"Due minuti a mezzanotte" tratta dell' analisi di Noam Chomsky sui pericoli che incombono sull'umanità
di Marco Arezio
Il libro prende il nome dall'Orologio dell'apocalisse, un simbolo introdotto dai scienziati post-Hiroshima e Nagasaki per evidenziare la prossimità dell'umanità alla distruzione totale. Le lancette dell'orologio si avvicinarono pericolosamente alla mezzanotte per la prima volta nel 1953, a seguito delle detonazioni delle bombe all'idrogeno da parte di USA e URSS. Oggi, secondo Chomsky, la situazione è altrettanto grave, se non di più.
Nel suo tipico stile diretto, Chomsky esamina due minacce fondamentali: il cambiamento climatico e la guerra nucleare. Entrambe sono immediate e gravemente sottovalutate o addirittura distorte nella percezione pubblica, specie sotto l'ombra delle recenti amministrazioni politiche, come quella di Donald Trump, che hanno negato o minimizzato i rischi del cambiamento climatico.
Il libro illustra come pratiche dannose quali il fracking, la trivellazione offshore, la deforestazione e la conversione di terreni per la produzione di biocarburanti non facciano che accelerare la "corsa verso il baratro".
Chomsky pone in rilievo come la guerra nucleare richieda decisioni attive per essere innescata, mentre la crisi climatica possa aggravarsi anche attraverso una pericolosa inerzia, un'indifferenza quasi silenziosa nei confronti degli evidenti segnali di pericolo inviati dal nostro pianeta.
Questa recensione enfatizza come Chomsky non solo descriva le crisi, ma solleciti anche una riflessione profonda e un'azione immediata per prevenire conseguenze irreversibili, invitando i lettori a prendere coscienza delle loro responsabilità individuali e collettive nel modellare il futuro del nostro mondo.