Un motore di ricerca nel campo del riciclo e dell’economia circolare che ti aiuta a lavorareIl portale del riciclo rMIX è uno strumento di lavoro pensato come un motore di ricerca, che opera nella nicchia di mercato del riciclo e dell’economia circolare, aiutando gli operatori del settore a trovare risposte veloci alle loro necessità, senza perdere tempo sui portali generalisti. Il portale del riciclo rMIX tratta la maggior parte delle tipologie di prodotti e servizi presenti nel campo dell’economia circolare che possiamo qui elencare: • polimeri riciclati, nelle varie forme (granuli, macinati, densificati o balle) • carta riciclata • vetro riciclato • legno riciclato • metalli riciclati (ferrosi e non ferrosi) • tessuti riciclati • RAEE • materiali edili riciclati • macchine industriali e stampi • prodotti plastici riciclati • consulenza e la distribuzione dei prodotti • ricerca e l'offerta di lavoro • lavoro conto terzi Cosa trovi nel portale del riciclo rMIX Il portale è costituito dalle macro famiglie di attività, sopra elencate, che contengono le offerte/richieste liberamente caricate dagli abbonati, o da informazioni su prodotti e servizi relativi ad aziende primarie del settore o da noi conosciute direttamente, che vengono inserite dalla redazione. Attraverso le macro famiglie, con una scelta guidata, si possono ulteriormente selezionare le sottofamiglie per creare la più idonea scrematura del prodotto, servizio, tipologia, caratteristica e paese che si desidera. Con pochi clic si riesce a trovare, tra le migliaia di posts presenti, quello che si sta cercando, avendo alla fine una scheda del prodotto o servizio e i contatti con l’azienda che li fornisce, tutto questo in quattro lingue. Se non hai trovato quello che stavi cercando puoi, a tua volta, inserire una richiesta di un prodotto o servizio, in modo che il mercato ti possa contattare e proporre ciò di cui avevi bisogno. Come funziona il portale del riciclo rMIX La consultazione alle schede presenti sul portale è libera a chiunque, ma se vuoi postare offerte o richieste o contattare un’azienda o un professionista devi abbonarti. Ci sono varie tipologie di abbonamenti: • rMIX Zero è l’abbonamento gratuito che ti permette di inserire la tua offerta/richiesta gratuitamente e in modo anonimo. Pubblicando l’offerta/richiesta, dal modulo che troverai nella Home Page del portale o attraverso il pulsante rosso “Pubblica la tua offerta” presente in ogni post, sarai automaticamente iscritto, senza nessun vincolo o spesa, a rMIX Zero. • rMIX Base è l’abbonamento che ti permettere, per un anno, di postare le tue offerte/richieste con i tuoi dati aziendali visibili a chiunque acceda al portale, anche ai non abbonati, aumentando la visibilità e la possibilità di essere contattato da mercato. • rMIX Base on Top è l’abbonamento che, abbinato a rMIX Base, ti mantiene in alto, nella prima pagina delle offerte/richieste del portale e della famiglia che hai scelto per il tuo post. • rMIX Power è l’abbonamento che ti permette, per un anno, di accedere alle migliaia di schede cliente-prodotto, presenti sul portale, e ai relativi contatti aziendali. Per vedere i contatti dei clienti dei posts anonimi, basta cliccare sul pulsante "Contatta l'azienda", presente in ogni scheda e inserire le tue credenziali usate per abbonarti. Un facile e veloce modo di avere accesso direttamente a fornitori e clienti.• rMIX Turbo è l’abbonamento completo che ti permette sia di inserire annunci con i tuoi dati aziendali visibili a tutti e sia di accedere a tutti i contatti dei clienti presenti nelle migliaia di scede del portale. E’, quindi, l’unione tra rMIX Base e Turbo. • rNEWS è l’abbonamento, valido per un anno, che ti permettere, attraverso le tue credenziali di registrazione al portale, di leggere le centinaia di articoli, riservati agli abbonati, che si trattano di ambiente, economia circolare, informazioni tecniche, lavoro e slow life. L’articolo avrà una presentazione visibile a tutti, ma se vorrai leggerlo integralmente dovrai cliccare sul pulsante “Abbonati a rNEWS per leggere l’articolo completo”, presente nel fondo della pagina, inserendo poi le tue credenziali di iscrizione al portale per continuare a leggere comodamente. Come promuovere i tuoi prodotti e servizi sul portale Per migliorare la tua visibilità sul portale o, direttamente verso i clienti presenti nel mondo, ci sono molte soluzioni a tua disposizione: • banner sulla home page del portale collegato al tuo sito internet. Inserendo il tuo banner hai la possibilità di essere contattato da chiunque acceda al portale del riciclo da qualsiasi parte del mondo. Un’opportunità di entrare in contatto con clienti e fornitori. Chiedi alla redazione un preventivo. • banner sulla newsletter settimanale (Flash newsletter). Il portale spedisce ogni settimana, a circa 12.000 utenti registrati, una Newsletter con alcuni prodotti entrati recentemente nella piattaforma. C’è la possibilità di inserire il banner della tua azienda, direttamente collegato al tuo sito internet, o un prodotto che hai inserito sul portale e vuoi promuoverlo. Chiedi alla redazione un preventivo. • newsletter settimanale personalizzata dedicata interamente alla tua azienda in cui potrai raccontare in modo prolungato della tua attività, di un progetto particolare, di una novità aziendale o commerciale. Chiedi alla redazione un preventivo. Per ulteriori informazioni scrivi alla redazione.
