- Il Crollo della Diga di Fundão: Una Tragedia Annunciata
- Disastro Minerario in Brasile: Le Cause del Collasso di Fundão
- 720.000 Brasiliani Contro BHP: Il Processo a Londra
- Fanghi Tossici e Villaggi Distrutti: L'Impatto del Crollo di Fundão
- La Lunga Battaglia Legale delle Vittime di Fundão
- BHP e Vale Sotto Accusa: Le Responsabilità del Disastro
- La Catastrofe Ambientale del Fiume Doce: Conseguenze e Danni
- Processi Transnazionali: La Giustizia Globale per il Disastro di Fundão
La tragedia della diga di Fundão e la causa da 44 miliardi di dollari contro BHP per ottenere giustizia
di Marco Arezio
Nell'ottobre 2015, la diga di Fundão, situata nello stato di Minas Gerais, Brasile, collassò, provocando una delle più grandi catastrofi ambientali nella storia del Paese.
La diga di Fundão era parte di un complesso minerario gestito dalla Samarco, una joint venture tra Vale e BHP Billiton. Si trattava di una diga di contenimento per i rifiuti minerari, destinata a immagazzinare i fanghi tossici prodotti dall'estrazione del ferro.
Queste strutture, note come bacini di decantazione, sono essenziali per contenere i residui minerari, che altrimenti contaminerebbero le terre e le acque circostanti. La diga di Fundão, alta circa 110 metri, era stata progettata per contenere fino a 55 milioni di metri cubi di fanghi di scarto.
Tuttavia, già dalla sua costruzione, la diga presentava una serie di problemi tecnici. Rapporti successivi al disastro hanno rivelato che la progettazione della diga non aveva tenuto adeguatamente conto della composizione del terreno e della stabilità della struttura, elementi critici per la sicurezza di una diga di contenimento di tale portata.
In particolare, si è scoperto che l'argilla presente nel terreno sottostante la diga non aveva la capacità di sopportare adeguatamente il peso e la pressione dei fanghi, aumentando il rischio di cedimenti strutturali.
Le Cause del Crollo
Il crollo della diga di Fundão fu il risultato di una combinazione di fattori tecnici, operativi e gestionali. Le indagini condotte dopo l'incidente hanno messo in luce numerosi segnali di allarme ignorati nel corso degli anni. Tra le cause principali identificate vi sono:
Problemi strutturali e progettuali: La progettazione della diga era basata su ipotesi errate riguardo la capacità del terreno di sopportare il carico dei fanghi. Inoltre, nel tempo, la diga era stata sottoposta a modifiche strutturali che ne avevano indebolito la stabilità complessiva, senza che venissero adottate le necessarie contromisure per garantire la sicurezza dell'impianto.
Crescente volume di residui: Samarco aveva aumentato in modo significativo la produzione mineraria, incrementando la quantità di rifiuti depositati nella diga. Questo aumento non era stato accompagnato da un rafforzamento della struttura, lasciando la diga vulnerabile a sovraccarichi.
Mancanza di monitoraggio e manutenzione: Uno degli aspetti più critici emersi dalle indagini è stato l'insufficiente monitoraggio della stabilità della diga.
Nonostante i segnali di instabilità fossero evidenti – come crepe e piccoli cedimenti – le autorità e le aziende coinvolte non avevano adottato misure preventive o corrette.
Samarco, Vale e BHP non avevano messo in atto sistemi di monitoraggio adeguati per valutare costantemente la salute della diga e prevenire cedimenti.
Fattori naturali: Sebbene non sia stato l'elemento principale, le forti piogge che colpirono la regione nelle settimane precedenti il crollo contribuirono ad aggravare la situazione, aumentando la pressione sui fianchi della diga.
Tuttavia, come sottolineato dalle indagini, queste precipitazioni non avrebbero dovuto rappresentare un problema per una struttura progettata e mantenuta correttamente.
Cattiva gestione del rischio: Forse l'aspetto più grave di tutta la vicenda è stato il fallimento nella gestione del rischio da parte delle aziende coinvolte.
BHP e Vale non solo non avevano implementato misure preventive adeguate, ma avevano anche ignorato i consigli degli esperti che avevano segnalato più volte la necessità di interventi correttivi sulla diga.
Nonostante i risarcimenti promessi, molte delle vittime sentono di non aver ricevuto giustizia. Questo ha portato a una lunga e complicata battaglia legale, che ha visto il coinvolgimento di diverse giurisdizioni.
L'ultimo capitolo di questa vicenda si svolge nel Regno Unito, dove circa 720.000 cittadini brasiliani hanno intentato una causa contro BHP, una delle aziende minerarie più grandi e potenti del mondo, con una capitalizzazione di mercato che la posiziona tra i leader globali del settore.
