La tecnica di recupero dei materiali preziosi nei rifiuti elettrici ed elettronici RAEEdi Marco ArezioDa tempo, il sistema della gestione e recupero dei rifiuti in Europa ha avviato un proficuo lavoro di riciclo degli scarti da post consumo, anche se con modalità e risultati differenti da paese a paese. In particolare le filiere più consolidate ad oggi sono quelle della carta, del vetro, del metallo, del legno e della plastica, da cui si ricavano annualmente ingenti risorse, in termini di materia prima seconda, che vengono impiegate nuovamente per la realizzazione dei prodotti. Basti pensare alla filiera dell’alluminio o del vetro che hanno un tasso di riciclo molto alto, permettendo di riutilizzare, in modo continuativo, il rifiuto nella produzione di articoli, minimizzando il ricorso alle materie prime naturali. Nel mondo dei rifiuti ci sono anche filiere di riciclo poco sviluppate, che presentano numeri di crescita potenzialmente molto alti e promettenti, dalle quali ci si attende un contributo sostanziale per il riciclo di preziosi elementi chimici che, diversamente, dovremmo estrarre dalla natura. Mi riferisco ai rifiuti elettrici ed elettronici, i materiali da costruzione, gli inerti, e altri materiali che possono contribuire in maniera importante a migliorare la critica situazione delle materie prime sul mercato internazionale. Alcuni metalli, per esempio, sono più difficili da trovare sul mercato e il loro costo è diventato quasi proibitivo, nello stesso tempo, non avendo sviluppato una filiera di recupero efficiente, vengono buttati in discarica. Un riferimento specifico al problema può essere rappresentato dai rifiuti RAEE, le cui percentuali di recupero dei componenti sono ancora abbastanza limitate, rispetto alle tonnellate di scarti che annualmente vengono buttate ogni anno nel mondo. All’interno dei rifiuti RAEE troviamo materie prime estremamente pregiate, come l’oro, l’argento, le terre rare e altri numerosi metalli che, per quanto estremamente preziosi, non sono facili da recuperare. Una via è quella di sottoporre i rifiuti elettrici ed elettronici, dopo la loro selezione e macinazione, alla cosiddetta idrometallurgia, un insieme di tecniche chimiche e chimico-fisiche, che permette l’estrazione dai rifiuti dei minerali preziosi da recuperare. Cosa è e come avviene il processo Idrometallurgico? Il processo Idrometallurgico si occupa del trattamento in fase liquida dei rifiuti elettrici ed elettronici, degli scarti industriali o di altre tipologie di rifiuti, finalizzate al recupero dei metalli presenti. Il processo può essere diviso in due fasi, per semplificare il processo:1. Liscivazione: consiste della dissoluzione del rifiuto da trattare attraverso l’impiego di una soluzione specifica, permettendo la dissoluzione dell’elemento solido e la stabilità dei componenti. 2. Separazione e purificazione del metallo: dal processo di lisciviazione si ricava una soluzione contenente ioni metallici e molte altre impurità. A questo punto può essere necessario trattare in maniera opportuna la soluzione (ad esempio tramite una filtrazione per rimuovere eventuali solidi sospesi, o variando alcuni parametri operativi, quali la temperatura o il pH della soluzione stessa), prima di procedere alle fasi successive del recupero del metallo. Le operazioni di recupero e purificazione possono essere completate tramite le seguenti fasi: • precipitazione/cristallizzazione • scambio ionico • estrazione con solvente • elettrodeposizione Per l’estrazione delle sostanze da recuperare si utilizza un solvente, attraverso una fase definita “estrazione liquido-liquido”, che è un processo per cui una fase liquida viene trasferita ad un’altra fase liquida ma non miscibili tra loro. Per realizzare questa operazione viene utilizzato un estraente, cioè una molecola avente proprietà complessanti che, reagendo secondo vari meccanismi con una sostanza disciolta nella fase acquosa, è in grado di estrarla. Queste due fasi, dissolvente ed estraente, costituiscono la fase organica, le cui peculiarità sono: • l’alta selettività che permette quindi la separazione di metalli con proprietà molto simili • possibilità di trattare scarti e residui industriali • elevati fattori di separazione che consentono di ottenere prodotti con un grado di purezza estremamente elevato • impiantistica semplice, flessibile e facilmente automatizzabile • impianti con impatto ambientale contenuto (i solventi sono continuamente riciclati e si opera prevalente-mente a temperatura ambiente) • basso consumo energetico • possibilità di trattare matrici contenenti basse concentrazioni di metalli per i costi di processo contenuti.Categoria: notizie - idrometallurgia - economia circolare - riciclo - rifiuti - metalli - rottame
