Il Caso della Formula del Polipropilene Perduta a Milano.Capitolo 10: Ombre e Sangue sotto il Castello di Corenno Plinio di Marco ArezioIl commissario Lucia Marini e il maresciallo Valenti, dopo aver organizzato meticolosamente delle ronde discrete in borghese, si trovano di fronte a un momento decisivo della loro indagine. Una sera, mentre la luce del crepuscolo avvolge il paesaggio di Corenno Plinio, notano una figura sospetta che si introduce nel castello attraverso una porta segreta, celata da uno sperone di roccia. Valenti: "Guardi là, commissario! Qualcuno sta entrando nel castello da quella porta nascosta." Lucia: "Sì, l'ho visto. Questa potrebbe essere la nostra occasione. Dobbiamo decidere velocemente cosa fare." Valenti: "Proporrei di seguirlo dentro. Se quella porta non era chiusa a chiave, potrebbe significare che l'interno del castello nasconde altre sorprese. Dovremmo approfittarne ora che abbiamo l'opportunità." Lucia: "Concordo. Ma procediamo con cautela. Non sappiamo cosa o chi troveremo all'interno. Gli altri militari resteranno qui a fare la guardia alla porta per assicurarci una via di fuga e impedire che altri possano seguirlo o sorprenderci." Valenti fa un segno ai militari, indicando loro di rimanere in posizione, mentre lui e Lucia si avvicinano silenziosamente alla porta semiaperta. Con movimenti cauti e coordinati, varcano la soglia, immergendosi nell'oscurità del castello. Valenti: "Stia attenta, commissario. Non sappiamo cosa ci aspetta. Manteniamo un profilo basso e cerchiamo di non fare rumore." Lucia: "Sì, procediamo. Teniamo gli occhi aperti per qualsiasi indizio o segno che possa dirci di più su chi abbiamo visto entrare e su cosa stia facendo qui." Mentre avanzano con cautela attraverso i corridoi bui del castello, i due si affidano alla luce debole delle loro torce per orientarsi. Ogni tanto, il rumore dei loro passi risuona sulle antiche pietre, ma procedono determinati, guidati dall'istinto e dalla volontà di scoprire la verità dietro le mura del castello. Lucia: "Maresciallo, sente quel rumore? Sembra provenire da quella direzione." Valenti: "Sì, lo sento. Potrebbe essere il nostro uomo. Avviciniamoci senza far rumore." Il cuore di Lucia batte forte mentre si avvicinano alla fonte del rumore, consapevoli che ogni passo potrebbe portarli a una scoperta significativa o a un pericolo imprevisto. La tensione è palpabile, ma la determinazione di scoprire i segreti del castello e di portare alla luce le attività sospette che si celano dietro la facciata tranquilla di Corenno Plinio li spinge avanti, nel cuore oscuro del mistero. Dopo aver esplorato il dedalo di cunicoli mal illuminati e superato sale spoglie che sembravano non essere state abitate da anni, Lucia e il maresciallo Valenti si trovano di fronte a una scala in pietra. La presenza di un cancello in ferro, spalancato come per invitarli a proseguire, aggiunge un senso di inquietudine all'avventura. Seguendo la tenue luce che sembra suggerire una via, si inoltrano ancora più profondamente nei segreti del castello. Scendendo parecchi gradini, giungono infine a una grande sala che, al contrario delle precedenti, mostra evidenti segni di recente utilizzo: un grande tavolo al centro, circondato da numerose sedie, suggerisce che lì si siano tenute riunioni o incontri. L'atmosfera è carica di un'energia silenziosa, come se le pareti potessero raccontare storie di segreti e piani celati. Oltre la sala, una nuova galleria con un cancello aperto attrae la loro attenzione. Il silenzio che ora li avvolge è così denso che il più lieve rumore sembrerebbe un tuono. Decidono quindi di procedere, consapevoli che ogni passo potrebbe portarli a scoprire qualcosa di importante o a incontrare chi si