INQUINAMENTO DELL’ARIA INDOOR: SOSTANZE NOCIVE E METODI PER RILEVARLE

Ambiente
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Inquinamento dell’Aria Indoor: Sostanze Nocive e Metodi per Rilevarle

Si monitora spesso la qualità dell’aria in ambienti aperti ma poco si fa e poco si sa dell’inquinamento indoor


di Marco Arezio

Dell’inquinamento dell’aria nelle nostre città, in aree densamente trafficate o nelle vicinanze di insediamenti industriali si sente spesso parlare.

I cittadini conoscono le centraline di rilevamento delle polveri sottili di cui i centri urbani si sono dotati, per regolare i giorni di chiusura al traffico privato, quando i valori di inquinanti superano una certa soglia.

L’attenta fase di monitoraggio della qualità dell’aria che respiriamo all’aperto, oltre ad allarmare l’opinione pubblica e ad imporle restrizioni nella circolazione privata, serve poco se, da anni, non si interviene drasticamente con una politica di ripensamento dell’uso dei combustibili fossili.

Ma la situazione dell’aria inquinata all’interno degli uffici, abitazioni, luoghi di aggregazione pubblica, ospedali, cinema, scuole, palazzetti dello sport, non desta particolare attenzione, pensando che il controllo dell’aria esterna sia sufficiente.

In realtà non lo è, per una serie di ragioni che riguardano il basso riciclo dell’aria che respiriamo in un ambiente chiuso, gli inquinanti che si generano abitandovi come il riscaldamento, la respirazione, le possibili emissioni dagli arredamenti, i materiali da costruzione e per molti altri motivi.

Se all’esterno, l’aria può essere dannosa per la salute in determinati periodi dell’anno, dobbiamo considerare che, fortunatamente, gli inquinanti sono diluiti in volumi di aria importanti, che se li comparassimo in un ambiente chiuso e poco ventilato, sarebbero estremamente pericolosi.

L’aria che respiriamo dovrebbe essere composta da:

• 78% azoto

• 5% diossido di carbonio

• 13% ossigeno

• 1% argon

In realtà, nei locali chiusi, possiamo trovare altre concentrazioni di inquinanti, vediamone alcuni.

Il Particolato, PM10 e il PM2,5, non deriva solo dal traffico veicolare o dalle emissioni degli impianti di riscaldamento in atmosfera, ma si può sviluppare in casa attraverso la combustione di legna, carbone o altri fonti fossili.

L’ Ossido e Biossido di azoto, NOx e NO2, si possono trovare all’interno delle abitazioni a causa dei processi di combustione durante la cottura dei cibi, l’uso del riscaldamento, con la probabilità di provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse, alterazioni della funzionalità respiratoria soprattutto in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica.

Gli idrocarburi aromatici policiclici, IPA, sono un ampio gruppo di composti organici presenti nell’aria indoor: le sorgenti principali sono le fonti di combustione, quali caldaie a cherosene, camini a legna e il fumo di sigaretta.

L’Ozono si può formare quando gli ossidi di azoto della combustione di fonti fossili, come il carbone o altri prodotti per il riscaldamento, interagisce con la luce. Una lunga esposizione a livelli elevati di ozono può causare problemi respiratori, tra cui asma e bronchite.

Monossido di Carbonio, CO, viene prodotto principalmente dal fenomeno della combustione, come ad esempio dal fumo di tabacco, stufe a legna o a gas. È incolore, inodore, insapore ma tossico. A seconda della quantità respirata può provocare cefalea, confusione e disorientamento, ma senza una ventilazione adeguata, a concentrazioni elevate, può addirittura essere mortale.

I composti organici volatili, VOC, possono essere inalati e possono provenire dai prodotti cosmetici o dai deodoranti, dai dispositivi di riscaldamento, dai prodotti di pulizia, dagli strumenti di lavoro, quali stampanti e fotocopiatrici, i materiali da costruzione e di arredamento.

Tra i VOC più pericolosi troviamo la Formaldeide che può essere emessa dalle resine, usate per l’isolamento, per il truciolato o per il compensato di legno, nonché in tappezzerie, moquette e tendaggi, causando alterazioni al sistema nervoso ed è potenzialmente cancerogeno.

Ci sono sicuramente altre tipologie di inquinanti di cui si potrebbe parlare ma, quelle che abbiamo elencato rientrano nei composti chimici che con più probabilità e frequenza potremmo trovare negli ambienti chiusi.

Come possiamo rilevare preventivamente la presenza di sostanze pericolose alla salute?

Ci sono in commercio delle attrezzature di rilevazione dei volatili presenti negli ambienti chiusi che, utilizzando la gascromatografia a mobilità ionica, possono fare una fotografia reale e analiticamente precisa della situazione dell’aria e fornire le indicazioni corrette per intervenire tempestivamente.

Le attrezzature che rilevano gli inquinanti sono leggere e facilmente trasportabili, dando un risultato di analisi preciso, sia su inquinanti percepibili dal naso umano, che quelli inodore.

Qui di seguito riportiamo le caratteristiche di uno strumento di rilevazione basato sulla gascromatografia a mobilità ionica:

• Separazione / rilevamento tecnica: Bidimensionale, separazione mediante gas cromatografia a mobilità ionica

• Fonte di ionizzazione: 3H, <300 MBq, di seguito definito EUROATOM limite acc. al 2013/59 Direttiva EURATOM

• Limite di rilevamento: Tipicamente livello sub-ppb

• Controllo di flusso: Controllo elettronico della pressione

• Campionamento: Valvola a 6 vie (Cheminert®), pompa integrata

• Display: 6,4 "TFT

• Trasferimento dati: Modbus TCP, corrente loop, USB, Ethernet

• Risultato automatizzato output: Modbus TCP, corrente ciclo continuo

• Caratteristiche di sicurezza: Watchdog hardware, autocontrollo dei parametri dei sistemi

• Dimensioni (L x P x A): 449 x 435 x 287 mm




Iscriviti gratuitamente a rNEWS per leggere l’articolo completo
Se sei già iscritto leggi l’articolo

CONTATTACI

Copyright © 2024 - Privacy Policy - Cookie Policy | Tailor made by plastica riciclata da post consumoeWeb

plastica riciclata da post consumo