SCOPRI DI PIU'Auto elettriche, quali scegliere: Full Eletric, Plug-in Hybrid, Full Hybrid o Mild Hybrid.Mentre l’industria automobilistica ha vissuto, probabilmente, il peggior bimestre della sua storia, c’è molta curiosità tra gli operatori, alla riapertura, per capire se il consumatore continuerà a preferire un mezzo elettrico rispetto ad una motorizzazione tradizionale. La catarsi Aritotelica che stiamo vivendo a seguito del Corona virus e del conseguente lockdown globalizzato, ci ha permesso probabilmente, di fare il punto sui grandi temi che assillano il nostro mondo e poter partecipare, attraverso le nostre azioni quotidiane, alla creazione di una più efficace sostenibilità ambientale. Il mondo della mobilità, secondo i dati diffusi a metà del 2019 dall’organizzazione internazionale indipendente Transport&Environment, prevedeva per il biennio 2020-2021, una definitiva svolta del mercato delle auto elettriche. Le case automobilistiche si erano definitivamente indirizzate nel canale della mobilità elettrica impegnandosi, non solo nella progettazione e riconversione delle fabbriche, ma anche nell’acquisto o nelle joint-venture con società specializzate nella produzione di batterie moderne, ed anche nella filiera mineraria per l’estrazione delle materie prime. Se guardiamo la consistente offerta dei modelli elettrici che sono arrivati sul mercato tra il 2018 e il 2020, possiamo notare quale importanza i costruttori di auto stiano dando al settore. Infatti, se nel 2018 i modelli in produzione in Europa erano circa 60, le previsioni per il 2020 sono di passare a 176, nel 2021 a 214 e nel 2025 a 333. Ma il favore dei consumatori verso la mobilità elettrica sarà confermata dopo il lockdown? Si presume che il settore abbia preso una strada irreversibile, dalla quale non ci sia intenzione e possibilità di fare marcia indietro, anche perché i consumatori sono sempre più attenti alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle loro città e ad un uso più ecologico dei mezzi di trasporto per i viaggi di medio raggio, quelli compresi tra 200 e 700 km. Il ruolo della macchina, da usare sulle medie percorrenze, non gode più quell’appeal che aveva prima, non solo per la questione del rapporto tra gli inquinanti emessi dalle auto per km. percorso rispetto al treno, ma anche per una nuova vivibilità durante il viaggio, in cui l’utente, sul treno, può riposare o lavorare come fosse in ufficio. L’auto elettrica, nell’ambito della fascia 1-200 km. resterà probabilmente il mezzo di trasporto meno inquinante in rapporto alla libertà di spostamento individuale. Ma come scegliere la nuova auto tra le proposte del mercato: Full Eletric, Full Hybrid, Plug-in Hybrid o Mild Hybrid ? Vediamo le differenze tra le varie motorizzazioni: Full Eletric: è un’auto la cui trazione avviene esclusivamente tramite un motore elettrico alimentato da una batteria ricaricabile tramite una sorgente esterna, domestica, wallbox o tramite una colonnina stradale. Non emettono CO2, hanno bisogno di una manutenzione molto limitata e non usano in nessun caso carburante fossile. Full Hybrid: sono veicoli che hanno un buon compromesso tra impatto ambientale, alta percorrenza kilometrica e consumi. Sono caratterizzate dall’installazione di due motori, uno elettrico e uno termico (a gasolio o a benzina), che convivono durante l’uso della vettura. Quando la macchina è in marcia, la ricarica delle batterie avviene attraverso il motore termico e le decelerazioni del veicolo. Normalmente si usa in modalità elettrica durante le basse percorrenze, come i circuiti cittadini o manualmente in altre circostanze. Plug-in Hybrid: sono auto di concezione simile alle Full Hybrid ma che hanno il vantaggio di poter essere ricaricate utilizzando anche una fonte di energia esterna attraverso un cavo.Mild Hybrid: sono veicoli dotati di un motore elettrico di potenza ridotta rispetto alle altre tre categorie che abbiamo visto, che entra in funzione solo in alcune circostanze, come l’accensione o la marcia a bassa velocità. Pur rientrando nella categoria dei motori ibridi ed essendo una soluzione più economica rispetto alle altre tipologia di trazione, è quella che però ha una minore efficacia in termini di consumi e sostenibilità.