nasconde dietro il mistero del castello. Nel buio del cunicolo, Lucia e Valenti, guidati dall'istinto di protezione e dalla consapevolezza dei potenziali pericoli, estraggono con decisione le loro pistole d'ordinanza, pronti ad affrontare qualsiasi eventualità. Lucia: "Stiamo entrando in territorio sconosciuto, maresciallo. Manteniamo alta l'attenzione e procediamo con cautela." Valenti: "Concordo, commissario. Qualunque cosa troviamo là dentro, dobbiamo essere pronti a tutto. Ricordiamoci che il nostro obiettivo è scoprire la verità e assicurare alla giustizia chi viola la legge." Avanzano lentamente nel cunicolo, le pistole pronte e i sensi all'erta, cercando di adattare gli occhi alla scarsa luminosità. Ogni ombra sembra nascondere un segreto, ogni eco del loro passaggio risuona come un monito. Ma Lucia e Valenti non si lasciano intimidire; guidati da un senso di dovere e dalla determinazione di fare luce sulle ombre che avvolgono il castello di Corenno Plinio, sono pronti ad affrontare qualsiasi sfida si presenti. Mentre avanzano cautamente nel tunnel, il rumore distinto come uno sciabordio attira l'attenzione di Lucia e del maresciallo Valenti. Il suono sembra provenire da più avanti, conducendoli attraverso l'oscurità. La tensione è palpabile, ma la curiosità e la determinazione a scoprire la verità li spingono a proseguire. Lucia: "Sta sentendo anche lei quel rumore, maresciallo? Sembra venire da questa direzione." Valenti: "Sì, lo sento. Sembra uno sciabordio... forse siamo vicini a una uscita sul lago. Continuiamo a seguire il suono, ma rimaniamo in allerta." Il tunnel, dopo una tortuosa discesa, si apre infine su un'ampia caverna illuminata dalla luce lunare che filtra da un'apertura. Davanti a loro, una scena inaspettata: un molo ben attrezzato si estende sulla riva del lago, con una boa che sembra adatta per l'attracco degli idrovolanti. Il collegamento segreto tra il castello e il lago rivela un nuovo strato di mistero nelle attività sospette legate alla proprietà. Sulla piattaforma vicino al lago, un uomo è intento a pulire per terra ciò che sembra essere una macchia di sangue, ignaro della presenza di Lucia e Valenti. Lucia: "Guardi là, maresciallo. Quell'uomo sta cercando di pulire una macchia... che sembra sangue." Valenti: "Questo non presagisce nulla di buono. Dobbiamo intervenire, ma con cautela. Non sappiamo se sia armato o se ci siano altri complici nelle vicinanze." Lucia annuisce, condividendo l'approccio cauto suggerito da Valenti. Entrambi consapevoli del pericolo, si preparano ad affrontare l'uomo, cercando di mantenere l'elemento sorpresa dalla loro parte. Lucia: "Andiamo. Proverò a parlare con lui, cerchiamo di capire cosa sta succedendo qui senza scatenare un confronto diretto. Se la situazione dovesse degenerare, siamo pronti a difenderci." Valenti: "Capito, commissario. Sto al suo fianco." Con le pistole pronte ma non puntate, per non sembrare subito ostili, Lucia e Valenti si avvicinano silenziosamente all'uomo, pronti a scoprire quale ruolo gioca in questo complesso intrigo che sembra coinvolgere il castello, la sua rete segreta di tunnel, e ora, un possibile atto di violenza legato alle acque misteriose del Lago di Como. Nell'ombra che inizia a farsi più densa con il calare della sera, il maresciallo Valenti si fa avanti, tenendo la pistola abbassata in segno di cautela ma pronta all'uso. Valenti: "Carabinieri! Rimanga dove è e presenti le sue generalità." L'uomo, sorpreso, si arresta nel suo intento di pulire la macchia sul pavimento. Alza lentamente le mani in un gesto di apparente resa, girandosi per affrontare Lucia e il maresciallo. La luce incerta del crepuscolo disegna il suo profilo in modo drammatico, rivelando un'espressione che oscilla