Il Processo di Londra
Nel 2023, a Londra, è iniziato un importante processo contro BHP, con l'accusa di negligenza nella gestione della diga di Fundão.
Questo processo rappresenta un punto di svolta nelle azioni legali transnazionali, in quanto tenta di stabilire una responsabilità per eventi che, pur avvenuti in Brasile, sono direttamente collegati alle decisioni prese da una multinazionale con sede in Australia e operazioni in tutto il mondo.
Il valore della causa si stima in circa 44 miliardi di dollari, una somma che riflette non solo i danni materiali ma anche la sofferenza umana e la distruzione ambientale.
Gli avvocati che rappresentano le vittime brasiliane sostengono che BHP non abbia adottato misure adeguate per garantire la sicurezza della diga, nonostante fosse a conoscenza dei rischi associati alla sua struttura e alla gestione dei rifiuti minerari.
Le accuse includono la mancata manutenzione, la scarsa supervisione e la negligenza nel reagire tempestivamente ai segnali di allarme.
L'Impatto del Disastro
Il crollo della diga di Fundão non è stato solo un disastro ambientale, ma anche una tragedia umana. Almeno 19 persone persero la vita a causa dell'inondazione di fango tossico, e migliaia di altre furono sfollate dalle loro case.
Le città vicine, come Bento Rodrigues, furono completamente spazzate via. Le ripercussioni si estendono anche alla fauna selvatica e alle risorse idriche.
Il fiume Doce, uno dei più importanti del Brasile, è stato contaminato, distruggendo i mezzi di sussistenza delle comunità che dipendono dalla pesca e dall'agricoltura.
Oltre alla perdita immediata di vite e alla distruzione delle infrastrutture locali, l'impatto a lungo termine sulle popolazioni colpite è devastante.
Molte delle comunità coinvolte non sono ancora state ricostruite, e le compensazioni promesse dalle compagnie responsabili non sono state distribuite in modo equo o sufficiente, secondo le accuse delle vittime.
Questo ha generato un crescente senso di ingiustizia, che ha portato le vittime a cercare giustizia a livello internazionale, data l'apparente inefficacia del sistema giudiziario brasiliano nel garantire risarcimenti adeguati.
Un Caso Simbolico per la Responsabilità delle Multinazionali
Il processo contro BHP a Londra è molto più di una semplice causa per risarcimento danni. È emblematico di una tendenza crescente a livello globale: la richiesta di maggiore responsabilità da parte delle multinazionali nei confronti delle comunità locali e dell'ambiente.
Sempre più spesso, le grandi aziende sono chiamate a rispondere delle loro azioni in tribunali che si trovano al di fuori delle giurisdizioni in cui operano direttamente.
Questo spostamento riflette una crescente consapevolezza dell'impatto globale delle operazioni delle multinazionali e del bisogno di meccanismi legali che possano affrontare adeguatamente queste dinamiche.
Il caso di Fundão è particolarmente significativo in quanto coinvolge una delle più grandi aziende minerarie del mondo, mettendo in discussione le pratiche di un'intera industria.
Il settore minerario è infatti spesso accusato di trascurare gli impatti ambientali e sociali delle proprie attività, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, dove le normative sono meno stringenti e le capacità di controllo governative sono più deboli.
Il Futuro del Processo
Sebbene il processo a Londra sia solo all'inizio, potrebbe avere implicazioni di vasta portata per l'intero settore minerario e per la gestione delle risorse naturali a livello globale.
Una vittoria per i 720.000 brasiliani coinvolti nella causa potrebbe stabilire un precedente legale importante, spingendo altre comunità colpite da disastri simili a cercare giustizia in tribunali internazionali.
Tuttavia, BHP ha dichiarato di voler combattere vigorosamente le accuse, sostenendo di aver agito in conformità con le leggi e i regolamenti locali e di aver già contribuito significativamente ai risarcimenti attraverso un accordo con il governo brasiliano.
La compagnia ha inoltre messo in dubbio la legittimità del processo nel Regno Unito, sottolineando che eventi e danni si sono verificati in Brasile.
Conclusione
Il disastro della diga di Fundão rimarrà per sempre una macchia nella storia dell'industria mineraria, ma il processo in corso a Londra rappresenta una speranza per le vittime brasiliane che cercano giustizia.
Il risultato di questo caso potrebbe ridefinire i confini della responsabilità aziendale a livello internazionale, e inviare un chiaro messaggio alle multinazionali: le comunità e l'ambiente non possono essere considerati sacrificabili in nome del profitto.