SCOPRI DI PIU'Nonostante i pannelli siano composti da legno riciclato la loro etichetta green stride con le difficoltà del riciclodi Marco ArezioNonostante il pannello laminato sia un prodotto composto da legno di scarto, quindi annoverabile tra i prodotti con una valenza green, in quanto questo processo può contribuire alla riduzione della deforestazione e allo sfruttamento delle risorse naturali, la loro circolarità comporta delle difficoltà molto importanti. Riciclare un pannello in legno laminato è, ancora ad oggi, abbastanza complicato in virtù dei componenti chimici che vengono aggiunti al legno per dare struttura al pannello.Vediamo come vengono prodotti i pannelli in legno laminato La prima fase consiste nella raccolta e nella selezione del legno riciclato. Questo può includere il recupero di legname proveniente da imballaggi, pallet, mobili usati o altre fonti di legno da riciclare. Il legno riciclato viene poi sottoposto a un processo di sgranatura e tritatura, per ridurlo in particelle di dimensioni adeguate. Questo può essere fatto utilizzando attrezzature specializzate, come trituratori o sgranatrici. Successivamente le particelle di legno riciclato vengono combinate con un legante, come resine o adesivi a base di legno, per formare un materiale compatto. Questo miscuglio viene quindi sottoposto a pressatura per formare un pannello laminato di legno. Infine, il pannello laminato di legno viene sottoposto ad un processo di laminazione. Questo implica l'applicazione di uno strato decorativo sulla superficie del pannello, che può essere una finitura in legno, una carta stampata o una pellicola di laminazione. Questo strato conferisce al pannello un aspetto estetico e può fornire protezione aggiuntiva. Per concludere la produzione, il pannello laminato viene tagliato nelle dimensioni desiderate e sottoposto a una fase di rifinitura, che può includere la levigatura, l'applicazione di rivestimenti protettivi o altre operazioni di finitura per migliorarne l'aspetto e la durabilità. Quali sostanze chimiche utilizzate per la produzione Nella produzione di pannelli in legno laminato, vengono utilizzate diverse sostanze chimiche che svolgono ruoli specifici durante il processo di fabbricazione. Le principali sono: Le resine o gli adesivi a base di legno sono essenziali per unire le particelle di legno e formare un pannello compatto. Alcuni esempi di resine comunemente utilizzate sono le resine ureiche, fenoliche o a base di melamina. Queste resine forniscono una forte adesione e contribuiscono alla stabilità e alla durabilità del pannello. I catalizzatori sono utilizzati per accelerare o controllare il processo di indurimento delle resine utilizzate nella laminazione del legno. I catalizzatori possono essere utilizzati in piccole quantità e possono includere sostanze chimiche come l'acetato di ammonio o l'acetato di calcio. Per ottenere l'aspetto desiderato dei pannelli laminati di legno, possono essere aggiunti coloranti o pigmenti alla resina. Questi coloranti possono essere sia organici che inorganici e vengono utilizzati per ottenere una vasta gamma di colori e finiture. In alcuni casi, possono essere aggiunti additivi antifiamma per migliorare la resistenza al fuoco dei pannelli in legno laminato. Gli additivi antifiamma possono ridurre la combustibilità del materiale e proteggere i pannelli da potenziali rischi di incendio. Durante il processo di produzione, possono essere utilizzati lubrificanti o agenti di rilascio per facilitare la lavorazione del legno e la rimozione dei pannelli dalle attrezzature. Questi agenti riducono l'attrito e consentono una migliore manipolazione del materiale. Che impatto ha sull’ambiente la produzione dei pannelli laminati Durante il processo di produzione dei pannelli laminati in legno, l'uso di alcune sostanze chimiche può potenzialmente contribuire all'emissione di inquinanti nell'ambiente. Gli inquinanti prodotti dipendono dalla specifica sostanza chimica utilizzata