metalli, non si è ancora arreso completamente, ma le pressioni delle sanzioni occidentali stanno influenzando notevolmente le sue operazioni, spingendo l'azienda a delocalizzare alcune delle sue attività di produzione del rame in Cina.

Vladimir Potanin, CEO e azionista di maggioranza, ha ammesso apertamente in un'intervista con Interfax che questa mossa è una risposta diretta alle difficoltà causate dalle sanzioni, incluse problematiche nei pagamenti, rifiuto delle forniture, e sconti imposti sui loro metalli.

Nonostante non sia direttamente colpita da specifiche sanzioni, Nornickel ha visto una riduzione del 20% del suo fatturato dallo scoppio della guerra in Ucraina, un aumento del costo del debito e delle spese per le transazioni finanziarie, aggravate da complicazioni legate alle recenti restrizioni statunitensi.

L'azienda riscontra anche problemi nell'acquisizione di attrezzature e pezzi di ricambio e non può più contare su tecnologie e know-how occidentali, cosa che ha portato al rinvio o alla cancellazione di progetti significativi, inclusi quelli ambientali come la riduzione delle emissioni di anidride solforosa nell'Artico.

I piani di sviluppo passati, come l'accordo con Techint nel 2012 per un impianto a Norilsk e un progetto con Basf nel 2018 per una fabbrica di batterie in Finlandia, sono stati abbandonati o interrotti. Ora, con le nuove restrizioni che impediscono la vendita dei loro metalli attraverso il London Metal Exchange e il Comex dal 13 aprile, la situazione si è ulteriormente aggravata.

In risposta, Norilsk sta intensificando i suoi legami con la Cina, dove si prevede la costruzione di una nuova fonderia di rame per il 2027 e il potenziamento delle infrastrutture portuali e della flotta di rompighiaccio in collaborazione con Rosatom.

Potanin sottolinea che la delocalizzazione in Cina permetterà di affrontare più efficacemente i problemi ambientali, di pagamento e di mercato. Inoltre, anticipa ulteriori espansioni nel settore delle batterie in Cina, fornendo nickel, cobalto e litio, puntando su un accesso a tecnologie avanzate che beneficeranno sia la Russia sia i suoi partner a lungo termine.


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