tra la sorpresa e la determinazione. Nel momento in cui i suoi occhi incontrano quelli dei suoi interlocutori, con uno scatto improvviso e inaspettato, estrae una pistola nascosta e spara. Il tempo sembra rallentare mentre il proiettile sfreccia nell'aria, colpendo il maresciallo Valenti di striscio al braccio. Il dolore acuto e improvviso fa sì che il maresciallo cada a terra, sorpreso più che altro dalla rapidità dell'azione. Lucia: "Maresciallo!" Nel caos del momento, l'istinto e l'addestramento prendono il sopravvento. Lucia, con un movimento rapido e preciso, punta la sua pistola verso l'uomo e fa fuoco. Il colpo lo colpisce, costringendolo a fare un passo indietro, sorpreso e ferito. La figura dell'uomo indietreggia colpita, il suo viso contorto in una smorfia di dolore. Perde l'equilibrio, barcolla pericolosamente sull'orlo della piattaforma e, con un'ultima incerta danza, cade all'indietro sulle scogliere che lambiscono il lago. Il suo corpo si scontra con la dura realtà degli scogli prima di scomparire nelle acque scure del Lago di Como, lasciando dietro di sé solo il rumore sordo del suo impatto. Lucia, correndo verso il maresciallo, chiede con urgenza: "Maresciallo, come sta? È ferito gravemente?" Valenti, stringendosi il braccio ferito ma riuscendo a sorridere debolmente: "È solo un graffio, grazie a Dio. Anche questa volta mi è andata bene, commissario." Lucia guarda il lago, cercando di scorgere qualche segno dell'uomo caduto, ma le acque rimangono mute, celando il destino di chi vi è scomparso. Con un profondo sospiro, si volta verso Valenti, consapevole che la serata ha preso una piega ancor più pericolosa e misteriosa. Lucia: "Dobbiamo avvisare subito i rinforzi e organizzare una ricerca. Quell'uomo potrebbe avere informazioni cruciali per il nostro caso." Mentre attendono l'arrivo dei rinforzi, Lucia e il maresciallo si guardano, consci che la notte ha rivelato solo una parte dei segreti nascosti nelle profondità di Corenno Plinio e che la loro indagine è appena entrata in una nuova, oscura fase. Dopo l'intenso confronto nella caverna, Lucia Marini e il maresciallo Valenti si affrettano a risalire i cunicoli, ritornando verso l'ingresso segreto del castello. L'aria nei tunnel sembra più pesante dopo gli eventi appena vissuti, ma l'urgenza di agire li spinge avanti. Arrivati all'uscita, trovano i militari di guardia che li attendono, ansiosi di sapere cosa sia successo. Lucia: "Abbiamo avuto uno scontro con un uomo armato all'interno. Ha sparato al maresciallo Valenti. È stato ferito, ma non gravemente. Abbiamo risposto al fuoco, e l'uomo è caduto nel lago dopo essere stato colpito. Abbiamo bisogno di una squadra di ricerca subito." I militari, subito attivati dall'urgenza della situazione, si organizzano per prestare le prime cure al maresciallo e per iniziare le ricerche dell'uomo caduto nel lago. Militare: "Subito, commissario. Organizzeremo le ricerche. Maresciallo, la porteremo in ospedale per assicurarci che la ferita venga trattata adeguatamente." Il maresciallo, pur con il dolore, annuisce con gratitudine, consapevole dell'importanza di ricevere cure mediche immediate. Dopo aver assistito alla partenza dell'ambulanza per l'ospedale, Lucia torna all'Hotel Belvedere, dove la calma della sua stanza le offre un contrasto netto con gli eventi della notte. Lì, decide di agire su due fronti cruciali: recuperare prove fisiche e confrontare le tracce di sangue. Prima di tutto, chiama i carabinieri di Dervio incaricati delle ricerche. Lucia: "È cruciale che recuperiate lo straccio insanguinato che abbiamo visto usare dall'uomo nel castello. Potrebbe essere una prova fondamentale per le nostre indagini." Carabiniere: "Capito, commissario. Ci assicureremo