e dalle pratiche di gestione adottate. Alcuni possibili impatti ambientali associati all'uso di sostanze chimiche nella produzione dei pannelli laminati in legno includono: Emissione di composti organici volatili (COV) Alcune resine utilizzate nella laminazione del legno possono contenere COV che possono essere rilasciati nell'aria durante il processo di produzione. Questi COV possono contribuire all'inquinamento atmosferico e alla formazione di inquinanti atmosferici secondari come l'ozono troposferico. Rifiuti chimici Durante il processo di produzione, possono essere generati rifiuti chimici come scarti di resine, catalizzatori o additivi. La gestione inadeguata di questi rifiuti chimici potrebbe comportare l'inquinamento del suolo o delle acque superficiali se non vengono trattati o smaltiti correttamente. Impatti sull'ecosistema acquatico Se le acque di scarico contenenti sostanze chimiche non vengono trattate adeguatamente, possono essere rilasciate nell'ambiente acquatico, potenzialmente causando impatti negativi sugli organismi acquatici e sull'ecosistema. Alcune sostanze chimiche possono essere tossiche per i pesci, gli organismi acquatici o gli ecosistemi in generale. Consumo di risorse naturali La produzione di sostanze chimiche utilizzate nella produzione dei pannelli laminati in legno può richiedere l'utilizzo di risorse naturali come acqua, energia e materie prime. Il consumo eccessivo di queste risorse può avere un impatto ambientale significativo, inclusa la degradazione delle risorse idriche e l'emissione di gas serra derivante dalla produzione di energia.È importante sottolineare che l'impatto ambientale dipende da vari fattori, tra cui la gestione degli impianti, l'uso di tecnologie di controllo delle emissioni, le pratiche di smaltimento dei rifiuti e l'aderenza alle norme e ai regolamenti ambientali. Le aziende che producono pannelli laminati in legno devono adottare misure per minimizzare gli impatti ambientali, come l'adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, il riciclo dei rifiuti e il trattamento adeguato delle acque di scarico. Inoltre, l'implementazione di sistemi di gestione ambientale e il rispetto delle normative ambientali sono fondamentali per ridurre gli impatti negativi sulla salute umana e sull'ambiente.Come si riciclano i pannelli di legno laminato Il riciclo dei pannelli di legno laminato può essere un processo complesso a causa della loro struttura composta da diversi strati di legno e resine. Tuttavia, ci sono alcune possibilità per il riciclaggio dei pannelli di legno laminato. Vediamone alcune: Recupero energeticoI pannelli possono essere utilizzati come combustibile per la produzione di energia termica o elettrica attraverso l'incenerimento controllato in impianti specializzati. Questo processo può contribuire alla produzione di energia rinnovabile. Triturazione e produzione di trucioli I pannelli di legno laminato possono essere triturati per ottenere trucioli di legno che possono essere utilizzati come materia prima per altre industrie, come la produzione di pannelli truciolari o di pannelli di fibra di legno. Rigenerazione dei materiali Alcuni pannelli di legno laminato possono essere sottoposti a processi di separazione e rigenerazione dei materiali. Questo può coinvolgere il recupero delle particelle di legno e il recupero delle resine per essere riutilizzate come materia prima in nuovi processi di produzione. Riutilizzo e riparazione I pannelli di legno laminato possono essere riutilizzati in altri progetti o possono essere riparati e riadattati per un utilizzo continuato. Questo può aiutare a prolungare la vita utile dei pannelli e ridurre la quantità di rifiuti prodotti. Riciclo dei componentiAlcuni componenti dei pannelli di legno laminato, come i rivestimenti di carta o i film di laminazione, possono essere riciclati separatamente. Questi materiali possono essere separati dai pannelli e sottoposti a processi di riciclaggio appropriati. Tuttavia