SCOPRI DI PIU'Le server farm sono imprese energivore con un impatto ambientale importantedi Marco ArezioSiamo abituati a scattare foto, cerare e condividere video, utilizzare le criptovalute, mandarci messaggi, interagire con le persone tramite i social, utilizzare la contabilità elettronica archiviata sul cloud. Tutto comodo, tutto semplice, tutto smart, peccato che non ci rendiamo conto dell’impatto ambientale che queste aziende possono provocare, utilizzando in modo continuo grandi quantità di corrente elettrica e di acqua per raffreddare i server. Per non far si che si possa pensare che ciò che non si vede, o non si sente in termini di odori o rumori, non possa costituire un problema, possiamo cominciare a dire che ogni Gigabyte che ci scambiamo o produciamo ha un costo energetico. Se moltiplichiamo i nostri Gigabytes per il numero di operazioni che facciamo quotidianamente con il telefonino o con il computer e, questi, con il numero di persone che contemporaneamente, durante il giorno fanno le medesime operazioni, ci troviamo di fronte ad una massa di dati che vengono scambiati ed archiviati dalle proporzioni colossali. Le multinazionali che si occupano di garantire i nostri archivi virtuali, cloud appunto, hanno fatto di questa necessità una fiorente attività, avendo costruito aziende fisiche in cui vengono istallati dei servers che creano lo spazio a noi necessario, affittandocelo per sempre. Per far funzionare questi data centers, in modo efficiente e continuativo, 24 ore su 24, viene impiegata una quantità enorme di energia elettrica, e di acqua per il raffreddamento degli impianti, che hanno un impatto negativo sull’ambiente. Facciamo un esempio, un data center può arrivare a consumare energia elettrica più di una cittadina media, indipendentemente dal traffico dati della zona, in quanto gli impianti vengono utilizzare al massimo, per soddisfare, in ogni singolo momento del giorno e della notte, le nostre esigenze virtuali o per far fronte alle anche ipotetiche, cioè gestire eventuali picchi di dati. Come risolvere il problema? Il progresso non è da fermare con soluzioni reazionarie, ma anzi è da incrementare e migliorare, ma attraverso un approccio più sostenibile ai nostri bisogni quotidiani. Possiamo portare l’esempio di Aruba, che ha costruito due nuovi data center sostenibili, studiando la possibilità di minimizzare l’impatto energetico e la creazione di CO2. I nuovi data center, che custodiranno i dati di milioni tra cittadini e d imprese, sono alimentati completamente da fonti rinnovabili, attraverso gli impianti fotovoltaici posizionati nella struttura, inoltre sistemi geotermici interni e una centrale idroelettrica di proprietà. L’unione di queste tre fonti rinnovabili di energia consente un approccio al lavoro più sostenibile, inoltre ha installato impianti geotermici, che beneficiano della presenza di acqua di falda, permettendo il raffreddamento delle macchine in modo ecologico.