di recuperarlo e di consegnarlo ai tecnici per l'analisi." Successivamente, Lucia contatta il dottor Branchini, sperando di trovare un collegamento tra il sangue trovato nel castello e il ferito che si era presentato da lui. Lucia: "Dottor Branchini, abbiamo bisogno del suo aiuto. È possibile che lei abbia una traccia delle medicazioni effettuate all'uomo ferito che si è presentato da lei? Vorremmo confrontare il gruppo sanguigno con una macchia di sangue trovata nel castello." Dottor Branchini: "Ah, commissario Marini, in effetti, quando ho medicato quell'uomo, ho dovuto tagliare un pezzo del suo indumento insanguinato per accedere alla ferita. Ho conservato quel brandello di stoffa in una piccola busta sigillata, pensando di bruciarla più tardi per motivi sanitari. Fortunatamente, non l'ho ancora fatto. Posso recuperarla e consegnarla a lei se pensa possa essere utile alle sue indagini." Lucia: "Sarebbe estremamente utile, dottore. Le sarei molto grata se potesse conservarla e tenerla pronta per il ritiro. Questo brandello di stoffa potrebbe essere la chiave per collegare diversi elementi del nostro caso." Successivamente, Lucia chiama la stazione dei carabinieri di Dervio per organizzare il ritiro del prezioso reperto. Lucia: "Buongiorno, sono il commissario Marini. Ho bisogno che qualcuno di voi vada a ritirare un elemento probatorio importante presso il dottor Branchini a Corenno Plinio. Si tratta di un pezzo di indumento insanguinato, conservato in una busta sigillata. Successivamente, dovrà essere portato al centro per le analisi biologiche. È cruciale che venga analizzato al più presto." Carabiniere di Dervio: "Capito, commissario. Organizzeremo subito il ritiro del reperto e ci assicureremo che venga consegnato direttamente al laboratorio. Procederemo poi con le analisi richieste." Mentre attende il recupero del brandello di stoffa, Lucia medita sui possibili collegamenti tra il sangue trovato al castello, il ferito assistito dal dottor Branchini, le pressioni esercitate sul sindaco e le misteriose riunioni che si tengono al castello. Ogni nuovo indizio sembra aggiungere profondità a un puzzle sempre più complesso. Lucia pensa: "Se riusciamo a collegare il sangue sul brandello di stoffa con quello trovato al castello, potremmo avere una prova diretta dell'identità di uno dei partecipanti a queste riunioni segrete. Questo, a sua volta, potrebbe spiegare perché il sindaco sia stato sotto pressione. Forse è stato costretto a facilitare l'accesso al castello per queste riunioni o per nascondere qualcosa di più sinistro. Bisogna scoprire cosa si cela dietro tutto questo, e ogni pezzo di questo mosaico è essenziale per vedere l'immagine completa."
SCOPRI DI PIU'Quali sono le caratteristiche delle linnee di trasporto dei fluidi in una produzione industriale di Marco ArezioUna produzione industriale ha, normalmente, la necessità di essere supportata da una serie di fluidi, come l’acqua, l’aria compressa o il vapore.Per poter trasportare i diversi fluidi necessari al funzionamento degli impianti di produzione, bisogna poter contare su tubazioni progettate in base al fluido che dovranno contenere, la distanza del trasporto, il loro diametro e la pressione di lavoro. In questo articolo affrontiamo gli elementi che costituiscono una rete di distribuzione industriale dei fluidi e cosa dobbiamo tenere in considerazione per scegliere i migliori materiali adatti allo scopo. Una rete di tubi per il trasporto dei fluidi industriali può rientrare nella voce delle reti di servizio alla produzione e, per questo motivo, la loro installazione e manutenzione deve essere considerato nei costi degli impianti e in quelli di manutenzione. Quindi, è importante progettare, realizzare ed installare