il riciclo dei pannelli di legno laminato può richiedere un processo di smontaggio e separazione dei componenti, che potrebbe essere complesso e richiedere attrezzature specializzate. Inoltre, la disponibilità di impianti di riciclaggio specifici può variare a seconda delle regioni e delle infrastrutture locali. Produzione mondiale di pannelli in legno laminato Attualmente, diverse nazioni producono pannelli in legno laminato, e la produzione può variare nel corso del tempo. La Cina è uno dei principali produttori di pannelli in legno laminato a livello mondiale. Il paese ha una vasta industria del legno e dispone di impianti di produzione ben sviluppati per la produzione di pannelli laminati. Gli Stati Uniti sono una delle principali nazioni produttrici di pannelli in legno laminato. La produzione è concentrata in diverse regioni, tra cui la West Coast e il Sud-est degli Stati Uniti. La Germania è nota per la sua industria del legno altamente sviluppata e ha una significativa produzione di pannelli in legno laminato. Il paese ha una lunga tradizione nella produzione di materiali da costruzione a base di legno. Il Giappone è un altro importante produttore di pannelli in legno laminato. L'industria del legno giapponese è rinomata per la sua attenzione ai dettagli e alla qualità. Il Canada ha una vasta industria forestale e una produzione significativa di pannelli in legno laminato. Il paese è ricco di risorse forestali e ha una lunga tradizione nel settore del legno.
SCOPRI DI PIU'La Sostenibilità dell'Auto Passa Attraverso il Riciclo delle Batteriedi Marco ArezioL'elettrificazione del settore auto sta investendo tutte le case automobilistiche che, nonostante la pandemia e il crollo delle vendite, stanno fortemente spingendo nella produzione di auto più sostenibili. Ma la sostenibilità passa anche attraverso l'uso di materiali costruttivi secondo il principio dell'economia circolare e, quindi, la componentistica deve seguire il riciclo dei materiali. In Italia, Midac, sarà all'avanguardia nelle produzione di batterie per auto attraverso il riciclo di quelle esauste.Con un investimento complessivo di 104 milioni di euro, l’azienda Midac sarà in grado di produrre le proprie batterie al litio con il riutilizzo delle materie prime derivanti dal riciclo delle batterie esauste, conformemente ai principi della circular economy.Nell'Europa attraversata dalla pandemia c'è un'industria che continua a investire e creare posti di lavoro: quella delle batterie agli ioni di litio. Favorendo la transizione dai combustibili fossili verso un'energia più pulita, questa filiera risponde pienamente all’ambizioso obiettivo europeo del Green Deal, che mira alla neutralità climatica nel 2050. Per sostenere questo settore strategico, la Commissione Europea ha dato il via libera alla seconda tranche di finanziamenti per Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) sulle batterie di nuova generazione (2,9 miliardi di euro), attribuiti dopo attenta selezione a 42 aziende europee del settore. Una di queste è Midac Batteries Spa ha ottenuto il via libera per lo sviluppo di tre progetti innovativi relativi alla produzione, al riutilizzo e alla gestione sostenibile del fine vita delle batterie al litio. Questi progetti permetteranno all’azienda di realizzare il primo impianto di produzione batterie litio integrato in Italia, per un investimento complessivo di 104 milioni di euro. L’azienda così sarà in grado di produrre le proprie batterie al litio con il riutilizzo delle materie prime derivanti dal riciclo delle batterie esauste, conformemente ai principi della circular economy, garantendo così il rispetto della filosofia “verde” di Midac. In particolare, il primo progetto riguarda il processo di selezione e recupero delle batterie a fine vita, che consente di inviare quelle non riutilizzabili ad un impianto di riciclo con una capacità pari a 30.000 ton/anno e di utilizzare quelle ancora funzionanti in applicazioni less demanding. In