SCOPRI DI PIU'Nel settore del packaging dei prodotti in carta la società Italiana Lucart ha acquisito il controllo della società Inglese ESP un traspformatore di prodotti professionali in carta.Lucart ha acquisito il 100% del capitale sociale di ESP Ltd (Essential Supply Products Ltd.). Si tratta del principale trasformatore indipendente di prodotti professionali per l'igiene della Gran Bretagna. Il Gruppo prosegue così il proprio piano di internazionalizzazione, nonostante le incertezze derivanti dalla Brexit e dalla pandemia.L'investimento contribuirà a rafforzare in maniera decisiva la leadership di Lucart nel mercato europeo dei prodotti per l’igiene Away from Home. Massimo Pasquini, Amministratore Delegato di Lucart, ha così commentato l'importante traguardo: “Questa operazione ha una rilevanza strategica per tutto il Gruppo, in quanto ci permette di consolidare la nostra presenza in Gran Bretagna, che rappresenta, per i prodotti in carta tissue, il secondo mercato più grande d’Europa. La nostra solidità finanziaria e la volontà di perseguire gli obiettivi strategici del Gruppo, unitamente alla consapevolezza che le difficoltà legate al momento storico che stiamo vivendo non debbano farci perdere la visione di lungo periodo - prosegue Pasquini - ci hanno consentito di superare anche le incertezze generate dalla Brexit e dalla pandemia Covid-19. Abbiamo portato a termine un importante ulteriore passo per lo sviluppo futuro di tutto il Gruppo”. Essential Supply Products Ltd Fondata nel 1990, Essential Supply Products Ltd registra oggi un fatturato pari a circa 30 milioni di euro all’anno. La Società, con sede e stabilimento produttivo a Malvern, impiega 85 persone su 5 diverse linee di trasformazione. Gli impianti produttivi si sviluppano su una superficie di 77.000 mq, di cui 15.000 coperti. Per posizione, mercato e tipologia di produzione, questi permetteranno di attivare importanti sinergie con gli altri stabilimenti del Gruppo. Il fondatore Carl Theakston collaborerà in prima persona per favorire il passaggio di consegne. Le sue parole riflettono la consapevolezza di aver trovato in Lucart l'acquirente ideale per il futuro della Società: "Negli anni abbiamo effettuato numerose operazioni per permettere a ESP di continuare a competere ai massimi livelli. Col tempo però mi sono reso conto che lo standard di investimenti necessario a rendere concrete le mie ambizioni per questa azienda necessitava di un investitore che condividesse i valori della famiglia ESP e che avesse la visione e il desiderio di far crescere la società in modo sostenibile e al suo pieno potenziale. Lucart - conclude Theakston - è un gruppo multinazionale a conduzione familiare che opera da 68 anni. La sua storia, visione e impegno verso i modelli di sviluppo sostenibile lo rendono l’investitore ideale perché l’avventura di ESP possa proseguire nel migliore dei modi”.Info da Lucart
SCOPRI DI PIU'L’Università Bocconi Lancia un Progetto sulla Circolarità della ModaL’attenzione per l’economia circolare non è più un concetto gridato nelle manifestazioni di piazza, ma è una realtà ormai assimilata dagli stati, dalla politica dall’industria e soprattutto dalla finanza, che valuta come investimenti rischiosi quelli concessi ad aziende che operano fuori dal concetto di circolarità.Anche il comparto universitario si è mosso per analizzare da vicino e in modo scientifico, le filiere le aziende e le conseguenze dei comportamenti industriali sulla circolarità dei settori, uno tra questi è quello della moda raccontato dall’università Milanese. La SDA Bocconi School of Management ed Enel X lanciano il Monitor for Circular Fashion Un progetto all’avanguardia in Italia che darà vita al primo Report sulla circolarità del settore moda. Il Monitor for Circular Fashion desidera coinvolgere nel progetto uno spaccato rappresentativo del settore moda italiano lungo l'intera filiera, in collaborazione con la società di consulenza per la sostenibilità Eco-Age. Candiani Denim, Dedagroup Stealth, Intesa (IBM Group), Manteco, RadiciGroup, Save The Duck, Vibram, Vitale Barberis Canonico, Vivienne Westwood, YKK, sono alcuni dei protagonisti del settore che hanno già aderito e contribuito attivamente all’osservatorio. Questa community di aziende scelte perché front-runners della sostenibilità e circolarità nella filiera italiana del settore moda, ha già avviato un percorso virtuoso per confrontarsi sulle opportunità e le sfide della circolarità. In particolare le attività si sono focalizzate sulla condivisione di buone pratiche per individuare o sviluppare nuove soluzioni concrete e misurabili di circolarità. Uno dei temi di maggior attenzione è quello del ruolo fondamentale della trasparenza e tracciabilità di filiera come strumento per dare sostanza ai claim di sostenibilità e di circolarità verso tutti gli stakeholders, compresi i consumatori. A settembre 2021 verrà pubblicato un Report che mostrerà le macro-tendenze del settore; misurerà la capacità delle aziende moda di applicare i principi dell’Economia Circolare lungo tutta la filiera; evidenzierà le best practices e i gap, e infine proporrà un piano ambizioso su come integrare la circolarità in uno dei maggiori settori italiani per l’esportazione. Il Report si baserà su una metodologia innovativa di valutazione della circolarità, sviluppata da Enel