I GRIGLIATI ERBOSI IN PLASTICA RICICLATA. CONSIGLI PER UNA SCELTA CORRETTA

Informazioni Tecniche
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - I Grigliati Erbosi in Plastica Riciclata. Consigli per una Scelta Corretta
Sommario

- Grigliati erbosi (salvaprato) in cemento, vantaggi e svantaggi

- I grigliati erbosi (salvaprato) in plastica riciclata

- Polimeri riciclati per i grigliati erbosi (salvaprato) e loro caratteristiche tecniche

- Struttura del grigliato erboso in plastica riciclata (salvaprato), cosa è importante

- Sottofondo di supporto e irrigazione

I Grigliati Erbosi in Plastica Riciclata. Consigli per una scelta corretta


di Marco Arezio

Fino agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso i parcheggi “verdi” venivano realizzati utilizzando dei blocchi in cemento con aperture che permettevano il passaggio del traffico veicolare e nello stesso tempo la formazione di un rado prato erboso in superficie tra un setto di cemento e l’altro.

In quel periodo era già stata fatta una piccola rivoluzione in quanto si era passati dai parcheggi in asfalto a quelli con un aspetto più “green”. I grigliati in cemento avevano però vantaggi e svantaggi:


Nei vantaggi possiamo annoverare:

- Alta resistenza al traffico veicolare

- Durabilità del manufatto

- Resistenza agli agenti atmosferici

- Forme superficiali differenti

- Alta stabilità dimensionale sotto l’effetto del sole


Negli svantaggi possiamo annoverare:

- Alto peso del pezzo singolo

- Alti costi di posa

- Alti costi di trasporto

- Ridotta superficie erbosa

- Alta probabilità di seccatura dell’erba in estate

- Ridotta superficie drenante


A cavallo del secolo si sono imposti sul mercato i grigliati erbosi carrabili in plastica riciclata (salvaprato) che hanno preso un grosso spazio nella realizzazione dei parcheggi verdi, sia per alcuni vantaggi tecnici di cui godono rispetto al prodotto in cemento, sia per le nuove normative che impongono un rapporto tra le superfici costruite rispetto al verde e sia sulla necessità di rendere il più possibile drenanti le aree orizzontali.


I materiali che si usano normalmente sono di tre tipi:

- LLDPE per superfici non carrabili

- L’HDPE e il PP/PE per superfici carrabili


Parlando di parcheggi carrabili, l’HDPE è un materiale che permette una buona elasticità del prodotto ma nello stesso tempo una buona resistenza a compressione, a flessione e a torsione. Quest’ultimo elemento è da considerare con cura in quanto il grigliato deve sopportare la forza che una macchina ferma imprime sul manufatto girando le ruote.

Inoltre ha un’ottima resistenza alle basse temperature ma, allo stesso tempo, una minore stabilità sotto l’effetto dell’irraggiamento solare se non debitamente controbilanciato con cariche minerali.

Il compound PP/PE ha una buona resistenza a compressione e alle alte temperature solari, ma ha una scarsa resistenza alla torsione e alla flessione. Anche la resistenza alla flessione, oltre a quella a torsione che abbiamo visto prima, è un elemento da considerare quando il sottofondo non assolve a dovere il suo compito di portata statica e di complanarità rispetto al piano in plastica. Inoltre ha una scarsa resistenza alle basse temperature con la possibilità di sbriciolamento delle parti in plastica fuori terra.

La scelta dei due materiali che hanno vantaggi e svantaggi è da farsi considerando la stagionalità, la latitudine del cantiere, la perizia nella posa e il tipo di traffico veicolare.

Esistono comunque ricette correttive da utilizzare, una volta che si hanno tutti gli elementi progettuali, che tengono anche in considerazione il costo della materia prima differente tra le due famiglie, la tipologia di stampo, la macchina per la stampa del prodotto, i colori e gli additivi protettivi richiesti.

Naturalmente la corretta scelta delle materie prime rigenerate non esaurisce le decisioni che si devono fare per progettare e realizzare un buon parcheggio “verde”. Possiamo qui di seguito elencare alcuni particolari da tenere presente:

- La forma dell’alveolo è consigliabile sia a nido d’ape o circolare in modo che le tensioni si distribuiscano in modo omogeneo

- L’aggancio tra una piastrella e l’altra deve tenere in considerazione la dilatazione termica che il prodotto subisce sotto il sole. In assenza di spazio tra gli elementi bisogna considerare di lasciare dei giunti di dilatazione in entrambi le direzioni.

- I piedini nell’intradosso del grigliato dovrebbero essere di una lunghezza non inferiore ai 3,5 cm. per permettere un idoneo aggrappo al terreno sottostante

- La stratificazione su cui appoggia il grigliato erboso deve prevedere due materiali inerti con granulometria diversa divisi da un tessuto non tessuto drenante, meglio se in polipropilene a filo continuo e uno di finitura adatto alla semina dell’erba.

- Il livellamento meccanico attraverso pressatura è molto importante per prevenire cedimenti della pavimentazione

- Dotare l’area di una irrigazione automatica e prevedere concimazioni e ripristino della terra da coltura mancante dopo l’apertura dell’area sarebbe consigliato.

Categoria: notizie - tecnica - plastica - riciclo - grigliato erboso - HDPE - PP - PP/PE - edilizia

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