questo modo le batterie possono vivere una seconda vita, riducendo l’impatto ambientale e aumentando le percentuali dei materiali recuperati dal 60% a oltre il 90%. Le attività di riciclo e riuso saranno sviluppate in collaborazione con aziende partner, tra le quali Enel X. Il secondo progetto riguarda lo sviluppo di un nuovo impianto di produzione delle celle basata sulla tecnologia di terza e quarta generazione, che consentono ricariche più rapide, autonomia e sicurezza maggiori. Queste saranno poi destinate al nuovo reparto di assemblaggio batterie di Soave e a quello di Cremona da utilizzare in applicazioni automotive, Material Handling e di reserve power. Il terzo progetto è relativo allo sviluppo dell’elettronica di gestione delle batterie, che, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, permetterà di allungarne la vita. Le batterie saranno dotate anche di sistemi IoT per facilitarne l’uso da parte dei clienti finali. Il piano di realizzazione del nuovo impianto, della durata complessiva di 7 anni, rappresenta un’irripetibile occasione per l’azienda e per l’intero comparto italiano ed europeo per ricavarsi un ruolo da protagonista nel settore della tecnologia di accumulo agli ioni di litio, e per sviluppare, anche in Europa, l’intera filiera tecnologica che ruota attorno a questa tecnologia così strategica.Categoria: notizie - economia circolare - rifiuti - batterie - automotive Fonte: nordesteconomia
SCOPRI DI PIU'L’azienda è specializzata nel riciclo meccanico delle plastiche da post consumo e post industriali e nella produzione di granuli e macinatiContinuano le operazioni di acquisizioni sul mercato Europeo da parte dei grandi gruppi industriali attivi nel settore della plastica, che spingono per rilevare riciclatori e produttori di resine circolari al fine di aumentare la loro offerta di prodotti green sul mercato. Iber Resinas è un’azienda con sede a Valencia (Spagna) che si occupa del riciclo del polipropilene, del polietilene e del polistirolo, derivanti dalla raccolta differenziata o dai rifiuti di produzione industriale. trasformandoli in macinati o granuli per la produzione di nuovi prodotti plastici.L’azienda ha un mercato consolidato nella vendita di polimeri riciclati che interessano il settore dell’automotive, quello edilizio e del settore degli imballaggi. L’acquirente che ha chiuso l’operazione è la multinazionale TotalEnergies, che continua la sua diversificazione del business, oltre che nel settore dell’energia rinnovabile, anche in quello delle plastiche riciclate. Lo scopo di questa acquisizione per TotalEnergies è quello di aumentare la sua produzione di polimeri circolari in Europa, l’ampliamento della sua gamma di prodotti riciclati e il miglioramento del suo accesso alle materie prime, attraverso la rete di fornitori di Iber Resinas. Dal lato opposto, Iber Resinas sfrutterà le sinergie con TotalEnergies per sviluppare prodotti di qualità e beneficerà della capacità della società di accelerare la propria crescita. "Questa acquisizione è un ulteriore passo verso il raggiungimento della nostra ambizione di aumentare la quota di polimeri circolari nella nostra produzione di plastica al 30% entro il 2030", ha dichiarato Nathalie Brunelle, Senior Vice President Polymers, Refining & Chemicals, presso TotalEnergies. "Siamo lieti di dare il benvenuto ai team di Iber Resinas e unire il loro know-how di riciclaggio con l'esperienza dei polimeri di TotalEnergies". “Entrare a far parte di TotalEnergies è una grande soddisfazione, ma anche un'opportunità per rafforzare e sviluppare Iber Resinas. Ci consentirà di costruire insieme il nostro lavoro, le nostre conoscenze e lo sviluppo in Spagna e nell'UE, nel settore del riciclaggio dei polimeri, e di affrontare le nuove sfide e le richieste dei nostri clienti ", hanno affermato Santiago Sanz e Borja Sanz, proprietari e amministratori delegati di Iber Resinas .Info: TotalEnergy
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