la miglior rete di tubature possibili, in modo da minimizzare i costi generali ed aumentarne la durata nel tempo. Infatti, è sempre utile prevedere un sovradimensionamento, ma con attenzione, della linea e degli elementi che sono a supporto, in quanto potrebbe essere necessario, in futuro, un aumento del fabbisogno di fluidi richiesto da un possibile incremento dei volumi di produzione, senza dover rifare le linee di trasporto. Gli elementi che costituiscono una linea di trasporto della fluida sono costituiti dai seguenti prodotti: • Tubi • Elementi di raccordo • Accessori In primo luogo possiamo dire che le linee di servizio alla produzione dovrebbero essere visibili e di facile accesso, in modo da poter svolgere le eventuali riparazioni o ispezioni, in modo veloce ed agevole, senza pregiudicare i tempi della produzione. Inoltre, ogni linea deve essere ben riconoscibile in base al flusso che in essa scorre, infatti, i dati che indicano la natura del fluido possono essere riportati sui tubi, in varie forme, quali il nome per esteso, l’abbreviazione o la formula chimica. Per le tubazioni convoglianti fluidi pericolosi, oltre al colore di base, deve essere presente il simbolo di pericolo e il nome o la formula del fluido. Occorre, infine, tenere presente che le tubazioni e tutti i componenti devono essere installati in modo da: • non intralciare il transito • non occupare spazi di lavoro • non essere danneggiati da mezzi di trasporto • non costituire barriera alla diffusione della luce naturale Scelta dei tubi da installare I materiali più comuni che compongono i tubi, utilizzati nelle linee di trasporto dei fluidi in produzione, sono la plastica, il rame, l’acciaio, la ghisa e, misura minore, il calcestruzzo. Per la scelta di una tipologia piuttosto che un’altra, deve essere considerato il tipo di fluido da trasportare, la pressione all’interno del tubo, la temperatura di esercizio, l’aggressività del fluido sulla linea e alcune considerazioni ambientali dello stabilimento, come l’umidità, il calore e l’aggressività di componenti esterni. Inoltre, influisce sulla scelta del tubo, in merito al fluido da trasportare, la filettatura o la saldatura delle giunzioni tra i tubi stessi, che dovrà tenere in considerazione le caratteristiche generali del fluido. Una volta scelto il materiale ed il tipo giuntura più adatta, viene determinato il diametro e lo spessore del tubo. Il diametro viene determinato in base alla portata del fluido da convogliare, tenendo conto di bilanciare economicamente i costi di installazione, crescenti al crescere del diametro delle tubazioni. Tubi in acciaio I tubi in acciaio sono, di gran lunga, la tipologia più usata nelle linee di produzione e vengono classificati in base al loro impiego: • Tubi filettabili • Tubi commerciali • Tubi per applicazioni meccaniche • Tubi per condotte • Tubi speciali • Tubi zincati I tubi in acciaio sono impiegati per il trasporto dei liquidi, anche in presenza di alte temperature, di gas, di sostanze non alterabili e di pressione. Tubi in ghisa I tubi di ghisa sferoidale sono ottenuti per centrifugazione e sono normalmente dotati di giunto a bicchiere con guarnizione in elastomero, oppure per particolari applicazioni, sono disponibili in versione flangiata. Vengono impiegati, normalmente, nel trasporto delle acque nere o del gas, attraverso degli appositi strati di rivestimento in base alla tipologia di fluido da contenere. Tubi in rame I tubi in rame sono caratterizzati da una conducibilità elettrica e termica elevatissime, superate solo da quelle dell'argento, inoltre il rame è molto resistente alla corrosione e non è magnetico. Vengono impiegati per trasportare l’acqua potabile, il gas combustibili, i gas medicali, l’acqua