SLOW LIFE: I SENSI DI COLPA E L’IMMOBILITÀ NON RICUCIONO LE DISTANZE

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Agire sapendo di pentirsi e di non trovare la via per riavvicinarsi, mette in uno stato di perenne stress.

di Marco Arezio

Non tutti compiono passi nella vita senza mai ripensarci, o guardarsi indietro per capire cosa hanno lasciato dopo il loro passaggio.

Non tutti tessono relazioni sociali, famigliari, lavorative o affettive sapendo utilizzare le giuste parole, i corretti comportamenti, le ponderate promesse e le lodevoli azioni.

Non tutti trovano la tranquillità d’animo di rimanere immersi nelle relazioni che hanno tessuto, investendo in modo costruttivo nel rapporto e trovando quella tranquillità che si cerca affannosamente nella vita.

Non tutti riescono a dire si, quando è necessario e no quando si supera lo spartiacque ideale, non avendo paura di confrontarsi in modo chiaro e senza nessuna remora sul rapporto.

Non tutti riescono ad affrontare il rischio che la controparte potrebbe non capire, non accettare o non mediare il tema della discussione, rischiando di perdere o logorare il rapporto.

Ma agire in modo differente da quello che riterresti opportuno crea i sensi di colpa, per quello che non è stato fatto, per quello che non è stato detto, per quello che avresti voluto essere o quello che avresti voluto che altri o che la situazione fosse stata.

La paura di mettere in gioco il tuo rapporto, lavorativo, affettivo o di amicizia, ti mette nelle condizioni di vedere sempre la conclusione peggiore del problema, facendoti decidere di non affrontalo per mantenere lo status quo.

I compromessi che fai con te stesso ti portano a subire un rapporto che non ti andrà mai bene, perché non lo vivi come una mediazione delle posizioni tra le parti, ma di una tua sconfitta, creandoti un senso di disagio interiore, una forma di prigionia costante.

Il non voler affrontare in modo paritetico i problemi ti fa scivolare in un silenzio sterile, che accumula rinunce su rinunce, sensi di colpa su sensi di colpa e rovina definitivamente il rapporto.

Non stare bene con sé stessi vuol dire che non riuscire a gestire in modo equilibrato i tuoi rapporti, lasciandoti trascinare dalle situazioni o dalle persone, per la paura che le cose possano andare ancora peggio di quelle che sono.

Vivi una sorta di assuefazione del negativo, augurandoti che, giorno dopo giorno, si accumulino pochi mattoncini negativi ai tuoi rapporti ed allontanando l’ipotesi che un eccessivo peso possa far crollare tutto il tuo castello.

Dire quale sia la soluzione sarebbe semplicistico, perché ognuno costruisce la propria strada negativa con mattoni diversi, che vengono da esperienze, situazioni ambientali, caratteri, cultura ed educazione diversi.

Ma guardando da fuori, si può dire che la strada percorsa in questo senso è un vicolo cieco e che a volte, la paura della solitudine e dell’emarginazione sociale, professionale ed affettiva, è spesso più marcata dentro se stessi di quanto in realtà sia.

L’affrontare in modo costruttivo e aperto tutte le situazioni della vita, non può essere un rischio così grande rispetto a lasciare nascosti i problemi sotto il tappeto.

La valutazione del rischio che si può correre a dire dei si o dei no reali e sinceri, è da farsi mettendo sulla bilancia una maggiore serenità interiore, un miglioramento del rapporto e una maggiore autostima.


Categoria: Slow life - vita lenta - felicità



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