COME E PERCHÉ UTILIZZARE I RIFIUTI PLASTICI PER LA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILI

Economia circolare
rMIX: Il Portale del Riciclo nell'Economia Circolare - Come e Perché Utilizzare i Rifiuti Plastici per la Produzione di Combustibili
Sommario

- Lo scarto del riciclo meccanico dei rifiuti plastici

- Quali vantaggi nell'impiego di rifiuti urbani non riciclabili come combustibile

- Come deve essere preparato il rifiuto per essere utilizzato come combustibile

La densificazione dei rifiuti plastici destinati alla produzione di combustibili

di Marco Arezio

Quando parliamo di economia circolare, parola molto di moda al giorno d’oggi, intendiamo la produzione di un bene, il suo uso, il suo riciclo a fine vita e la nuova produzione fatta con la materia prima del prodotto riciclato.

In questo processo non sempre si riesce a rendere circolare, attraverso i comuni sistemi di riciclo meccanici, il 100% dei rifiuti che raccogliamo.

Una parte di essi finiva e finisce in discarica, con tempi di decomposizione talmente lunghi da definirli eterni, con problemi di possibile inquinamento delle aree circostanti.

Nel campo delle materie plastiche, quello che possiamo definire il rifiuto del rifiuto, può ancora essere recuperato attraverso la creazione di un prodotto adatto alla produzione di combustibile industriale destinato ad impianti come le cementerie, le acciaierie e altre produzioni energivore.

L’argomento dell’utilizzo dei rifiuti urbani non riciclabili come combustibile non può essere più attuale di così, vista la situazione degli alti prezzi del petrolio e del gas, che stanno fortemente incidendo sui costi di produzione, sia delle attività industriali che nella produzione di energia elettrica.


Impiegare i rifiuti urbani non riciclabili significa:

• Ridurre l’uso delle fonti fossili

• Ridurre i rifiuti che sarebbero destinati alle discariche

• Ridurre i costi di produzione

• Utilizzare carburanti a Km. 0

• Ridurre l’impronta carbonica del traffico delle materie prime industriali

• Ridurre la dipendenza energetica dall’estero


Il nord Europa, dove l’utilizzo di CSS e CDR per la produzione di energia elettrica e per l’alimentazione dei forni industriali è circa il 60-80% dei carburanti utilizzati, ci dimostra come le nuove tecnologie di filtrazione dell’aria rende il processo sicuro e conveniente.


Ma come deve essere preparato il rifiuto per essere utilizzato come combustibile?

Lo scarto dei rifiuti urbani è un mix eterogeneo, composto prevalentemente da plastiche miste, che sono, per forma, natura, densità e composizione, bisognose di un trattamento che le amalgami in modo regolare per poterle utilizzare come combustibile.

Questa operazione può essere fatta attraverso l’uso di specifici densificatori, che trasformano quello che è un ammasso scomposto e variegato di rifiuti plastici in un prodotto dalla forma di un macinato grossolano.

Lo scopo del densificatore non è solo quello di regolarizzare il rifiuto plastico misto, in pezzature che vanno da 25 a 60 mm., quindi facilmente utilizzabili in tutti i forni, ma anche quello di ridurne drasticamente la percentuale di umidità creando un comburente asciutto e prestante.

Il desnsificatore è un impianto che viene utilizzato anche per amalgamare le plastiche flessibili e leggere durante le fasi di riciclo.

Infatti per poter estrudere il rifiuto plastico con peso specifico basso, si tende ad agglomerare le parti tra loro creando delle pezzature che possano, attraverso il loro peso maggiore, essere gestite facilmente in un impianto di estrusione o di stampaggio.

Categoria: notizie - plastica - economia circolare - riciclo - rifiuti - combustibili

Iscriviti gratuitamente a rNEWS per leggere l’articolo completo
Se sei già iscritto leggi l’articolo

CONTATTACI

Copyright © 2024 - Privacy Policy - Cookie Policy | Tailor made by plastica riciclata da post consumoeWeb

plastica riciclata da post consumo