per il riscaldamento e i fluidi per condizionamento e refrigerazione. Infatti, il rame è impermeabile ai gas, facilmente piegabile, resiste alla corrosione e non invecchia se esposto alla radiazione solare. Tubi in plastica I tubi in plastica hanno avuto una veloce diffusione negli ultimi decenni, impiegandoli per il trasporto di liquidi e dei gas, in quanto possiedono una buona resistenza alla corrosione da parte degli agenti chimici, sono leggeri. flessibili e hanno ottime proprietà dielettriche. Grazie a tali caratteristiche, i tubi in plastica hanno trovato applicazione anche per il convogliamento (in pressione e per gravita) delle acque reflue inquinate. Per contro, quelli in PVC, per esempio, non sono adatti per pressioni di esercizio superiori a 16 bar e per temperature superiori a 60 °C o per frequenti variazioni di temperatura. Infine subiscono un sensibile invecchiamento (che li rende fragili) se sono sottoposti all’esposizione prolungata della luce e frequenti sbalzi termici. I principali materiali di cui sono costituiti i tubi di materiale polimerico sono: • Polipropilene (PP) • Polietilene (PE) • Policloruro di vinile (PVC) • Plastici rinforzati con fibre di vetro (PRFV) Un altro vantaggio molto importante delle tubature realizzate con i polimeri plastici è la loro notevole durata, specialmente quelli prodotti in PVC, che può raggiungere anche i 50 anni di esercizio se conservati e protetti in modo idoneo. Dilatazioni termiche La presenza di calore nella linea deve far riflettere, non solo sulla tipologia di materia prima da utilizzare per i tubi, ma anche sui comportamenti che queste materie prime possono avere durante le variazioni di temperatura in funzione della lunghezza della linea stessa. Non solo sono da tener presente, al fine della corretta progettazione dei tubi, le temperature di esercizio e di picco, ma anche gli sbalzi termici che possono avvenire tra parti di impianti più freddi e altri più caldi. Inoltre, in una tubazione rettilinea di diametro contenuto, l’allungamento può comportare una flessione (carico di punta) in grado di sollecitare pericolosamente le flange di collegamento della tubazione alle apparecchiature. Categoria: notizie - tecnica - produzione - linee di tubazioni
SCOPRI DI PIU'Cosa succederà al mercato del PVC in India dopo la caduta dei prezzi di Luglio?Secondo gli esperti del settore, dopo una caduta di circa il 16 % sul prezzo del PVC in India, pari a circa 130 $/tonnellata all’inizio del mese di luglio, sembra che un rimbalzo sia possibile. Infatti il prezzo medio del PVC si è attestato intorno a 1400 $/Ton CIF India per la prima volta dall’inizio di Febbraio, con dei distinguo sulle tipologie di PVC che compongono il paniere di riferimento. Secondo i dati del Price Index di ChemOrbis, la media settimanale dei prezzi del PVC K67, su base CIF India, ha registrato un calo totale di $/Ton 280/ dall'inizio del trend ribassista a fine aprile. Tuttavia i prezzi medi rimangono a circa 780 $/Ton superiori ai livelli visti nel maggio 2020, data in cui iniziò il più lungo rally rialzistico della storia delle materie plastiche. La spiegazione di questa discesa dei prezzi potrebbe essere individuata nella seconda ondata di COVID 19 che ha investito il paese, con la conseguente riduzione della produzione a causa della scarsa richiesta di prodotti finiti. Questo fenomeno ha calmierato i prezzi facendo scendere le quotazioni del PVC, in relazione anche al fatto che una minore produzione significa un numero minore di salariati al lavoro e, di conseguenza, una minore capacità di spesa delle famiglie. Ma nel breve periodo si ipotizza un rimbalzo dei prezzi del PVC a causa della probabile domanda post-monsone. I mesi piovosi monsonici da giugno a settembre sono in genere una stagione a bassa domanda per il mercato degli utenti finali del PVC in India. Gli acquirenti tendono ad iniziare a fare scorta per la stagione post-monsonica ad agosto, quando la domanda inizia a salire. "Gli acquisti per la stagione post-monsonica iniziano ad agosto e questo è un altro motivo per cui i prezzi dovrebbero aumentare", ha affermato il commerciante con sede a Mumbai.