X con il know-how del team di ricerca del Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management per l’identificazione di indicatori di circolarità nel settore moda. Un approccio circolare consente di cambiare radicalmente il paradigma del take-make-waste, grazie all'applicazione di cinque modelli di business circolari (Input sostenibile, Prolungamento della vita, Riciclo e Riuso, Prodotto come servizio, Piattaforme di condivisione) per assicurare che prodotti e materiali siano mantenuti in uso il più a lungo possibile, ridisegnando i processi produttivi, logistici, distributivi e le modalità di consumo con l’obiettivo di rendere il più efficiente possibile l’utilizzo delle risorse. Il passaggio a un sistema circolare continuerà ad accelerare il movimento dell'economia globale verso un futuro sostenibile. Il Monitor for Circular Fashion aderirà alle call to action per la circolarità a livello globale, in particolare supportando iniziative chiave come il progetto UNECE “Enhancing Transparency and Traceability of Sustainable Value Chains in Garment and Footwear sector” ed il piano di azione dell’Unione Europea per la circolarità “Circular Economy Action Plan”. “L'approccio scientifico è essenziale per valorizzare e far crescere i numerosi progetti pilota nella moda circolare. Con il Monitor for Circular Fashion vogliamo supportare le aziende nella misurazione delle performance di circolarità, individuando i principali KPI per ogni modello di business della moda circolare. Nel dialogo aperto con Istituzioni e Policy Makers, il Circular Fashion Manifesto darà voce alle buone pratiche del sistema moda italiano”, afferma Francesca Romana Rinaldi, Coordinatrice del Monitor for Circular Fashion presso SDA Bocconi School of Management Sustainability Lab. "L'Economia Circolare è al centro della strategia di Enel X” – ha aggiunto Nicola Tagliafierro, Responsabile della sostenibilità globale di Enel X – “Grazie alle opportunità di business sostenibili che è in grado di generare, e che hanno permesso al Gruppo Enel di posizionarsi come leader di pubblici servizi nell'indice di sostenibilità Dow Jones. Per questa ragione abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how a supporto di una delle industrie italiane più importanti e strategiche, con l'obiettivo di rendere il settore sempre più circolare e di esempio per il mercato globale." Sono molto entusiasta del fatto che Eco-Age stia giocando un ruolo strategico in questo progetto rivoluzionario e nel coinvolgere nuovi stakeholders in questa alleanza tra SDA Bocconi ed Enel X, per collocare l'Italia al centro del dibattito globale sulla moda sostenibile”, ha concluso Livia Firth, cofondatrice e direttrice creativa di Eco-Age. Categoria: notizie - moda - economia circolare - rifiuti - tessuti
SCOPRI DI PIU'Esiste una Relazione tra l’Inflazione Mondiale e i Trasporti Marittimi?di Marco ArezioIl trasporto marittimo dei containers è diventato quasi proibitivo per le aziende che ne devono usufruire a causa degli aumenti incontrollati che, nel corso dell’anno, hanno fatto lievitare i prezzi dei containers.Ci sono dei porti cinesi come quello di Yantian nel sud del paese, uno dei più trafficati della Cina, che a fine maggio ha comunicato, a seguito della situazione pandemica locale, che non avrebbe più accettato containers, creando un’immensa congestione di navi all’imbocco del porto. Le attività portuali stanno ora lentamente tornando alla normalità ma ci sono ancora bloccate circa 140 navi in attesa di avere l’autorizzazione al carico o allo scarico, con il conseguente rallentamento delle nuove in arrivo. Dopo il problema dei ritardi registrati nel canale di Suez a Marzo a causa dell’incagliamento di una nave, la poca disponibilità di containers liberi ha fatto crescere esponenzialmente il prezzi, portando il prezzo di un container da 40” sulla rotta Shangai- Rotterdam a 11.196 UDS, valore 7 volte superiore rispetto ad un anno fa. L’attuale livello di prezzi e l’estrema lunghezza dei tempi di consegna delle merci sta mettendo in seria difficoltà il commercio mondiale, nel momento in cui ci si aspettava una ripresa dopo la fase più acuta della pandemia. Questa situazione internazionale incide fortemente sul prezzo delle merci e, a sua volta, sull’inflazione dei paesi che importano i prodotti trasportati via nave. Infatti, la Federal Reserve negli Stati Uniti, ha aumentato le previsioni inflazionistiche in quanto le merci in arrivo hanno prezzi decisamente più cari rispetto allo scorso anno e la disponibilità delle stesse è inferiore alla domanda. Mentre si apprezza un generale calo dei prezzi delle materie prime, dopo aumenti incredibili negli ultimi mesi, il loro costo, con il trasporto incluso, non da nessun beneficio al cliente finale. Ma la mancanza di containers liberi non dipende solo dalla congestione dei porti dovuti al COVID, ma anche da nuove regole apportate dall’Organizzazione Marittima Mondiale che ha imposto a tutte le compagnie di navigazione di abbassare la quota di zolfo nell’olio combustibile dal Gennaio 2020, portandolo dal 3,5% allo 0,5%. Questa nuova normativa ha portato alla rottamazione di molte navi vecchie e il revamping di altre, comprese i portacontainers, facendo diminuire la flotta circolante ed aumentare i prezzi dei noli.
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