SCOPRI DI PIU'La storia dello stampaggio rotazionale con materiali diversidi Marco ArezioIl processo dello stampaggio tramite il processo rotazionale sembra una conquista recente, nata in concomitanza con l’esplosione dell’uso della plastica dopo la seconda guerra mondiale. In realtà, anche se con altri materiali, la costruzione di oggetti attraverso il processo di rotazione dello stampo, si può far salire al periodo egizio, greco e anche cinese, i cui artigiani realizzavano oggetti in ceramica per l’uso quotidiano ed artistico. Sono avvenuti, infatti, numerosi ritrovamenti di ceramiche sferiche o semisferiche che hanno fatto riflettere di quanto fosse stata diffusa questa tecnica costruttiva in quelle ere storiche. Un altro esempio documentato dell’uso di questo sistema produttivo è da far risalire intorno al 1600 d.C., periodo in cui i cioccolatieri svizzeri utilizzavano la tecnica rotazionale per creare uova di cioccolato cave, ma soprattutto dallo spessore uniforme. Bisogna aspettare però fino al 1855 quando l’inglese R. Peters introdusse lo stampaggio a rotazione biassiale per la produzione industriale di involucri cavi, tra i quali anche gli elementi di protezione dei pezzi di artiglieria. La dimestichezza con cui i produttori si avvicinarono al sistema di iniezione rotazionale, permise numerose esperienze applicative su prodotti come la cera, ad opera di F.A. Voelke nel 1905, come il gesso per mano di R.J. Powell nei primi anni 20 del secolo scorso. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso, con l’avvento delle materie plastiche, lo stampaggio rotazionale fu impiegato, per la prima volta, nella realizzazione delle teste delle bambole utilizzando il PVC in polvere e impiegando stampi di lega di nichel-rame. Fu davvero un colpo di fulmine per l’industria, infatti lo stampaggio rotazionale utilizzando le materie plastiche crebbe in maniera vertiginosa, creando sempre nuovi e più grandi prodotti nei settori commerciali più disparati. Se tra il 1950 e il 1960 l’applicazione di questo sistema riguardò prevalentemente i giocattoli o i piccoli accessori per la casa, ma nei periodi successivi, con la costruzione di nuovi e sempre più grandi stampi, si realizzarono prodotti industriali di grandi dimensioni, come i contenitori di sostanze chimiche, cisterne per fertilizzanti e diserbanti, serbatoi dell’acqua e di carburanti, serbatoi per auto, barriere stradali, barche, canoe, boe e molti altri prodotti. Categoria: notizie - tecnica - plastica - stampaggio rotazionale
SCOPRI DI PIU'DS Smith lancia una campagna denominata "per il presente e per il futuro"Secondo quanto riportata da Adn Kronos, Ds Smith, società leader nel settore del packaging multisettoriale ha varato un'iniziativa chiamata "per il presente e il futuro" in cui si impegna concretamente a fare dei passi decisivi verso la sostenibilità della sua filiera produttiva. Vediamo quali.Ds Smith, azienda del packaging sostenibile, lancia oggi la sua nuova strategia di sostenibilità, "Per il presente e per il futuro", che delinea impegni e obiettivi per il prossimo decennio. Ds Smith continuerà a concentrarsi sulla transizione verso un'economia circolare collaborando con clienti, comunità, governi e opinion leader per favorire il riciclo e rigenerare i sistemi naturali, e continuerà a concentrarsi sulla riduzione di CO2 proteggendo la biodiversità e riducendo il consumo di acqua. “E’ fondamentale che la nostra spinta a ridefinire il packaging continui a porre la circolarità al centro del nostro business, in quanto fornitori di soluzioni che rispondono alle nuove esigenze di un mondo in continua evoluzione - dichiara Miles Roberts, Ceo di Ds Smith - La nuova strategia ci consente di andare oltre il nostro solido modello di business circolare, permettendoci di fornire più soluzioni sostenibili ai nostri clienti e alla società in generale, sostituendo la plastica, abbattendo le emissioni di CO2 dalla nostra supply chain e fornendo soluzioni di riciclo alternative". La strategia definisce tre pilastri fondamentali, insieme a un impegno costante per ridurre le emissioni di CO2 del 30% rispetto al 2015 e a una tutela delle foreste e della biodiversità in cui opera. Chiusura del ciclo attraverso una migliore progettazione, entro il 2023 produrrà imballaggi riciclabili o riutilizzabili al 100% e il suo obiettivo è il riciclo o il riutilizzo di tutti i suoi imballaggi entro il 2030. Proteggere le risorse naturali sfruttando ogni fibra: entro il 2025, ottimizzerà l'uso della fibra per le singole catene di approvvigionamento nel 100% delle sue nuove soluzioni di imballaggio ed entro il 2030 mira a ottimizzare ogni fibra per tutte le catene di approvvigionamento. Ridurre rifiuti e inquinamento attraverso soluzioni circolari: entro il 2025 eliminerà 1 miliardo di pezzi di plastica dagli scaffali dei supermercati, toglierà 250.000 camion dalla strada e lavorerà con i partner per trovare soluzioni per gli imballaggi difficili da riciclare. Nel frattempo, entro il 2030 mira a utilizzare gli imballaggi e il riciclo per rendere possibile l'economia circolare, sostituendo plastica, riducendo le emissioni di carbonio dei clienti ed eliminando i rifiuti di imballaggio dei consumatori. Offrire strumenti alle persone per condurre la transizione verso un'economia circolare: entro il 2025 coinvolgerà il 100% del suo personale nell'economia circolare, ed entro il 2030 coinvolgerà 5 milioni di persone nell’adozione di stili di vita adeguati. "Per il presente e per il futuro", spiega Wouter van Tol, Head of Sustainability, Community and Government Affairs, "posiziona Ds Smith in prima linea nel settore del packaging e definisce una chiara tabella di marcia per affrontare le sfide immediate, lavorando allo stesso tempo per soddisfare le esigenze della prossima generazione, creando soluzioni in linea con i principi dell'economia circolare. Adottando un approccio di sistema completo, abbiamo un'enorme opportunità di compiere progressi significativi rispetto alle nostre responsabilità ambientali, sociali e di governance”. A seguito di progressi misurabili rispetto ai suoi nove obiettivi di sostenibilità a lungo termine, la strategia di sostenibilità "Per il presente e per il futuro" è stata introdotta come parte di una visione e di una revisione strategica per raggiungere il titolo di fornitore leader di imballaggi sostenibili. L'anno scorso, Ds Smith ha raggiunto una serie di traguardi di sostenibilità, tra cui una riduzione dell'11% delle emissioni nel 2019 rispetto al 2015 su base omogenea e il 100% di coinvolgimento nei programmi della comunità in tutto il suo sito che impiega più di 50 persone. Ha prodotto oltre 17 miliardi di scatole nel 2019/20 ed è il più grande riciclatore di carta e cartone d'Europa, gestendo 6 milioni di tonnellate all'anno e riciclando più di quanto consumato. Ds Smith è uno dei 16 partner strategici della Ellen MacArthur Foundation, l'autorità globale riconosciuta sull'economia circolare.By Adn KronosFoto: Ds Smith
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